POLITICA |
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Multe latte: confermata l’ennesima stangata |
Per la campagna 2007-2008 l’Italia dovrà pagare oltre 160 milioni di
euro
Poco di nuovo sul fronte delle sanzioni per il superamento delle quote
latte, rispetto a quanto pubblicato su L’Informatore Agrario n. 33/2008: per
la campagna 2007-08, secondo i calcoli provvisori della Commissione europea,
basati sulle dichiarazioni dei singoli Paesi membri, i prelevi che saranno
comminati ammontano in totale a 338,7 milioni di euro, il 53% in più
rispetto all’annata precedente, quando si arrivò a una multa complessiva di
221 milioni. La quota complessiva di consegne avrebbe dovuto essere di 139,6
milioni di tonnellate, suddivisa in oltre 1 milione di quote individuali,
più 3,4 milioni di vendite dirette al consumatore.
L’Italia
si è confermata il «campione» nello sforamento delle quote, con un
superamento di 577.240 t, pari al 5,7% della quota assegnata, in leggero
calo rispetto all’annata precedente, il che implica un prelievo di ben 160,6
milioni di euro, sui 338 milioni per l’insieme dell’Unione Europea.
Per contro, per le vendite dirette ammissibili (302.200 t) l’Italia è
marginalmente sotto la sua quota.
Altri 6 Paesi saranno soggetti al prelievo: Germania (101,7 milioni di
euro), Olanda (39,5 milioni), Austria (23,5 milioni), Irlanda (11,1
milioni), Cipro (1,5 milioni) e Lussemburgo (0,5 milioni).
L’Italia ha confermato la sua posizione a metà classifica tra i produttori
europei in materia di tenore di grassi nel latte: 36,74 grammi per litro,
rispetto a una media comunitaria di 39,38, con massimi in Danimarca (42,8) e
Olanda (43,8), e minimi a Cipro e Ungheria (35,6).
Su un totale europeo di 1 milione e 50.000 produttori, l’Italia ne annovera
40.900, oltre 2.000 meno di un anno prima e 3.400 meno dell’Austria, che
però ha consegnato quantità quattro volte inferiori.
Il problema dell’evidente squilibrio italiano tornerà sul tavolo dei
ministri il 19 novembre, nella prospettiva di un aumento graduale delle
quote, fino alla loro abolizione definitiva nell’aprile del 2015.
L’ufficializzazione della multa, se pur ampiamente attesa, ha suscitato
diversi commenti, tra cui ovviamente quello del ministro delle politiche
agricole Luca Zaia, secondo il quale «i dati diffusi dalla Commissione non
sono che la conferma della costante e immotivata penalizzazione che il
nostro Paese ha fino a oggi subito ingiustamente».
Zaia sottolinea poi che alcuni Paesi hanno sforato la quota pur producendo
molto più del proprio fabbisogno interno: l’Irlanda ha prodotto il 95% in
più rispetto ai suoi consumi, l’Olanda è a +75% , la Germania a +2%.
«Questo è inaccettabile, dice Zaia. Continueremo, in vista dell’health check
della pac, a chiedere un aumento della nostra quota, che non ci ripagherà di
ciò che abbiamo perso e non restituirà ai produttori ciò che hanno pagato
fino a oggi, ma servirà a guardare al futuro e all’Europa con maggiore
fiducia».
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