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L'Informatore Agrario
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14
 4 - 10 Apr.

  2008
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Attualità, L'Informatore Agrario POLITICA

La lingua blu si diffonde nella Pianura Padana

Otto bovini da latte positivi nel veronese.
Un’ampia area ad alta densità zootecnica è ora soggetta a restrizione nella movimentazione dei capi sensibili. Timori per un rapido espandersi dell’epidemia.


Il Ministero della salute ha annunciato che il 25 marzo scorso il Centro di referenza nazionale di Teramo ha confermato, per la prima volta, la positività per il sierotipo 8 del virus della blue tongue in bovini da latte autoctoni in un’azienda nel comune di Isola della Scala, in provincia di Verona. L’azienda, si legge nella nota firmata il 27 marzo dalla direttrice Gaetana Ferri, è sede di focolaio primario ed è composta da 139 bovini da latte di cui 8 capi sono risultati positivi ai test virologici.
La direzione ha anche informato gli organismi internazionali (Adns-Sistema europeo di notifica delle malattie animali e Oie-Ufficio mondiale della sanità animale) e sono state istituite le zone di restrizione delle movimentazioni conformemente alla direttiva Ce n. 75/2000 e al regolamento Ce n. 1266/2007. La zona soggetta a restrizione della movimentazione dei capi sensibili è un’area di 150 km di raggio a partire dal focolaio. L’area totale è suddivisa in tre sottoaree concentriche, soggette a misure di restrizione di diversa entità come brevemente specificato di seguito:
- area infetta, è il territorio compreso nel raggio di 20 km dal focolaio;
- area di protezione, è la zona compresa tra 20 e 100 km dal focolaio;
- area di sorveglianza, è l’area compresa tra 100 e 150 km dal focolaio.
La zona regolamentata complessivamente riguarda perciò tutto il Veneto, la provincia di Trento, la Lombardia con esclusione delle province di Como e Varese e l’Emilia-Romagna con esclusione di Forlì e Rimini. Di fatto è la gran parte della Pianura Padana.
Nell’ambito di ogni zona le autorità veterinarie applicano specifici piani di controllo e sorveglianza della malattia.
Gli animali possono essere movimentati solo all’interno di ciascuna zona muniti di certificazione veterinaria rilasciata dopo visita clinica per accertarsi che non vi siano sintomi della malattia.
I capi grassi da macello provenienti dalla zona infetta possono essere macellati solo in impianti situati nell’area di 150 km soggetta a restrizione.
Gli animali situati in zona di restrizione, ma fuori dalla zona infetta, possono essere macellati sia all’interno della zona di restrizione sia in impianti situati all’esterno ma a norma del regolamento Ce n. 1266/2007. Nessun divieto, invece, per l’ingresso di animali provenienti da zone indenni o vaccinati all’interno delle zone di restrizione, dalle quali tuttavia non potranno più uscire.

Allevatori in tensione
La situazione suscita preoccupazione nelle autorità sanitarie e negli allevatori data l’elevata concentrazione di animali sensibili nella zona. Altri casi sospetti sono attualmente oggetto di verifica.
L’aumento delle temperature favorirà lo sviluppo e la diffusione degli insetti vettori per cui l’epidemia potrebbe rapidamente diffondersi anche grazie all’alta concentrazione di animali sensibili.
Le preoccupazioni maggiori riguardano gli allevamenti di bovini da latte veneti e lombardi laddove la malattia causa i danni più gravi.
Il focolaio rappresenta una doccia fredda anche per gli ingrassatori che pensavano di intravedere uno spiraglio nella possibile ripresa delle importazioni di ristalli dalla Francia. Nei giorni scorsi è stato infatti raggiunto un accordo tra le autorità veterinarie italiane e francesi che consente la ripresa immediata delle importazioni di bovini dalle zone libere, non soggette a restrizioni, dal territorio transalpino. In secondo luogo viene anche consentito l’ingresso in Italia dei bovini risultati positivi ai test per la blue tongue da almeno 60 giorni, poiché nel frattempo hanno sviluppato gli anticorpi e perciò, secondo il regolamento Ce n. 1266/2007, sono «naturalmente immunizzati» e quindi equiparabili agli animali vaccinati.
Le quantità disponibili di queste categorie di animali sono senz’altro limitate ma tuttavia sono utili in una fase di blocco totale di cui non si intravede ancora uno sbocco a breve termine. Bruxelles ha infatti rinviato alla prossima riunione del Comitato veterinario, che si terrà a metà aprile prossimo, la decisione sulla proposta di riduzione del tempo intercorrente tra la vaccinazione e l’esportazione degli animali (attualmente 90 giorni).
Ironia della sorte, proprio nei giorni scorsi il Ministero della salute ha disposto l’avvio della campagna di vaccinazione 2008 nelle regioni del Centro e Sud dell’Italia nonché nelle Isole per i ceppi esotici dei sierotipi BTV 1, 2, 4, 9, 16 ripartiti secondo le aree specifiche.
La campagna sarà gestita dalle Regioni con le modalità previste nello specifico protocollo predisposto dal Ministero. Gli animali da sottoporre a vaccinazione sono delle specie ovina, caprina, bovina e bufalina.
I vaccini utilizzati sono quello di tipo vivo attenuato monovalente per il sierotipo 1, prodotto dall’Istituto zooprofilattico di Teramo, mentre sia il vaccino inattivato bivalente per i sierotipi 2 e 4 sia il vaccino inattivato monovalente per il sierotipo 9 sono prodotti da Merial Italia.
L’immunità si ottiene dopo quattro settimane dall’unica somministrazione nel caso del vaccino vivo e dopo un richiamo, a 30 giorni dalla prima iniezione, nel caso dei vaccini inattivati. Disposizioni dettagliate del Ministero riguardano l’età degli animali e il periodo in cui sottoporre alla vaccinazione gli animali delle varie specie. Solo in Sardegna sono alcune migliaia i giovani bovini che attendono la vaccinazione per poter essere inviati soprattutto nelle aziende da ingrasso del Centro e Sud Italia.
Ora che il sierotipo BTV 8 ha iniziato la sua diffusione nella Pianura Padana le autorità veterinarie dovranno rapidamente, prima che giunga l’estate, considerare anche la vaccinazione straordinaria nelle regioni padane, unico strumento che consente di controllare la malattia e di limitare i danni negli allevamenti.
 

Sommario Daniele Bonfante


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