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L'Informatore Agrario
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08
 22 - 28 Feb.

  2008
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Attualità, L'Informatore Agrario POLITICA

Aiuto di Stato a rilento per il pomodoro

Già stanziati 10 milioni di euro.
Tarda la definizione delle procedure di assegnazione delle risorse, che devono essere spese non oltre la metà di giugno prossimo poiché sono di competenza della campagna 2007-2008.


Il decreto attuativo, che disciplina il periodo transitorio di aiuti parzialmente accoppiati al settore del pomodoro da industria, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 41 del 18-2-2008. Quello che riguarda la frutta trasformata (esclusi gli agrumi) è oggetto, in questi giorni, di ultime limature e probabilmente diventerà definitivo a breve.
Tutti e due i decreti hanno dovuto superare lo scoglio della definizione di una resa minima a ettaro (nel caso del pomodoro, diversa per area geografica) per fissare un tetto di consegna minima della materia prima all’industria. L’entità del tetto è stato oggetto di concertazione tra la filiera ortofrutticola e il Mipaaf.
Sta volgendo al termine anche la ricognizione preventiva tra i produttori ortofrutticoli italiani, condotta in questi mesi su tutto il territorio nazionale dai Caa (Centri di assistenza agricola) per poter quantificare, per ogni singola azienda, l’entità del titolo a ettaro che verrà riconosciuto in base alle quantità di prodotto consegnate all’industria nei periodi di riferimento. Anche in questo caso Agea sta valutando alcune richieste dei produttori di riconoscimento di particolari casistiche eccezionali ai fini del calcolo dell’aiuto. È materia, ovviamente complessa, ma in via di definizione.
Insieme alla ricognizione sta andando avanti anche il censimento, che sempre i Caa stanno svolgendo al fine di identificare quei soggetti che, non avendo mai prodotto per l’industria e, quindi, non avendo mai percepito aiuti diretti, non figurano nella banca dati di Agea.
Come noto, una prima importante ricaduta di questo lavoro di certificazione dei nuovi soggetti sarà l’assegnazione, già da quest’anno, di un titolo a ettaro a quegli agricoltori che producono agrumi per il mercato del fresco senza aver mai percepito aiuti diretti in passato.
Analoghi effetti positivi del censimento per gli altri produttori ortofrutticoli non sono ancora stati chiariti dal Ministero, ma si può dire che, nella sostanza, costituiscono un primo passo verso l’acquisizione di futuri diritti, quando la pac verrà ulteriormente riformata, come è già in calendario.

Aiuti in sospeso
Ciò che, invece, è ancora rimasto in sospeso (verrebbe da dire stranamente), è l’aiuto di Stato che il nuovo regolamento comunitario dell’ocm ortofrutta (n. 1182/2007, art. 43) ha autorizzato per due Stati membri (Spagna e Italia), al fine di «aiutare il settore della trasformazione dei pomodori ad adeguarsi alle nuove disposizioni della riforma».
La possibilità di concedere un aiuto di Stato una tantum ai produttori di pomodoro, per la campagna di commercializzazione 2007-2008, era stata richiesta, in realtà, solo dalla Spagna, dato che era fondamentale un’integrazione di aiuto ai produttori spagnoli che, in seguito a precedenti splafonamenti del tetto massimo di trasformazione, si vedevano decurtare in quella campagna di due terzi il contributo comunitario.
Pur essendo migliore la situazione italiana, dove le penalizzazioni lo scorso anno hanno comportato una più modesta riduzione dell’aiuto da 34,5 a 27 euro/t circa, la Commissione europea ha concesso al nostro Governo un’autorizzazione analoga per non discriminare i produttori italiani sul mercato internazionale.
C’è da dire che gli spagnoli si avvalsero immediatamente di tale opportunità, ripartendo tra tutti i produttori della campagna in questione un aiuto di Stato integrativo del contributo comunitario.
In Italia, invece, le procedure concrete di assegnazione di tale aiuto non sono ancora state avviate, mentre lo stanziamento delle risorse (10 milioni di euro) è già avvenuto con la legge 222 del 29-11-2007. La situazione non appare particolarmente complessa, ma mancano ancora alcuni tasselli. Vediamo quali.
Se andiamo a leggere la legge 222 (art.42, comma 2) vengono, in effetti, previste «misure nazionali a supporto della riforma dell’ocm ortofrutta, nei limiti di 10 milioni di euro per l’anno 2007».
Tali risorse vengono ricavate da una corrispondente riduzione di un’agevolazione prevista per le imprese agricole e agroalimentari dalla Finanziaria del 2007 (legge 296 del 27-12-2006). In particolare, in quella Finanziaria, al comma 289, si prevedeva un fondo triennale per il periodo 2007-2008-2009, destinato a credito d’imposta a beneficio delle aziende soggette al regime obbligatorio di certificazione e controllo della qualità (reg. 2092/1991 e 510/2006).
Nel novembre scorso, visto che tali risorse finanziarie non erano ancora state utilizzate, si è pensato di decurtarle per finanziare, appunto, questa nuova voce di spesa relativa all’aiuto di Stato.
Come mai, allora, dal novembre scorso non è ancora partita alcuna procedura di assegnazione di tale aiuto ai produttori?
In sostanza, si tratta della stessa operazione effettuata dal Governo spagnolo a fine 2007. Una procedura assolutamente semplice e non onerosa, oltre a essere doverosa nei confronti dei nostri produttori.
Non si tratterà, c’è chi dice, di una grande cifra, perché, tenendo conto della materia prima consegnata lo scorso anno, l’integrazione sarebbe poco più di 2 euro/t, ma questo era già noto quando si decise per tale aiuto e, comunque, può alleviare di un minimo le difficoltà dei produttori di pomodoro che, gradualmente, vedono lievitare i propri costi di produzione o per carenze idriche, come nel Foggiano, o per l’innalzamento generalizzato dei prezzi, compresi i canoni di locazione dei terreni.

I due tasselli mancanti
In pratica, alla procedura mancano ancora, inspiegabilmente, due tasselli:
- l’attivazione delle misure, prevista dalla legge 222, da parte di Agea;
- un decreto ministeriale, previsto anch’esso dalla stessa legge, che stabilisca i criteri per il riparto di tali risorse tra le regioni interessate.
In una recente riunione presso il Mipaaf, si è affrontata la questione, ricordando che, cosa non marginale, le risorse possono essere spese non oltre la metà di giugno, dato che sono di competenza della campagna pomodoro 2007-2008. Non possono, quindi, essere finalizzate a investimenti specifici dei produttori nell’ambito della nuova campagna.
Resta, quindi, da capire, cosa stia aspettando Agea ad attivare le risorse per riassegnarle proporzionalmente ai produttori di pomodoro da industria che la scorsa campagna hanno effettivamente trasformato il prodotto.
Se si tratta, come è probabile, di dover procedere a un semplice sblocco burocratico dello stanziamento, ancora presso il Ministero del tesoro, crediamo che sia il caso di avviare tali procedure con rapidità, dato il tempo limitato rimasto.
L’altro tassello, infine, relativo alla mancata ripartizione regionale dei fondi tramite decreto del ministro, si potrebbe forse azzardare che è francamente superfluo, dato che tale ripartizione avverrà automaticamente attraverso l’assegnazione delle risorse ai legittimi percettori della scorsa campagna.
Se il decreto è, comunque, un atto dovuto, sarà facilmente predisposto dopo l’attivazione delle risorse.
 

Sommario rivista Giuliana Roncolini


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