ORTO |
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Eccessivi nitrati negli ortaggi possono
costituire un pericolo per la salute |
Per evitare o ridurre al
minimo i pericoli connessi all’accumulo di eccessive quantità di nitrati negli
ortaggi occorre sistemare
l’orto in pieno sole, limitare le concimazioni azotate, raccogliere e consumare
gli ortaggi appena raccolti o al massimo in giornata.
L’argomento accumulo dei
nitrati negli ortaggi e nelle piante alimentari in genere è da lungo tempo
studiato e dibattuto. Nitrati però possono essere contenuti in altri alimenti
e, molto importante, anche nelle acque destinate al consumo umano.
Tutte le piante assorbono
l’azoto sotto forma ammoniacale e soprattutto nitrica (da nitrati). La prima
forma (ammoniacale) però non viene trattenuta (accumulata) perché risulta tossica
per le piante; vengono invece trattenuti i nitrati. Questi una volta ingeriti a
mezzo degli alimenti possono trasformarsi in sostanze negative per la salute: i
nitrati potrebbero diventare nitriti e quindi nitrosammine che sono le sostanze
ritenute più preoccupanti perché cancerogene in animali da laboratorio e pare
anche nella specie umana.
In genere sono gli ortaggi da
foglia (spinaci, lattughe, bietole da coste, sedano, valerianella, prezzemolo,
scarola, rucola e anche basilico) e alcuni da radice (ravanello, bietola da
orto, sedano rapa) quelli capaci di trattenere le maggiori quantità di nitrati.
Sono infatti le parti che compiono la funzione di trasportare le sostanze
nutritive (radici, steli, piccioli delle foglie questi ultimi fino al 60%) che
trattengono i nitrati, mentre infiorescenze, frutti e semi ne contengono
quantitativi bassi o molto bassi.
È stato però rilevato che i
contenuti in vitamina C ed E, presenti
negli ortaggi stessi, si oppongono alla formazione delle nitrosammine.
Anche una corretta conservazione e trasformazione dei prodotti
orticoli può limitare la presenza dei nitrati.
Il Regolamento Ce n. 194/97
(in seguito aggiornato) della Comunità europea fissa i tenori massimi
ammissibili di nitrati specialmente in lattughe e spinaci. Tale provvedimento
però è stato oggetto di polemica in quanto determina valori (espressi in
milligrammi di nitrati per chilogrammo
di prodotto) diversi in rapporto ai differenti periodi dell’anno (quantitativi
maggiori nel periodo freddo, minori in quello caldo) come se un prodotto
tossico lo fosse meno in inverno e più in estate.
Da indagini svolte in alcune
nazioni si è visto però che, se il prodotto è fresco (specialmente consumato
crudo), ben conservato e/o trasformato,
i rischi sono minimi. Altre accurate indagini hanno dimostrato che consumare
ortaggi freschi riduce nell’uomo il rischio di tumore. Infatti oltre alle
citate vitamine C ed E contengono una serie di sostanze che si oppongono alla
produzione di composti nocivi.
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In alto e al centro gli ortaggi da
foglia. In basso gli ortaggi da radice |
Come evitare l’eccessivo
accumulo di nitrati negli ortaggi
Per evitare un eccessivo
accumulo di nitrati negli ortaggi è necessario prima di tutto non esagerare con
gli apporti di nessun tipo di concime azotato e neppure di sostanze organiche
(quantità troppo elevate di letame o compost e pure di sovesci) perché l’azoto
che queste contengono per opera di successivi interventi compiuti da
microrganismi, si trasforma in nitrati.
Specialmente per le piante
menzionate nel riquadro qui sopra, come principio generale, non eseguire la
concimazione organica prima dell’impianto e ultimare quella in copertura
parecchio tempo (25/30-40 giorni) prima di procedere alla raccolta. In terreni
fertili si potrebbe addirittura escludere qualsiasi concimazione azotata mettendo
eventualmente a dimora le piante più sensibili all’accumulo di nitrati dopo
ortaggi che in genere vengono concimati con abbondanza (come pomodoro e
melanzana). In questo caso sfruttano la fertilità residua. Infatti, in un
piccolo orto, non interessa se, limitando o non effettuando le concimazioni
azotate, le foglie non diventeranno verdissime e le piante non avranno un forte
rigoglio vegetativo specialmente nel periodo autunno-invernale. Interessa
invece ottenere un prodotto affidabile da ogni punto di vista.
Qualsiasi ortaggio si coltivi
è importante poi frazionare in più volte la concimazione in copertura
somministrando piccole quantità di fertilizzante per volta e come detto
terminare, sempre per le piante sensibili all’accumulo di nitrati, gli interventi
25-40 giorni prima della raccolta.
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E' bene coltivare gli ortaggi in piena
luce cioè lontano da fabbricati e alberi orientando
l'orto verso sud |
È da sottolinere comunque che
le quantità e le modalità d’impiego dei concimi esposte su Vita in Campagna ne
«i Lavori» dell’orto e nei singoli articoli per le varie colture si rifanno
sempre a criteri di moderazione e di prudenza.
È inoltre altrettanto
importante coltivare le piante in piena luce, cioè lontano da fabbricati e
alberi orientando l’orto verso sud. Infatti quando vi sono ridotta luminosità e
basse temperature, aumenta l’accumulo di nitrati.
Al contrario un’elevata
luminosità ed alte temperature fanno aumentare l’utilizzazione dei nitrati da
parte delle piante e quindi diminuisce il loro accumulo. Nelle coltivazioni di
ortaggi in colture protette attuate in condizioni di ridotta quantità di luce (specialmente
d’inverno in zone poco luminose) le quantità di nitrati aumentano mentre diminuiscono quando la luminosità è
elevata.
È stato osservato che sia
elevate quantità di acqua disponibile sia la sua scarsezza possono facilitare
l’accumulo di nitrati. Una eccessiva quantità di acqua favorisce il loro
assorbimento (però molta acqua li porta via, cioè li dilava, dal terreno); nel
caso invece della scarsità d’acqua diminuisce all’interno delle piante la
trasformazione dei nitrati.
Altri accorgimenti, per chi
possiede un orto familiare, per limitare le quantità di nitrati negli ortaggi
sono:
- raccogliere nel primo
pomeriggio, perché in questo periodo della giornata la quantità di nitrati
raggiunge il minimo;
- quando si utilizzano i
prodotti eliminare le foglie esterne (lattughe da cespo, sedano e pure cavoli
da foglia cioè cappucci, verze) e la parte più bassa dei piccioli (spinaci e
bietole da coste).
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