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Vita in Campagna
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03
Marzo

  2006
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ORTO
Coltivate il tomatillo, un insolito ortaggio esotico parente del pomodoro

 


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Il tomatillo, Physalis ixocarpa, è un simpatico ortaggio della famiglia delle Solanacee, la stessa del pomodoro, ed ha le stesse esigenze colturali. È una pianta annuale eretta e cespugliosa, dai piccoli fiori gialli con una macchia scura centrale. Il frutto è una bacca di 2,5-3 centimetri di diametro, che a maturità si presenta verde. È ideale come contorno e per preparare una gustosa salsa

Tra le Solanacee (famiglia alla quale appartengono peperone, melanzana e pomodoro) rientra il genere Physalis, a cui appartengono un centinaio di specie, tutte poco conosciute, che producono frutti contenuti in un calice di consistenza cartacea.
Tra queste l’alchechengi (Physalis alkekengi) è forse il più conosciuto nel nostro Paese, mentre di recente introduzione è il tomatillo, Physalis ixocarpa, originario dell’America Latina, noto anche con i termini mexican groundcherry, husk-tomato, ground cherry, tomate de cascara, tomate de fresadilla, tomate milpero, tomate verde.
Il tomatillo è una pianta autosterile
Il tomatillo è una pianta annuale, eretta, più o meno cespugliosa, alta 1-1,5 metri, con apparato radicale debole e foglie ovato-lanceolate di un verde più o meno chiaro.
I fiori, non profumati e di colore giallo con una macchia scura centrale, hanno un diametro di 0,8-1,5 cm e si presentano solitari all’ascella delle foglie. A partire da fine giugno comincia la fioritura che si protrae sino ad ottobre. Il tomatillo è una pianta autosterile (1).
Il frutto è una bacca di 3-4 cm di diametro, del peso di circa 55-90 grammi, che a maturità presenta un colore verde più o meno intenso; è racchiuso in un involucro (calice allargato e modificato) che in prossimità della maturazione del frutto si rompe assumendo poi una consistenza cartacea.
I semi contenuti nel frutto sono assai numerosi (circa 1000 semi per fare un grammo), reniformi, di colore giallastro e di circa 2 millimetri di lunghezza.
La coltivazione del tomatillo è uguale a quella del pomodoro
Il tomatillo ha le stesse esigenze colturali del pomodoro; vi rimandiamo quindi alle note pubblicate nel supplemento «i Lavori» (rubrica «Orto», voce «Pomodoro») per quanto riguarda le cure colturali di cui necessita.
Dopo avere eseguito la semina da metà marzo (o poco oltre) sotto protezioni, il trapianto in pieno campo da fine aprile alla prima decade di maggio e le operazioni di concimazione, irrigazione, ecc., i primi frutti si raccolgono generalmente a partire dalla metà di luglio in poi. A seconda delle condizioni climatiche, però, il primo raccolto può essere anche successivo a tale periodo. La maturazione dei frutti è scalare, ed in pratica si procede alla raccolta sino a quando il freddo non danneggia la pianta.
I frutti si raccolgono manualmente quando l’involucro (il calice) che li racchiude inizia a «rompersi»; criteri di qualità sono l’intensità del colore verde del frutto e la freschezza della buccia.
Se desiderate cucinare i frutti, raccoglieteli quando sono leggermente verdi; se invece volete consumarli crudi come contorno, raccoglieteli dopo che sono caduti a terra.
È raccomandabile eseguire la raccolta quando il clima non si presenta umido, al fine di permettere una migliore conservazione dell’involucro.
Infatti, solo se i frutti maturi sono provvisti di involucro si possono tenere in frigorifero (nel comparto degli ortaggi) per due settimane circa; se desiderate conservarli più a lungo eliminate l’involucro e poneteli in frigorifero all’interno di sacchetti di plastica sigillati.
Il tomatillo si presta alla congelazione previa sbollentatura dei frutti per circa 1 minuto.
È ideale come contorno e per preparare una gustosa salsa
I frutti del tomatillo si utilizzano crudi come contorno, allo stesso modo dei pomodori, o per preparare una gustosa salsa di cui riportiamo la ricetta.
Salsa di tomatillo. Eliminate il calice dai frutti e lavateli; eventualmente rimuovete la buccia. Tagliate i frutti a pezzi (volendo li potete lasciare anche interi), poneteli in una casseruola, aggiungete un po’ d’acqua e fateli cuocere per 5-7 minuti. Aggiungete a fine cottura sale, pepe e un po’ di peperoncino e la salsa sarà pronta per essere degustata sulla pasta, sulla carne o sul pollo arrosto e anche sulla pizza.

(1) Autosterile: pianta il cui polline non è capace di fecondare gli ovuli dei fiori della stessa pianta, e necessita pertanto di impollinazione incrociata; per questa ragione per ottenere la fruttificazione occorre mettere a dimora più di una pianta.

Di seguito riportiamo l’elenco di alcune ditte che vendono semi o piantine di tomatillo:
– Fratelli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 - 20138 Milano - Tel. 02 58013113 - Fax 02 58012362 (semi);
– F.lli Gramaglia - Via Sebusto, 26 - 10093 Collegno (Torino) - Tel. 011 4153644 (piantine, disponibili da fine aprile);
– Graines Baumaux - B.P. 100 - 54062 Nancy Cedex (Francia) - Tel. 0033 383158686 - Fax 0033 38315868, vende anche per corrispondenza (semi).

 

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