ORTO |
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Coltivate il tomatillo, un insolito ortaggio
esotico parente del pomodoro |
Il tomatillo, Physalis ixocarpa, è un simpatico ortaggio della famiglia
delle Solanacee, la stessa del pomodoro, ed ha le stesse esigenze colturali.
È una pianta annuale eretta e cespugliosa, dai piccoli fiori gialli con una
macchia scura centrale. Il frutto è una bacca di 2,5-3 centimetri di
diametro, che a maturità si presenta verde. È ideale come contorno e per
preparare una gustosa salsa
Tra le Solanacee (famiglia alla quale appartengono peperone, melanzana e
pomodoro) rientra il genere Physalis, a cui appartengono un centinaio di
specie, tutte poco conosciute, che producono frutti contenuti in un calice
di consistenza cartacea.
Tra queste l’alchechengi (Physalis alkekengi) è forse il più
conosciuto nel nostro Paese, mentre di recente introduzione è il tomatillo,
Physalis ixocarpa, originario dell’America Latina, noto anche con i termini
mexican groundcherry, husk-tomato, ground cherry, tomate de cascara, tomate
de fresadilla, tomate milpero, tomate verde.
Il tomatillo è una pianta autosterile
Il tomatillo è una pianta annuale, eretta, più o meno cespugliosa, alta
1-1,5 metri, con apparato radicale debole e foglie ovato-lanceolate di un
verde più o meno chiaro.
I fiori, non profumati e di colore giallo con una macchia scura centrale,
hanno un diametro di 0,8-1,5 cm e si presentano solitari all’ascella delle
foglie. A partire da fine giugno comincia la fioritura che si protrae sino
ad ottobre. Il tomatillo è una pianta autosterile (1).
Il frutto è una bacca di 3-4 cm di diametro, del peso di circa 55-90 grammi,
che a maturità presenta un colore verde più o meno intenso; è racchiuso in
un involucro (calice allargato e modificato) che in prossimità della
maturazione del frutto si rompe assumendo poi una consistenza cartacea.
I semi contenuti nel frutto sono assai numerosi (circa 1000 semi per fare un
grammo), reniformi, di colore giallastro e di circa 2 millimetri di
lunghezza.
La coltivazione del tomatillo è uguale a quella del pomodoro
Il tomatillo ha le stesse esigenze colturali del pomodoro; vi rimandiamo
quindi alle note pubblicate nel supplemento «i Lavori» (rubrica «Orto», voce
«Pomodoro») per quanto riguarda le cure colturali di cui necessita.
Dopo avere eseguito la semina da metà marzo (o poco oltre) sotto protezioni,
il trapianto in pieno campo da fine aprile alla prima decade di maggio e le
operazioni di concimazione, irrigazione, ecc., i primi frutti si raccolgono
generalmente a partire dalla metà di luglio in poi. A seconda delle
condizioni climatiche, però, il primo raccolto può essere anche successivo a
tale periodo. La maturazione dei frutti è scalare, ed in pratica si procede
alla raccolta sino a quando il freddo non danneggia la pianta.
I frutti si raccolgono manualmente quando l’involucro (il calice) che li
racchiude inizia a «rompersi»; criteri di qualità sono l’intensità del
colore verde del frutto e la freschezza della buccia.
Se desiderate cucinare i frutti, raccoglieteli quando sono leggermente
verdi; se invece volete consumarli crudi come contorno, raccoglieteli dopo
che sono caduti a terra.
È raccomandabile eseguire la raccolta quando il clima non si presenta umido,
al fine di permettere una migliore conservazione dell’involucro.
Infatti, solo se i frutti maturi sono provvisti di involucro si possono
tenere in frigorifero (nel comparto degli ortaggi) per due settimane circa;
se desiderate conservarli più a lungo eliminate l’involucro e poneteli in
frigorifero all’interno di sacchetti di plastica sigillati.
Il tomatillo si presta alla congelazione previa sbollentatura dei frutti per
circa 1 minuto.
È ideale come contorno e per preparare una gustosa salsa
I frutti del tomatillo si utilizzano crudi come contorno, allo stesso modo
dei pomodori, o per preparare una gustosa salsa di cui riportiamo la
ricetta.
Salsa di tomatillo. Eliminate il calice dai frutti e lavateli;
eventualmente rimuovete la buccia. Tagliate i frutti a pezzi (volendo li
potete lasciare anche interi), poneteli in una casseruola, aggiungete un po’
d’acqua e fateli cuocere per 5-7 minuti. Aggiungete a fine cottura sale,
pepe e un po’ di peperoncino e la salsa sarà pronta per essere degustata
sulla pasta, sulla carne o sul pollo arrosto e anche sulla pizza.
(1) Autosterile: pianta il cui polline non è capace di fecondare
gli ovuli dei fiori della stessa pianta, e necessita pertanto di
impollinazione incrociata; per questa ragione per ottenere la
fruttificazione occorre mettere a dimora più di una pianta.
Di seguito riportiamo l’elenco di alcune ditte che vendono semi o piantine
di tomatillo:
– Fratelli Ingegnoli - Via O. Salomone, 65 - 20138 Milano - Tel. 02 58013113
- Fax 02 58012362 (semi);
– F.lli Gramaglia - Via Sebusto, 26 - 10093 Collegno (Torino) - Tel. 011
4153644 (piantine, disponibili da fine aprile);
– Graines Baumaux - B.P. 100 - 54062 Nancy Cedex (Francia) - Tel. 0033
383158686 - Fax 0033 38315868, vende anche per corrispondenza (semi).
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