UNIONE EUROPEA |
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Primo passo della Commissione verso l'ocm unica |
Presentata la proposta al Consiglio dei Ministri
L’obiettivo della riforma è semplificare tutto il corpus della
normativa europea, compendiando le attuali 21 ocm in una sola
Bruxelles. Un po’ a sorpresa, la Commissione europea ha
presentato la sua proposta-quadro di semplificazione generalizzata della
normativa sulle 21 ocm attualmente in vigore, compendiandola in un unico
testo di 198 articoli, invece dei 41 regolamenti con oltre 600 articoli
attualmente in vigore.
La proposta della commissaria Mariann Fischer Boel è stata formulata
praticamente in contemporanea al Parlamento europeo e al Consiglio, in modo
da prevenire il ripetersi di accuse, recentemente formulate, sul modo di
operare attualmente impostosi, che avvia riforme profonde senza adeguata
informazione e senza i necessari tempi di discussione.
Non si tratta di una riforma occulta, ha detto Fischer Boel, ma di una
grande semplificazione tecnica per ridurre i costi di gestione aziendali,
compresi quelli dei trasformatori.
Resta fissata al 2008 la revisione generale dei criteri operativi della pac,
in un contesto di stanziamenti di bilancio tendenzialmente decrescenti (si
parla del 7% in meno in termini reali, nel 2013, nonostante il nuovo
imminente allargamento), dopo che, si spera, la semplificazione ora avviata
prenderà forma già durante la presidenza di turno tedesca che inizia il
prossimo gennaio. Già il 24 gennaio si dovrebbe discutere la proposta di
revisione dell’ocm per gli ortofrutticoli, ed entro giugno quella del vino.
In parallelo a queste iniziative di semplificazione, la Commissione europea
ha avviato uno studio in 5 Paesi campione, tra cui l’Italia, sugli oneri
amministrativi legati alla normativa in atto dopo la riforma del 2003; i
primi risultati dovrebbero essere resi noti prima della pausa estiva.
Ocm zucchero ancora nel mirino
Altra discussione settoriale che Fischer Boel vuole portare avanti, ha detto
ai ministri, è quella dell’ocm zucchero, la cui riforma non sembra dare
finora i risultati sperati: se non si riesce a ridurre la produzione di
altri 5 milioni di tonnellate, si dovranno tagliare le quote, il che
danneggerà proporzionalmente di più i Paesi che finora hanno ottemperato ai
ridimensionamenti già decisi in passato. Ciò non impedisce però di aprire un
nuovo contingente di importazione di 200.000 t di zucchero, da destinare
alle industrie che si lamentano degli alti prezzi della produzione
comunitaria.
Il Consiglio dei ministri ha d’altra parte preso nuove misure che potranno
potenzialmente perturbare il nascente mercato delle colture energetiche;
esso ha infatti deciso di estendere ai nuovi Paesi membri il regime di aiuto
alle colture energetiche che finora, a partire dal 2004, era praticato solo
nei Paesi della «vecchia» Unione: le superfici utilizzabili potranno così
salire da 1,5 a 2 milioni di ettari, che potranno fruire del contributo di
45 euro/ha, Bulgaria e Romania comprese. Il Consiglio ha anche autorizzato i
Paesi membri a erogare un aiuto nazionale che copra fino al 50% delle spese
per stabilire colture energetiche permanenti.
I ministri comunitari, d’altra parte, hanno deciso di prorogare fino al 2010
il regime di aiuti diretti semplificati negli otto Paesi entrati nell’Unione
nel 2004, che consiste in un pagamento unico per ettaro, senza differenze
all’interno della stessa regione agraria, e in norme semplificate per gli
oliveti. A partire dal 2009, però, i beneficiari dovranno cominciare a
rispettare pienamente le normative ambientali e di tutela della salute
animale e vegetale; il sistema non si applicherà però alla bieticoltura per
prevenire distorsioni di concorrenza.
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