POLITICA |
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In ritardo i pagamenti pac agli allevatori |
Non completata in tempo la determinazione dei titoli
definitivi
Agea ha avviato l’erogazione degli aiuti ma non ai
produttori di latte che dovranno perciò attendere. I fondi disponibili
coprono solo una porzione delle esigenze degli agricoltori
Con il mese di dicembre ci sono appuntamenti importanti per quanto
riguarda la politica agricola comunitaria e in particolare il regime del
pagamento unico aziendale.
È la fase nella quale Agea calcola i titoli definitivi spettanti agli
agricoltori interessati dalle colture entrate quest’anno nella logica del
disaccoppiamento, e gli organismi pagatori avviano le operazioni per
liquidare gli aiuti ai beneficiari.
Il valore finale dei titoli pac
Partiamo dai titoli definitivi. I conteggi dovrebbero essere completati e
sono iniziate le comunicazioni dirette agli agricoltori, con le quali si
notifica in maniera ufficiale il valore finale dei diritti pac.
L’operazione interessa solo coloro che nel periodo di riferimento storico
risultavano impegnati nei settori del latte bovino, dell’olio di oliva,
delle barbabietole da zucchero e del tabacco.
La scorsa primavera costoro hanno ricevuto la comunicazione dei titoli
provvisori (importo di riferimento, numero e valore unitario di ciascun
diritto).
Ora, alla luce dei complessi conteggi eseguiti, è stato determinato il
valore definitivo dei titoli, attuando due diverse decurtazioni: una per il
rispetto del massimale finanziario nazionale disponibile all’Italia per i
pagamenti diretti disaccoppiati e l’altra per alimentare la riserva
nazionale.
Aiuti tagliati come nel 2005
Dalle informazioni raccolte, è emerso che la riduzione applicata è uguale a
quella praticata nel 2005 ai settori che sono entrati nella prima fase del
disaccoppiamento (seminativi, zootecnia da carne, ecc.) e cioè l’8,03%.
Ciò è accaduto perché, dopo l’assegnazione dei titoli ai nuovi settori
disaccoppiati e agli agricoltori che hanno fatto richiesta di accesso alla
riserva nazionale, Agea ha constatato che le risorse disponibili sono state
sufficienti e non si è superato la soglia nazionale.
In caso contrario sarebbe stata praticata una riduzione superiore che
avrebbe colpito, per la parte eccedente l’aliquota dell’8,03%, anche i
titoli definitivi assegnati nel 2005.
Evidentemente, questa dolorosa operazione non si è resa necessaria e ciò
evita problemi e possibili polemiche che si sarebbero di sicuro scatenate.
Dopo la determinazione del valore definitivo dei titoli è iniziata pure
l’attesa fase dell’erogazione degli aiuti.
A tale riguardo ci sono, però, alcuni problemi che sono stati prontamente
segnalati dalle organizzazioni agricole. In particolare, quelle del Nord
Italia lamentano che i produttori di latte riceveranno con un certo ritardo
i pagamenti, perché le operazioni di determinazione dei titoli definitivi
per questo settore non sarebbero state completate per tempo.
In tal modo, le liquidazioni in via di esecuzione interessano i seminativi e
altri comparti produttivi, mentre gli allevatori dovranno aspettare il
prossimo turno.
Ciò produce qualche malcontento nell’ambito di un settore che deve fare i
conti anche con un prolungata situazione di crisi di mercato.
Va detto, in aggiunta, che le disponibilità finanziarie coprono solo una
porzione delle esigenze finanziarie effettive. Ad esempio, la Lombardia
dispone di circa 205 milioni di euro, a fronte di una necessità di 450
milioni.
Le domande che non saranno pagate nel corso della prima tornata dovranno
attendere l’arrivo di ulteriori fondi prima di ricevere i pagamenti attesi.
Sale l’importo medio dei diritti
C’è un ultimo elemento da evidenziare. Si tratta del calcolo del valore
medio dei titoli pac per le 12 aree omogenee che compongono l’intero
territorio nazionale. Tale operazione è fondamentale per attribuire i
diritti dalla riserva nazionale.
Molte fattispecie di accesso alla riserva prevedono, infatti, l’attribuzione
di diritti gratuiti il cui valore è pari a quello medio dell’area omogenea
dove è localizzata l’impresa.
Il calcolo era stato fatto già nel 2005 per la gestione delle relative
domande presentate nell’anno. In questi giorni è stato necessario aggiornare
i conteggi per tenere conto dei quattro nuovi settori che sono entrati nel
regime del pagamento unico aziendale.
Il risultato dell’operazione è stato un aumento dell’importo medio
regionale, giacché l’incremento in termini di superficie ammissibile è stato
inferiore a quello della dotazione finanziaria.
Il salto più consistente si è verificato nelle aree geografiche dove è
piuttosto diffusa la presenza dell’olivicoltura, della tabacchicoltura,
della bietocoltura e dell’allevamento bovino da latte. Ad esempio, nella
pianura del Sud Italia, l’importo medio è passato da 205 a 445 euro/ha.
Alla luce di questi conteggi, i nuovi agricoltori che hanno avanzato
richiesta quest’anno avranno un’assegnazione di diritti il cui valore è
superiore a quello ricevuto dai beneficiari del 2005.
È probabile che, per garantire parità di trattamento e la non
discriminazione, ciò comporti l’esigenza di adeguare verso l’alto i diritti
attributi lo scorso anno.
La circolare Agea in via di emanazione dovrebbe fornire una risposta a tali
interrogativi.
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