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L'Informatore Agrario

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Approfondimento

   
49
 15-21 Dic.

  2006
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Attualità POLITICA

In ritardo i pagamenti pac agli allevatori

Non completata in tempo la determinazione dei titoli definitivi

Agea ha avviato l’erogazione degli aiuti ma non ai produttori di latte che dovranno perciò attendere. I fondi disponibili coprono solo una porzione delle esigenze degli agricoltori

Con il mese di dicembre ci sono appuntamenti importanti per quanto riguarda la politica agricola comunitaria e in particolare il regime del pagamento unico aziendale.
È la fase nella quale Agea calcola i titoli definitivi spettanti agli agricoltori interessati dalle colture entrate quest’anno nella logica del disaccoppiamento, e gli organismi pagatori avviano le operazioni per liquidare gli aiuti ai beneficiari.
Il valore finale dei titoli pac
Partiamo dai titoli definitivi. I conteggi dovrebbero essere completati e sono iniziate le comunicazioni dirette agli agricoltori, con le quali si notifica in maniera ufficiale il valore finale dei diritti pac.
L’operazione interessa solo coloro che nel periodo di riferimento storico risultavano impegnati nei settori del latte bovino, dell’olio di oliva, delle barbabietole da zucchero e del tabacco.
La scorsa primavera costoro hanno ricevuto la comunicazione dei titoli provvisori (importo di riferimento, numero e valore unitario di ciascun diritto).
Ora, alla luce dei complessi conteggi eseguiti, è stato determinato il valore definitivo dei titoli, attuando due diverse decurtazioni: una per il rispetto del massimale finanziario nazionale disponibile all’Italia per i pagamenti diretti disaccoppiati e l’altra per alimentare la riserva nazionale.
Aiuti tagliati come nel 2005
Dalle informazioni raccolte, è emerso che la riduzione applicata è uguale a quella praticata nel 2005 ai settori che sono entrati nella prima fase del disaccoppiamento (seminativi, zootecnia da carne, ecc.) e cioè l’8,03%.
Ciò è accaduto perché, dopo l’assegnazione dei titoli ai nuovi settori disaccoppiati e agli agricoltori che hanno fatto richiesta di accesso alla riserva nazionale, Agea ha constatato che le risorse disponibili sono state sufficienti e non si è superato la soglia nazionale.
In caso contrario sarebbe stata praticata una riduzione superiore che avrebbe colpito, per la parte eccedente l’aliquota dell’8,03%, anche i titoli definitivi assegnati nel 2005.
Evidentemente, questa dolorosa operazione non si è resa necessaria e ciò evita problemi e possibili polemiche che si sarebbero di sicuro scatenate.
Dopo la determinazione del valore definitivo dei titoli è iniziata pure l’attesa fase dell’erogazione degli aiuti.
A tale riguardo ci sono, però, alcuni problemi che sono stati prontamente segnalati dalle organizzazioni agricole. In particolare, quelle del Nord Italia lamentano che i produttori di latte riceveranno con un certo ritardo i pagamenti, perché le operazioni di determinazione dei titoli definitivi per questo settore non sarebbero state completate per tempo.
In tal modo, le liquidazioni in via di esecuzione interessano i seminativi e altri comparti produttivi, mentre gli allevatori dovranno aspettare il prossimo turno.
Ciò produce qualche malcontento nell’ambito di un settore che deve fare i conti anche con un prolungata situazione di crisi di mercato.
Va detto, in aggiunta, che le disponibilità finanziarie coprono solo una porzione delle esigenze finanziarie effettive. Ad esempio, la Lombardia dispone di circa 205 milioni di euro, a fronte di una necessità di 450 milioni.
Le domande che non saranno pagate nel corso della prima tornata dovranno attendere l’arrivo di ulteriori fondi prima di ricevere i pagamenti attesi.
Sale l’importo medio dei diritti
C’è un ultimo elemento da evidenziare. Si tratta del calcolo del valore medio dei titoli pac per le 12 aree omogenee che compongono l’intero territorio nazionale. Tale operazione è fondamentale per attribuire i diritti dalla riserva nazionale.
Molte fattispecie di accesso alla riserva prevedono, infatti, l’attribuzione di diritti gratuiti il cui valore è pari a quello medio dell’area omogenea dove è localizzata l’impresa.
Il calcolo era stato fatto già nel 2005 per la gestione delle relative domande presentate nell’anno. In questi giorni è stato necessario aggiornare i conteggi per tenere conto dei quattro nuovi settori che sono entrati nel regime del pagamento unico aziendale.
Il risultato dell’operazione è stato un aumento dell’importo medio regionale, giacché l’incremento in termini di superficie ammissibile è stato inferiore a quello della dotazione finanziaria.
Il salto più consistente si è verificato nelle aree geografiche dove è piuttosto diffusa la presenza dell’olivicoltura, della tabacchicoltura, della bietocoltura e dell’allevamento bovino da latte. Ad esempio, nella pianura del Sud Italia, l’importo medio è passato da 205 a 445 euro/ha.
Alla luce di questi conteggi, i nuovi agricoltori che hanno avanzato richiesta quest’anno avranno un’assegnazione di diritti il cui valore è superiore a quello ricevuto dai beneficiari del 2005.
È probabile che, per garantire parità di trattamento e la non discriminazione, ciò comporti l’esigenza di adeguare verso l’alto i diritti attributi lo scorso anno.
La circolare Agea in via di emanazione dovrebbe fornire una risposta a tali interrogativi.

 

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