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Confronto tra popolazioni, piccantezza e
biodiversità del peperoncino calabro
Nel corso del 2003 sono stati reperiti
da parte dell’Accademia italiana del peperoncino di Diamante (Cosenza) i semi
di 16 popolazioni autoctone di peperoncino piccante provenienti dalla provincia
di Cosenza.
A queste si sono aggiunte 3 popolazioni provenienti da Terreti (Reggio
Calabria).
La caratteristica principale di queste popolazioni di
peperoncino era quella di essere state coltivate e autoriprodotte in ambito
aziendale per almeno 3-5 anni (alcune superavano i 10 anni di
autoriproduzione). Tutte venivano indicate come popolazioni organoletticamente
piccanti e presentavano un colore delle bacche prevalentemente rosso con
tonalità più o meno intensa.
Per 13 popolazioni la forma dei frutti veniva indicata dai
produttori come allungata (richiama la classica lingua di fuoco o sigaretta),
con dimensioni soggettivamente indicate lunghe, medie e corte, mentre 3
popolazioni si distinguevano per la bacca tondo piccola; quelle provenienti da
Terreti, le cui piante vengono utilizzate anche per la coltivazione in vaso a
scopo ornamentale, erano caratterizzate da bacche di forma a corno allungato, a
cuore di dimensioni medie e a ciliegia di pezzatura piccola.
Al ricevimento del seme presso la Stazione sperimentale per
le essenze e i derivati agrumari di Reggio Calabria (Ssea) venivano effettuati
test di germinabilità in laboratorio, per ottenere la massima uniformità di
investimento al momento della messa a dimora dei semi in vivaio e delle
piantine in pieno campo.