POLITICA |
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Macchine agricole bene con riserva |
Chiusa la 35a edizione di Eima
Stabile il numero di
visitatori e operatori abbastanza soddisfatti. In leggera crescita il mercato
italiano delle macchine agricole per il 2004 ma per il prossimo anno le
previsioni sono contrastanti
Si è conclusa domenica 14
novembre la 35a edizione dell’Esposizione internazionale di macchine agricole,
salone specializzato dedicato alla filiera della meccanizzazione per
l’agricoltura e il giardinaggio.
Secondo i dati ufficiali
forniti dagli organizzatori, in cinque giorni di rassegna si sarebbero
registrati 111.400 visitatori dei quali 9.460 stranieri. I dati, che confermano
l’Eima tra le prime manifestazioni di meccanica
agraria a livello mondiale, sarebbero in linea con la scorsa edizione ma con
una maggiore presenza di visitatori stranieri.
Una considerazione da
cronista è che, per un settore che vale per il pil
nazionale più dell’indotto della moda e dell’abbigliamento, nessuna carica
politica dello Stato italiano ha presenziato alla più attesa manifestazione del
settore, forse per il timore di imbarazzanti domande sullo stato della
ripetutamente chiesta e promessa rottamazione.
Per i costruttori i giudizi
sulla manifestazione sono stati differenti: chi è rimasto soddisfatto del
livello di interesse dei visitatori italiani e stranieri e chi, invece, si
aspettava un maggior numero di contatti e maggiore concretezza, soprattutto nei
giorni riservati agli operatori.
La verità, come sempre, forse
sta nel mezzo: ci sono settori che stanno segnando un poco il passo e altri che
reggono maggiormente.
Indipendentemente dalla
tipologia di macchine o dal livello di soddisfazione, una sensazione ormai
chiaramente percepita da tutti è che il modo di fare agricoltura è in cambiamento:
accettare questo assunto ha molte implicazioni e nessuna di questa forzatamente
positiva.
Non è quindi casuale, durante
i giorni della manifestazione bolognese, la quasi spasmodica ricerca di un
«vate» in grado di leggere nella sfera magica gli effetti della futura
applicazione della nuova politica agricola comunitaria. Tutti gli addetti
vogliono sapere quali macchine serviranno alla nuova agricoltura, dove spingerà
questo famigerato disaccoppiamento. In questo
ginepraio di incertezze interpretative alcuni immaginano, ad esempio, un futuro
di abbandono per i seminativi e un’estinzione dell’allevamento da carne; altri,
molto più ottimisti, sperano in un indotto riordino fondiario alimentato dai
raggiunti limiti di età di molti conduttori di azienda agricola. Per ultimi,
meno numerosi, ci sono gli attendisti, quelli che
«tanto troveremo la via».
Nelle previsioni dei
costruttori di macchine agricole, per bocca del loro rappresentante Massimo Goldoni, il 2005 vedrà un mercato positivo sia per
l’Italia, grazie alle buone produzioni agricole dell’anno in corso, sia per
l’export.
Per i commercianti di
macchine agricole, nella persona di Guglielmo Carlini, il 2005 sarà invece in
calo significativo a causa della riduzione degli arativi. Dello stesso avviso,
ma se possibile ancora più pessimisti, sono i contoterzisti.
Molte, come sempre in
occasione dell’Eima, le presentazioni, i momenti di
dibattito e gli incontri organizzati durante i cinque giorni. Alcuni di questo
hanno avuto un particolare successo come partecipazione e per l’interesse
suscitato.
L’Unacoma,
l’associazione che rappresenta i costruttori di macchine agricole, ha
presentato il nuovo sito internet, rinnovato per grafica e contenuti (www.unacoma.it).
Due iniziative importanti
sono state presentate dall’Enama, l’Ente nazionale
per la meccanizzazione agricola. L’Enama, che svolge
attività di certificazione di macchine agricole, ha presentato un nuovo tipo di
certificazione che entrerà in vigore a partire del 1° gennaio 2005. Essa sarà
limitata alla sola parte inerente alla sicurezza e sarà indicata con il marchio
VS che attesterà il rispetto di tutte le
norme di sicurezza vigenti per quel tipo di macchina o attrezzatura.
Altra iniziativa di successo
promossa dall’Enama è stata il convegno organizzato
in collaborazione con il Fish con il titolo «La
mobilità delle persone con disabilità in agricoltura:
sogno o bisogno?» che ha fatto emergere una realtà sconosciuta. Infatti in
Italia i disabili sarebbero quasi il 10% della popolazione, organizzati in circa
40 associazioni differenti.
Il parlare dei problemi dei
disabili ha sortito effetti positivi, infatti il 16 novembre scorso è stata
visionata e approvata dal Comitato tecnico preposto al Ministero dei trasporti
e delle infrastrutture, la bozza di decreto ministeriale che permette ai
disabili di condurre macchine agricole ed operatrici come previsto dall’art.
124, comma 2 del Nuovo Codice della strada del 1992, in attesa della firma del
Ministro.
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