Potatura e raccolta meccanica per ridurre i costi
- Potatura meccanica
- Confronti tra sistemi di raccolta
- Un fitoregolatore per facilitare la raccolta meccanica
È cosa arcinota che la riduzione dei costi
sia vitale per la sopravvivenza dell’olivicoltura, come pure che le voci che
più incidono sui costi sono la potatura e la raccolta. Da molti anni si
discutono e si mettono a punto sistemi di meccanizzazione alla luce dello
sviluppo di nuove macchine, ma anche di forme di allevamento, varietà e
sistemi di piantagione in divenire.
Circa la potatura, dai risultati preliminari di prove condotte nelle Marche,
emerge che la sua meccanizzazione, a diversi livelli, può assicurare,
eseguita in cicli poliennali, produzioni elevate e tempi di esecuzione
minimi in impianti razionali di olivo. In particolare la potatura meccanica
leggera dà luogo a produzioni costanti ed elevate con ottimi risultati
economici e va alternata ogni 3 anni a interventi manuali più pesanti per
ricostituire la regolarità della chioma.
Per quanto riguarda la potatura meccanica, dal lavoro proposto nello
Speciale – che propone osservazioni svolte in Toscana su diversi livelli e
sistemi di meccanizzazione – emerge la sua assoluta convenienza.
È necessario scegliere il sistema adeguato per il tipo di impianto e
innalzare la produttività a pianta con interventi agronomici per aumentarne
l’efficienza, considerando che il tempo di raccolta a pianta è una costante.
Infine abbiamo voluto completare il quadro con una prova sull’uso di un
fitoregolatore, non ancora autorizzato in Italia, per migliorare la
produttività del lavoro di raccolta delle macchine scuotitrici. Sulle piante
trattate si è ottenuta, nell’arco di 7 giorni, la riduzione del 73,5% della
forza di distacco delle drupe, contro una riduzione «fisiologica» del 15,5%,
quindi un incremento della produttività dello scuotitore del 120%.
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