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2006 |
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Un buon anno per la pesca ma non scordiamoci il passato
- Serve più audacia sui mercati
- Le nuove varietà estere passano dalle op
- Strategie per regolare la carica di frutti
- Attenzione alla carie del legno nel Metapontino
Quest’anno le cose sembrano andare, almeno per il
momento, abbastanza bene, grazie a un leggero calo nell’offerta europea e,
soprattutto, a una forte domanda legata al caldo soffocante che colpisce da
settimane tutta l’Europa.
Questo però non deve illuderci che le cose si risolvono da sole: la
situazione dell’ultimo decennio mostra un trend produttivo in crescita
costante in tutto il mondo e i nostri costi di produzione impongono
politiche di qualità e di valorizzazione del prodotto, nonché l’eliminazione
di impianti superati, mal gestiti e ubicati in zone non adatte a una
peschicoltura di qualità.
Le nuove varietà estere sembrano offrire molto sotto l’aspetto qualitativo e
qualcosa forse si potrà fare in futuro per ridurre i costi del diradamento
manuale dei frutti.
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