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2007 |
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- A tre anni dall’investimento il biogas diventa remunerativo
- Gli elementi che determinano la taglia dell’impianto di biogas
- Cosa fare dei certificati verdi e dell’energia elettrica prodotta
Installare un impianto per la produzione di biogas della potenza di 400
kW comporta un investimento superiore ai due milioni di euro.
A fronte di grossi capitali di partenza, che possono essere ottenuti
tramite il ricorso al mercato del credito, al leasing o a linee di
finanziamento di durata pluriennale, il flusso di cassa mostra segno
positivo già alla fine del terzo anno grazie alla vendita dell’energia
elettrica e dei certificati verdi.
Perché l’investimento sia remunerativo, inoltre, le dimensioni
dell’impianto devono essere stabilite in base alla materia prima
disponibile, alle potenzialità di gestione e smaltimento del digestato
nel rispetto delle normative vigenti e infine alla possibilità di
vendere l’energia elettrica o termica prodotta.
L’imprenditore può scegliere di rivolgersi al libero mercato, all’autoconsumo
oppure di aderire alla delibera n. 34/2005 dell’Autorià per l’energia
elettrica e il gas, le cui condizioni di vendita sono vantaggiose
soprattutto per gli impianti di piccole-medie dimensioni.
Anche i certificati verdi sono un’importante voce di ricavo nel conto
economico dell’impianto. Nello Speciale vengono analizzati il conto
economico di un impianto di digestione anaerobica, le tecnologie
disponibili e le dimensioni ideali dell’impianto, inoltre i meccanismi
di ottenimento e cessione dei certificati verdi.
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