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L’obiettivo finale del processo di semplificazione delle
lavorazioni del terreno è quello di poter disporre di attrezzature in grado
di combinare assieme più azioni e di risultare estremamente polivalenti. La situazione in cui si trovano oggi a operare le aziende
agricole presuppone un impegno da parte degli operatori per un aumento
dell’efficienza tecnica, economica e ambientale nella coltivazione come
unica strada per poter salvaguardare il reddito.
Questo aspetto di validità generale riveste un ruolo di particolare
importanza nel caso delle colture estensive: l’andamento decrescente del
valore della granella e il contemporaneo aumento dei prezzi dei mezzi
tecnici portano inevitabilmente alla necessità di tutelare il reddito
attraverso una riduzione, graduale e mirata, dei costi di produzione agendo
proprio su quelli che possono essere i punti di inefficienza nell’intero
processo di produzione.
In generale, infatti, i margini per aumentare la potenzialità produttiva
delle colture risultano essere piuttosto ristretti, a meno di un elevato
impiego di fattori produttivi e quindi
un ulteriore aggravio dei costi, e tendono a limitare l’attività agricola
anche in quelle aree da sempre vocate alla coltivazione di certe colture,
come nel caso del mais nella Pianura Padana.