POLITICA
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Vino: la più grande ricerca sul mercato italiano |
Intervista a Eugenio Pomarici.
Grazie a L’Informatore Agrario si sta realizzando un lavoro decisamente
innovativo per il nostro Paese, che metterà a disposizione di tutti gli
attori del settore uno strumento di grande utilità per costruire le
strategie di mercato.
Nella
scorsa primavera L’Informatore Agrario ha incaricato il Centro per la
formazione in economia e politica dello sviluppo rurale dell’Università di
Napoli Federico II di realizzare una ricerca che avesse come obiettivo
generale la costruzione di un documento di riflessione strategica per il
settore vitivinicolo italiano.
Un documento che offra una lettura approfondita del contesto competitivo che
caratterizza il mercato del vino e una visione delle prospettive generali di
questo contesto per il sistema del vino italiano; un documento, dunque, che
possa essere un utile supporto alle decisioni indipendenti di tutti gli
attori della filiera nella costruzione delle proprie strategie individuali e
un utile riferimento per le decisioni collettive degli attori privati e per
quelle della pubblica amministrazione.
Il Centro ha dato vita a un gruppo di lavoro formato da studiosi del
Dipartimento di economia e politica agraria dell’Università di Napoli, del
Dipartimento di studi economici dell’Università Parthenope di Napoli e della
Scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi di Milano.
A distanza di otto mesi dall’inizio della ricerca, abbiamo chiesto al
coordinatore, l’economista Eugenio Pomarici, di fare il punto della
situazione.
Innanzitutto ci potrebbe ricordare il tema e gli obiettivi della ricerca?
La ricerca intende contribuire a dare una risposta all’esigenza della
filiera vitivinicola di una riflessione organica sulle possibili prospettive
delle imprese italiane del vino sia sul mercato interno sia in quelli
esteri, nuovi o maturi che siano. In questa prospettiva la ricerca intende
arrivare a un documento di riflessione strategica per il settore
vitivinicolo italiano, ossia a un documento che contenga una lettura
approfondita del contesto competitivo che caratterizza il mercato del vino e
una visione delle opportunità che questo contesto offre al sistema del vino
italiano.
Che tipologie di soggetti, pubblici e privati, sono stati e verranno
coinvolti nelle diverse fasi successive della ricerca?
Fino a ora sono state coinvolte 29 imprese vitivinicole, che hanno già
risposto a due questionari, il primo con 140 domande e il secondo con 70
domande. Nei prossimi mesi saranno coinvolte altre imprese e anche esperti
in aree specifiche, che commenteranno e integreranno le opinioni e posizioni
delle imprese nei campi di propria competenza. Questi esperti saranno
funzionari e dirigenti dell’amministrazione centrale e di quelle regionali,
delle associazioni di categoria e dei consorzi, professionisti e studiosi.
Si considera soddisfatto dei risultati finora conseguiti?
Come studioso, e posso parlare anche a nome dei colleghi che stanno
lavorando con me, sono estremamente soddisfatto del materiale che stiamo
accumulando. Abbiamo già in mano un volume di 150 pagine di riflessione sul
sistema del vino italiano dal quale stiamo imparando molto.
In particolare, il lavoro già svolto ha consentito di condividere con le
imprese la consapevolezza che la condizione presente del sistema
vitivinicolo si caratterizza per una marcata sfaccettatura dei problemi; la
multiformità del patrimonio di esperienze di chi ha partecipato alla
discussione ha permesso il sezionamento delle questioni aperte necessario
per l’individuazione di possibili percorsi di soluzione.
Ora, l’impegno è trasformare questo materiale in qualcosa di utile per il
mondo del vino.
Dal punto di vista operativo quali ritiene saranno gli aspetti più
interessanti che potranno essere sfruttati dalle imprese italiane
vitivinicole nella pianificazione delle loro strategie produttive e di
mercato?
Il risultato finale del lavoro sarà una riflessione sui possibili scenari
futuri e quindi sulle fonti di vantaggio competitivo nei mercati prossimi
venturi. Gli elementi che scaturiranno da questa riflessione potranno, se il
nostro lavoro sarà di qualità, offrire un utile supporto alle decisioni
indipendenti di tutti gli attori della filiera nella costruzione delle
proprie strategie individuali e un utile riferimento per le decisioni
collettive degli attori privati e per quelle della pubblica amministrazione.
Ovviamente la ricerca si muove su un piano generale e non può dare risposte
a casi particolari. La possibilità di riflettere su una visione del futuro,
o su possibili diverse visioni del futuro, è però certamente un supporto
essenziale quando si deve fare programmazione e decidere investimenti.
Quando si potranno avere i primi risultati?
Con il secondo questionario compilato dal panel si è conclusa la fase
esplorativa della ricerca con la quale, come già accennato, si è composto un
quadro condiviso del mercato del vino e della posizione dell’Italia in
questo mercato, focalizzando tuttavia alcune divergenze di opinione. Nei
prossimi tre mesi nel panel saranno diffusi e poi analizzati altri due
questionari e altri questionari saranno inviati a esperti non appartenenti
al mondo delle imprese; si punta ora a individuare i fattori chiave di
competitività nei prossimi 5-6 anni, i fattori critici per incentivare i
processi di integrazione tra le imprese e per migliorare l’efficacia
dell’azione degli organismi istituzionali di supporto e gli elementi che
dovrebbero caratterizzare le politiche nazionali di settore alla luce
dell’evoluzione della politica comunitaria. I primi risultati della ricerca
saranno disponibili per l’inizio di aprile e quindi per il Vinitaly 2008.
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