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2007 |
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- Effetti dell’inquinamento da azoto nelle falde acquifere
- Con la fertilizzazione di precisione più rese e meno costi
- La direttiva nitrati in poche parole
Con il decreto legislativo del 7 aprile scorso è tornata alla ribalta la
questione della gestione dell’azoto derivante dai reflui zootecnici. I
limiti imposti dal decreto, che recepisce la normativa Ue, provocano
agli allevatori italiani non poche difficoltà soprattutto in Pianura
Padana dove si concentra la maggior parte degli allevamenti di animali
da reddito.
Secondo la Commissione l’azoto lisciviato, e che percola dai campi nella
falda e nei canali di scolo, è in buona parte responsabile del fenomeno
dell’eutrofizzazione dei mari, particolarmente dell’Adriatico, in
corrispondenza delle foci del fiume Po. La gestione dei reflui può
tuttavia diventare un’opportunità per migliorare l’efficienza della
distribuzione dell’azoto.
Le fasi in cui è possibile intervenire riguardano: le apparecchiature
per la distribuzione, come l’utilizzo del GPS per evitare
sovrapposizioni nella fase di fertilizzazione; le tecniche di
distribuzione, tra le quali quella localizzata sembra la migliore; le
moderne tecnologie che consentono di distribuire in ogni zona del campo
la giusta quantità di azoto. |
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