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2007 |
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Politica di qualità e valide scelte all’impianto.
Pur con una domanda praticamente «ingessata» la coltivazione del
pero in Italia, primo Paese produttore a livello mondiale se si esclude
la produzione asiatica, si contraddistingue per sostenibilità economica
nel panorama frutticolo italiano, dove sovente i costi non remunerano
nemmeno le spese di raccolta.
Ovviamente non si può star fermi e ben vengano tutte quelle politiche di
valorizzazione del prodotto nazionale che riescano a far fronte al
prodotto estero.
Ma anche nell’ambito dell’attività agricola qualcosa si può fare. E ciò
non tanto in termini di scelta varietale, già ben definita nel
breve-medio periodo, quanto nelle scelte da effettuarsi all’impianto
circa la combinazione portinnesto-forma di allevamento. Si nota la
tendenza all’infittimento degli impianti, legata quasi esclusivamente
alla cultivar Abate Fétel e all’utilizzo dei cotogni quali portinnesto.
Nel 2007 la produzione vivaistica emiliano-romagnola evidenzia anche un
aumentato ricorso a piante autoradicate per impianti a bassa densità. |
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