POLITICA
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Le Fiandre ottengono una deroga sulla direttiva
nitrati |
Si apre uno spiraglio anche per l’Italia.
Il giorno 6 novembre a Bruxelles, il Comitato nitrati, istituito dai Paesi
membri dell’Ue con funzioni consultive nei riguardi della Commissione, ha
detto sì a una richiesta di deroga della regione belga delle Fiandre
dall’obbligo dei 170 kg/ha/anno di azoto zootecnico nelle zone vulnerabili
da nitrati.
La richiesta del Governo regionale fiammingo riguardava la possibilità per
le aziende zootecniche di elevare la dose di azoto per colture a elevata
domanda dell’elemento e a crescita prolungata, come prati, mais in doppia
coltura, cereali autunno-vernini seguiti da colture di copertura, bietola,
secondo questa articolazione:
- prato temporaneo, mais in doppia coltura fino a 250 kg di azoto per ettaro
e per anno;
- cereali autunno-vernini seguiti da colture di copertura e bietola da
zucchero e da foraggio fino a 200 kg di azoto per ettaro e per anno.
La richiesta di deroga è stata avanzata, oltre che per i liquami degli
erbivori (bovini, esclusi i vitelli a carne bianca, pecore, capre e
cavalli), anche per i liquami suinicoli, essendo le Fiandre una regione dove
questa specie è allevata in modo intensivo.
Si tratta della prima volta che la Commissione prende in esame una possibile
deroga anche per i suini e per i terreni a seminativo, essendo state fino a
ora concesse deroghe solo per i bovini e, quasi sempre, per i soli assetti
colturali a prato.
La decisione accoglie interamente la richiesta delle Fiandre, ma pone una
serie di rigide condizioni.
Condizioni per l’applicabilità della deroga ai liquami zootecnici
I liquami suinicoli tal quali devono essere sottoposti a un trattamento
fisico-meccanico per l’ottenimento di due frazioni:
- una frazione solida che deve contenere almeno il 35% dell’azoto totale, il
70% del fosforo totale e l’80% dei solidi sospesi. Questa frazione deve
essere conferita a impianti industriali autorizzati per la valorizzazione in
concimi organici da immettere sul mercato e da far uscire quindi dalle aree
vulnerabili (in pratica dalle Fiandre, essendo stata, questa regione,
designata come «vulnerabile» in tutta la sua estensione);
- una frazione chiarificata, che deve essere destinata allo stoccaggio e
alla successiva utilizzazione agronomica, senza ulteriori trattamenti. Ciò
significa che non potrà essere sottoposta ad aerazione o a trattamenti
biologici per ridurre il contenuto d’azoto;
- le emissioni di NH3, metano e odori che si sviluppano nel corso del
trattamento di separazione devono essere catturate e trattate in modo da non
avere impatti in atmosfera.
I liquami delle specie erbivore, a differenza di quelli suinicoli, possono
invece essere applicati in deroga, anche senza trattamenti.
Condizioni per l’applicazione dei liquami ai terreni
- La deroga si applica a singoli appezzamenti di singole aziende;
- dovrà essere elaborato, a cadenza annuale, un Pua (Piano annuale di
utilizzazione agronomica dei fertilizzanti) valido per tutta l’azienda (e
quindi anche per gli appezzamenti che non beneficiano della deroga). I
contenuti del Pua non sono dissimili da quelli richiesti dalle Regioni
italiane nei Programmi d’azione per le zone vulnerabili;
- dovranno essere effettuate analisi frequenti del tenore di azoto e altri
parametri nei suoli.
A queste condizioni si aggiungono rigorosi piani di monitoraggio e controllo
che meritano di essere analizzati per verificarne l’onerosità e la
sostenibilità nel nostro Paese, nell’ipotesi che la strada che si è aperta
per i fiamminghi sia percorribile anche da noi.
Torneremo su contenuti e condizioni della deroga alle Fiandre per ricavarne
una valutazione sulle reali prospettive di applicazione anche nel nostro
Paese.
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