riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
39
 19 - 25 Ott.

  2007
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita


Attualità, L'Informatore Agrario POLITICA

La lingua blu arriva nella Pianura Padana

A parma quattro bovini positivi alle analisi
L’Unità di crisi del Ministero della salute deve ora decidere le restrizioni alla movimentazione degli animali. Cauto ottimismo per l’assenza di contagio nei capi della stessa azienda.



Ciò che i responsabili dei Servizi sanitari italiani e gli stessi allevatori temevano si è realizzato.
Il 15 ottobre scorso il Ministero della salute ha annunciato, purtroppo, i primi casi di lingua blu del sierotipo BTV8 in un allevamento della provincia di Parma, riscontrati in bovini provenienti dalla Francia.
La positività è stata confermata dal Centro nazionale di referenza dell’Istituto zooprofilattico di Teramo su 4 capi appartenenti al medesimo lotto di 16 bovini di razza Charolaise arrivati il 25 agosto scorso dal Dipartimento francese dello Yonne.
Il Ministero della salute ha reso noto inoltre che i test eseguiti su tutti gli altri animali dell’azienda sono stati negativi, da cui si deduce che il contagio non sia ancora avvenuto. Sono tuttora in corso i test negli allevamenti situati in una fascia di 4 km intorno all’azienda per verificare questa ipotesi.
La scoperta dei capi positivi è conseguente all’esecuzione del piano, attivato dal Ministero della salute, per rintracciare la malattia nei bovini giunti dalla Francia, come dalla Germania, dopo il 12 luglio scorso e dalle zone successivamente soggette a provvedimenti di restrizione per la presenza di focolai di blue tongue.
Si tratta quindi di una ricerca «attiva» del virus che, considerati gli attuali 5.300 casi positivi dichiarati in Francia e le decine di migliaia di bovini da ristallo importati nel periodo dalle zone successivamente soggette a restrizione, aveva forti probabilità di dare risultati positivi.
Altri casi sospetti, sempre su ristalli giunti dalla Francia nella Pianura Padana, sono all’esame del Centro di referenza di Teramo.

Provvedimenti in arrivo
L’Unità di crisi, prontamente attivata dal Ministero della salute con i responsabili dei Servizi veterinari delle Regioni interessate, ha deciso di attendere l’esito di questi test in modo da avere un quadro più preciso della situazione, sulla cui gravità saranno modulati i provvedimenti restrittivi alla movimentazione dei ruminanti.
Cauto ottimismo induce il fatto che nell’azienda di Parma non sia avvenuto ancora il contagio con i capi presenti nello stesso allevamento. Potrebbe essere che, seppur presenti nella Pianura Padana gli insetti vettori specifici (Culicoides spp.), le condizioni climatiche dell’ultimo periodo non siano state particolarmente favorevoli e abbiano attenuato la loro capacità di diffusione del virus. In ogni caso le prossime settimane e i mesi saranno più freddi e inibiranno progressivamente i voli degli insetti.
La patologia, come noto, colpisce i ruminanti, non comporta alcun pericolo per i consumatori e non ha effetti sui prodotti di origine animale.
La malattia, qualora si verificasse, andrebbe quindi a pesare soprattutto sugli ovini e sulle mandrie di vacche, da latte nel caso della Pianura Padana, sia come effetto diretto che indiretto con le limitazioni alla movimentazione degli animali che possono avvenire solo all’interno delle zone di restrizione o, in deroga, per andare ai macelli autorizzati.
Paradossalmente gli allevamenti di bovini da carne situati in zone di restrizione potrebbero avere un vantaggio indiretto poiché potrebbero importare i ristalli dai territori francesi parimenti soggetti a restrizione, come già avviene, ad esempio, in Germania.
L’Unione Europea solo recentemente ha preso atto della gravità dell’epidemia. In quest’ultimo periodo sono stati segnalati infatti i primi focolai del medesimo sierotipo BTV8 anche in Gran Bretagna, Danimarca, Repubblica Ceca oltre a Belgio, Germania, Paesi Bassi e Francia, espandendosi gradualmente dal 2006 per un totale di oltre 23.500 casi a oggi.
Finora, pur riferendosi ai criteri della direttiva Ce 75/2000, ogni Stato membro attuava una propria politica di difesa, sostanzialmente di tipo passivo, che si è dimostrata insufficiente. In alcuni Paesi e per altri sierotipi (ne sono stati individuati ben sei nel continente) sono stati messi a punto vaccini che si sono rivelati efficaci, come in Italia per il sierotipo BTV1 diffuso nel Centro e Sud del Paese, o in Spagna per il sierotipo BTV4, dove lo scorso anno sono stati vaccinati 2.800.000 bovini ottenendo animali immunizzati.
Il 3 ottobre scorso a Bruxelles il Comitato permanente per la sicurezza alimentare ha votato un nuovo regolamento, in fase di pubblicazione e che verrà applicato dal prossimo 15 novembre, le cui disposizioni prevedono il monitoraggio obbligatorio in tutti i Paesi colpiti, mentre gli altri dovranno adottare livelli di sorveglianza proporzionati al loro grado di rischio.
Le autorità nazionali dovranno notificare alla Commissione l’istituzione di ogni zona di restrizione. Il dato confluirà in un elenco gestito dalla Commissione in maniera semplificata e più trasparente per dare informazioni al pubblico. Vengono chiarite anche le condizioni per la movimentazione degli animali all’interno e dalle zone di restrizione e stabiliti i criteri per l’allentamento delle misure in periodi limitati, cioè nei mesi freddi, in cui si riscontri l’assenza del vettore.
Ma la vera novità è rappresentata dalla decisione di introdurre la vaccinazione come sistema attivo di lotta. Il vaccino per il sierotipo BTV8 si ritiene potrà essere disponibile non prima della prossima primavera.
Restano tuttavia da definire le modalità di ripartizione del costo tra Bruxelles e gli Stati interessati, che dato il gran numero di animali da vaccinare sarà parecchio elevato e che è facile ipotizzare sia stato il motivo del non tempestivo intervento in passato.
Altro elemento importante è la possibilità di deroga al blocco della movimentazione dopo un periodo di almeno 14 o 28 giorni di trattamento con un insetticida specifico contro i vettori e successivo esame virologico o sierologico su tutti i capi in oggetto. Questa deroga è importante poiché, a partire dalle prossime settimane, consentirà di riaprire il flusso di bovini da ristallo dal Centro della Francia verso l’Italia. Nel frattempo vogliamo sperare che l’epidemia non si diffonda nella Pianura Padana.
 

Sommario rivista Daniele Bonfante


la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati