POLITICA
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Domande fino al 31 ottobre per saldare i debiti
con l’Inps |
Prorogato il termine per formalizzare l’adesione.
Il versamento in un’unica soluzione del 30% del debito totale contratto fino
al 31-12-2004 dà alle aziende la possibilità di chiudere il contenzioso con
l’Inps. Finora sono 49.000 le richieste inoltrate, per 2,7 miliardi di euro
di crediti da ristrutturare.
L’operazione di
ristrutturazione dei debiti contributivi delle aziende agricole proseguirà
fino al 31 ottobre.
L’annuncio della proroga del termine ultimo per la presentazione delle
domande di adesione alla ristrutturazione (termine originariamente fissato
all’8 ottobre) è stato dato dal ministro delle politiche agricole, Paolo De
Castro che, nella conferenza stampa svoltasi a Bologna il 9 ottobre scorso,
ha fornito gli ultimi numeri dell’operazione: 49.000 richieste di adesione e
2 miliardi e 700 milioni di euro di crediti contributivi da ristrutturare.
Dati che danno la misura dell’interesse che tale iniziativa ha suscitato –
dopo un iniziale momento di incertezza – tra gli agricoltori.
Proroga necessaria
Proprio per dare la possibilità a tutti coloro che nelle ultime settimane
hanno presentato domanda di adesione alla ristrutturazione, nonché ai molti
che hanno richiesto all’Inps il codice (car) che consente la verifica della
posizione contributiva, gli istituti di credito che gestiscono l’operazione
hanno concesso ancora tre settimane per formalizzare l’adesione.
Le organizzazioni agricole avevano segnalato già da qualche giorno la
necessità di concedere ulteriore tempo sia per la presentazione della
richiesta di ristrutturazione, sia per la definizione delle pratiche avviate
e sospese per i controlli Inps.
L’annuncio di una proroga era dunque molto atteso nel mondo agricolo, in
considerazione dell’importanza che l’operazione riveste per l’intero
settore. Importanza testimoniata dalle cifre totali in gioco: 6 sono i
miliardi di euro originariamente vantati dall’Inps nei confronti degli
agricoltori.
Gli agricoltori hanno dunque ancora tempo per aderire alle vantaggiose
condizioni proposte da un pool di banche (UniCredit, Deutsche Bank) e
chiudere, tramite il pagamento di una somma a stralcio, i debiti vantati
dall’Inps fino al 31-12-2004.
I vantaggi dell’operazione
La convenienza per l’agricoltore sul piano finanziario deriva dalla
possibilità di estinguere il debito con il pagamento in unica soluzione del
30% del debito totale (contribuzione originaria e interessi) o, in
alternativa, con il pagamento dilazionato in 10 anni (40 rate trimestrali)
del 39,8% del debito totale (in caso di pagamento dilazionato è previsto un
acconto iniziale e la presentazione di una fideiussione bancaria).
Va precisato inoltre che gli accordi con le banche prevedono che, a fronte
di una larga adesione, in termine di debito complessivo da ristrutturare
venga concessa una riduzione della percentuale di debito da corrispondere.
In sostanza, l’attuale 30% del pagamento in unica soluzione – pagamento che
l’agricoltore effettua subito dopo la presentazione della domanda – potrebbe
ridursi in caso di superamento della soglia di 3 miliardi di euro
ristrutturati. Solo al termine dell’operazione, una volta effettuata la
ricognizione delle pratiche effettivamente concluse, sarà definita la
predetta percentuale.
In caso di percentuale inferiore al 30% verrà restituita agli agricoltori la
differenza tra quanto pagato all’atto dell’adesione e il minor importo
dovuto.
Le cause dei ritardi
Nelle prossime settimane dunque proseguirà l’azione delle associazioni
agricole che forniscono assistenza agli agricoltori interessati e
soprattutto quella dell’Inps che – oltre a rilasciare i codici car ricordati
in precedenza – ha il compito di verificare ciascuna posizione e di definire
l’importo del debito da pagare.
Come racconta la cronaca dei 120 giorni appena trascorsi, è proprio questa
la fase più complessa di tutta l’operazione, dato che la quasi totalità
delle posizioni è sospesa automaticamente dall’Istituto per la presenza di
vecchie domande di condono o vengono comunque sospese dagli operatori delle
associazioni per incongruenze o inesattezze.
Peraltro, una volta definito l’importo da parte dell’Inps, la pratica dovrà
essere portata a compimento con il pagamento e con la certificazione da
parte di un notaio.
Anche in questa fase si è verificato qualche ritardo per l’indisponibilità
dichiarata all’inizio dell’operazione da molti notai che non erano stati
correttamente informati.
È evidente che, oltre alla convenienza economica, l’operazione risulta
interessante perché dà la possibilità alle aziende di chiudere il
contenzioso con l’Inps, compresi i procedimenti esecutivi intrapresi dai
concessionari della riscossione (cartelle esattoriali, ipoteche, fermi
amministrativi, ecc.).
Operazione trasparenza
Su un piano più generale, infine, non si può trascurare la circostanza che
la sistemazione del pregresso Inps consente alle aziende agricole di
prepararsi al meglio ai numerosi appuntamenti, presenti e futuri, con la
regolarità contributiva la quale, come noto, viene obbligatoriamente pretesa
dalle norme che riconoscono benefici e sovvenzioni comunitarie, nazionali
(sgravi degli oneri sociali per le zone svantaggiate e montane) e regionali.
Si tratta, dunque, di un’operazione di chiusura con il passato, attraverso
la quale doveva necessariamente passare – a parere di tutti –il rinnovamento
del sistema previdenziale agricolo auspicato dal Governo e dalla parti
sociali agricole con la sottoscrizione dell’accordo sulla «Emersione del
lavoro nero e sommerso in agricoltura» avvenuta il 21 settembre scorso a
Palazzo Chigi.
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