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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
38
 12 - 18 Ott.

  2007
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Attualità, L'Informatore Agrario POLITICA

Domande fino al 31 ottobre per saldare i debiti con l’Inps

Prorogato il termine per formalizzare l’adesione.
Il versamento in un’unica soluzione del 30% del debito totale contratto fino al 31-12-2004 dà alle aziende la possibilità di chiudere il contenzioso con l’Inps. Finora sono 49.000 le richieste inoltrate, per 2,7 miliardi di euro di crediti da ristrutturare.



L’operazione di ristrutturazione dei debiti contributivi delle aziende agricole proseguirà fino al 31 ottobre.
L’annuncio della proroga del termine ultimo per la presentazione delle domande di adesione alla ristrutturazione (termine originariamente fissato all’8 ottobre) è stato dato dal ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro che, nella conferenza stampa svoltasi a Bologna il 9 ottobre scorso, ha fornito gli ultimi numeri dell’operazione: 49.000 richieste di adesione e 2 miliardi e 700 milioni di euro di crediti contributivi da ristrutturare.
Dati che danno la misura dell’interesse che tale iniziativa ha suscitato – dopo un iniziale momento di incertezza – tra gli agricoltori.

Proroga necessaria
Proprio per dare la possibilità a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno presentato domanda di adesione alla ristrutturazione, nonché ai molti che hanno richiesto all’Inps il codice (car) che consente la verifica della posizione contributiva, gli istituti di credito che gestiscono l’operazione hanno concesso ancora tre settimane per formalizzare l’adesione.
Le organizzazioni agricole avevano segnalato già da qualche giorno la necessità di concedere ulteriore tempo sia per la presentazione della richiesta di ristrutturazione, sia per la definizione delle pratiche avviate e sospese per i controlli Inps.
L’annuncio di una proroga era dunque molto atteso nel mondo agricolo, in considerazione dell’importanza che l’operazione riveste per l’intero settore. Importanza testimoniata dalle cifre totali in gioco: 6 sono i miliardi di euro originariamente vantati dall’Inps nei confronti degli agricoltori.
Gli agricoltori hanno dunque ancora tempo per aderire alle vantaggiose condizioni proposte da un pool di banche (UniCredit, Deutsche Bank) e chiudere, tramite il pagamento di una somma a stralcio, i debiti vantati dall’Inps fino al 31-12-2004.

I vantaggi dell’operazione
La convenienza per l’agricoltore sul piano finanziario deriva dalla possibilità di estinguere il debito con il pagamento in unica soluzione del 30% del debito totale (contribuzione originaria e interessi) o, in alternativa, con il pagamento dilazionato in 10 anni (40 rate trimestrali) del 39,8% del debito totale (in caso di pagamento dilazionato è previsto un acconto iniziale e la presentazione di una fideiussione bancaria).
Va precisato inoltre che gli accordi con le banche prevedono che, a fronte di una larga adesione, in termine di debito complessivo da ristrutturare venga concessa una riduzione della percentuale di debito da corrispondere.
In sostanza, l’attuale 30% del pagamento in unica soluzione – pagamento che l’agricoltore effettua subito dopo la presentazione della domanda – potrebbe ridursi in caso di superamento della soglia di 3 miliardi di euro ristrutturati. Solo al termine dell’operazione, una volta effettuata la ricognizione delle pratiche effettivamente concluse, sarà definita la predetta percentuale.
In caso di percentuale inferiore al 30% verrà restituita agli agricoltori la differenza tra quanto pagato all’atto dell’adesione e il minor importo dovuto.

Le cause dei ritardi
Nelle prossime settimane dunque proseguirà l’azione delle associazioni agricole che forniscono assistenza agli agricoltori interessati e soprattutto quella dell’Inps che – oltre a rilasciare i codici car ricordati in precedenza – ha il compito di verificare ciascuna posizione e di definire l’importo del debito da pagare.
Come racconta la cronaca dei 120 giorni appena trascorsi, è proprio questa la fase più complessa di tutta l’operazione, dato che la quasi totalità delle posizioni è sospesa automaticamente dall’Istituto per la presenza di vecchie domande di condono o vengono comunque sospese dagli operatori delle associazioni per incongruenze o inesattezze.
Peraltro, una volta definito l’importo da parte dell’Inps, la pratica dovrà essere portata a compimento con il pagamento e con la certificazione da parte di un notaio.
Anche in questa fase si è verificato qualche ritardo per l’indisponibilità dichiarata all’inizio dell’operazione da molti notai che non erano stati correttamente informati.
È evidente che, oltre alla convenienza economica, l’operazione risulta interessante perché dà la possibilità alle aziende di chiudere il contenzioso con l’Inps, compresi i procedimenti esecutivi intrapresi dai concessionari della riscossione (cartelle esattoriali, ipoteche, fermi amministrativi, ecc.).

Operazione trasparenza
Su un piano più generale, infine, non si può trascurare la circostanza che la sistemazione del pregresso Inps consente alle aziende agricole di prepararsi al meglio ai numerosi appuntamenti, presenti e futuri, con la regolarità contributiva la quale, come noto, viene obbligatoriamente pretesa dalle norme che riconoscono benefici e sovvenzioni comunitarie, nazionali (sgravi degli oneri sociali per le zone svantaggiate e montane) e regionali.
Si tratta, dunque, di un’operazione di chiusura con il passato, attraverso la quale doveva necessariamente passare – a parere di tutti –il rinnovamento del sistema previdenziale agricolo auspicato dal Governo e dalla parti sociali agricole con la sottoscrizione dell’accordo sulla «Emersione del lavoro nero e sommerso in agricoltura» avvenuta il 21 settembre scorso a Palazzo Chigi.
 

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