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2007 |
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Trascurando la realtà cinese, non ancora presa in esame dai dati Fao
e tuttora fuori dal commercio internazionale, l’Italia detiene il
primato per superfici investite (31%) e produzioni (35%) a livello
mondiale, pur subendo la concorrenza di Paesi dell’altro emisfero (Nuova
Zelanda in primis, ma anche Cile) e dell’Europa (Francia, Grecia e negli
ultimi anni Turchia). Tra il 2000 e il 2006 la superfi cie nazionale è
cresciuta di oltre il 20%, mentre il prezzo alla produzione defl
azionato può considerarsi stabile dal 2004 su livelli abbastanza bassi
rispetto alla media decennale. In ambito nazionale è interessante
rilevare come l’Emilia-Romagna presenti la maggiore quota d’impianti non
ancora in produzione, evidenziando un’intensa attività di reimpianto con
la sostituzione di Hayward con varietà più recenti. Se si prende in
considerazione la plv appare evidente il crescente divario tra la
produzione neozelandese e quella nazionale, divario determinato
fondamentalmente dalle superiori rese del «Paese dei kiwi». Aumentare le
rese senza trascurare la qualità, determinata dall’annoso problema della
raccolta anticipata di frutti ancora immaturi, e puntare su nuove
varietà più precoci di Hayward o diverse per tipologia (kiwi a polpa
gialla o rossa) rappresentano le principali vie per mantenere il primato
del nostro Paese. |
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