riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
32
 31 Ago. - 6 Sett.

  2007
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita
 

Editoriale

Obiettivo accorciare la filiera
C. Giacomini

Una recente indagine dell’Antitrust sulla distribuzione alimentare mette in evidenza che l’allungamento della filiera tende a ridurre i margini dei produttori agricoli a vantaggio delle fasi a valle. Il sistema agricolo ne faccia tesoro.

Nel Corriere della Sera di domenica 26 agosto è apparso un articolo dal titolo «Farina e grano, boom dei prezzi. I consumatori: sciopero della pasta».
È la sintesi di uno dei tanti tormentoni che ci hanno rovinato le vacanze: gli incendi, l’infinita discussione sulle tasse, la Borsa in picchiata e, non per ultimo, l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli che potrebbe portare all’incremento dei prezzi della pasta e del latte, alcuni dei più popolari prodotti alimentari.
Sull’aumento del prezzo dei cereali non ci sono dubbi. Una recente statistica ha rilevato che le quotazioni nell’ultima settimana di luglio sulle principali piazze italiane hanno segnato, rispetto allo stesso periodo del 2006, incrementi del 44,8% per l’orzo, del 29,7% per il mais ibrido nazionale comune, del 26,3% per il grano duro mercantile e del 24,3% per il grano tenero di forza.
Più complicato è capire la relazione tra aumenti fino al 40% del prezzo del burro e dei formaggi rispetto a quello del latte, che ha registrato un incremento del prezzo concordato alla stalla del 5% fino a 0,331 euro/L, ma che la carenza sul mercato mondiale ha fatto lievitare, con riferimento al latte «spot», oltre 0,400 euro/L.
Sulle cause si è detto di tutto e di più, ma un tentativo di sintesi può aiutare. Qualcuno le ha racchiuse in tre «C»: clima, Cina e carburante. In conclusione, tutti sono d’accordo che il mercato dei cereali sta attraversando una crisi congiunturale dovuta all’aumento della domanda per la produzione di biocarburanti, ma una causa più grave e proiettata nel lungo periodo è dovuta all’apparizione sul mercato della domanda dei Paesi emergenti, soprattutto Cina e India, provocata dall’accelerazione della dinamica del reddito in queste Nazioni che si è riversata nell’incremento della domanda e nel mutamento dei modelli di consumo. Leggendo gli articoli apparsi nelle ultime settimane, quello che risulta strano è che gli agricoltori sembrano preoccupati dell’aumento dei prezzi alla produzione. Le organizzazioni professionali si soffermano, infatti, a contestare soprattutto i minacciati aumenti al consumo dei prezzi dei prodotti derivati, denunciando ancora una volta che dell’incremento dei prezzi finali i maggiori beneficiari saranno le fasi intermedie e terminali della filiera e non la produzione. Sembra quasi che gli agricoltori temano soprattutto di soccombere al potere contrattuale degli altri soggetti della filiera nella formazione della catena del valore.
Sul fatto che si possano registrare degli aumenti di prezzo al consumo è inutile illudersi di poterlo evitare se le imprese decideranno di farlo, malgrado alcuni «avvisi» pronunciati a livello governativo. Siamo in un sistema di governo parlamentare e in una economia di mercato e credo che nessuno ricordi un caso nel quale l’intervento pubblico sia riuscito a fermare l’incremento dei prezzi. Vedremo, quindi, quello che succederà, perché non è detto che le imprese industriali e quelle della distribuzione siano felici di aumentare i prezzi, tanto che, se il loro obiettivo è quello di mantenere intatto il margine di profitto in presenza di aumenti di prezzo delle materie prime, la conseguenza potrebbe essere proprio la compressione relativa dei prezzi alla produzione.
In questo senso possono essere, quindi, giustificati i timori delle organizzazioni professionali, perché il potere contrattuale dell’intermediazione potrebbe impedire agli agricoltori di beneficiare di tutto l’incremento dei prezzi verificatosi sul mercato. Se il problema è questo, più che invocare il buon cuore di industria e distribuzione è necessario chiedersi cosa bisogna fare.
Nel mese di giugno l’Antitrust ha reso disponibile una interessante «Indagine conoscitiva sulla distribuzione agroalimentare», avente l’obiettivo di analizzare il funzionamento della filiera ortofrutticola per accertare se le sue caratteristiche siano tali da ostacolare una corretta trasmissione dei prezzi lungo la catena distributiva. In questo lavoro, stranamente poco citato dalla stampa agricola, si dimostra che il ricarico medio sul prezzo finale in 267 filiere osservate è del 200%, ottenuto come media tra ricarichi del 77% nel caso di filiera cortissima (acquisto diretto dal produttore da parte del distributore al dettaglio) e di quasi il 300% nel caso di filiera lunga (presenza di 3 o 4 intermediari).
In particolare, l’allungamento della filiera tende a ridurre i margini dei produttori e ad aumentare quelli delle fasi più a valle. La conclusione è una sola: è necessario migliorare l’organizzazione di filiera, concentrando l’offerta e integrando, fra l’altro, i servizi richiesti dalla moderna distribuzione. Il messaggio è chiaro e non riguarda solo il mercato dei prodotti ortofrutticoli, resta agli agricoltori dimostrare di saperlo cogliere.
 

Sommario rivista Corrado Giacomini


la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati