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L'Informatore Agrario
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31
 24 - 30 Ago.

  2007
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Attualità POLITICA

«Partecipazioni statali»: il caso Giv fa discutere

Il ruolo dell’Isa nell’agroalimentare.
Il Gruppo italiano vini, la maggiore realtà privata dell’enologia italiana, ha utilizzato un finanziamento concesso dall’Istituto sviluppo agroalimentare che fa capo al Mipaaf.


C’è chi ha parlato del ritorno delle «partecipazioni statali» nel mondo del vino riferendosi all’ingresso dell’Istituto sviluppo agroalimentare, Isa (la società finanziaria del Ministero delle politiche agricole) nel capitale del Gruppo italiano vini Verona (la filiale scaligera del maggior gruppo enologico italiano con un fatturato di 265 milioni di euro, 15 cantine di produzione e la gestione diretta di 1.250 ha di vigneto) come socio finanziatore dell’acquisizione della Cantina Bolla di Pedemonte in Valpolicella.
«Tanto rumore per nulla – ci ha spiegato l’amministratore delegato del Giv, Emilio Pedron – in quanto in realtà si è trattato semplicemente di un’operazione di finanziamento. Lo potevamo fare con qualsiasi altro istituto bancario a condizioni di mercato, quello dell’Isa ci è parso il più conveniente. In pratica il finanziamento prevede il loro ingresso nel capitale sociale di Giv Verona per un periodo di sette anni».
In sostanza l’accordo prevede l’ingresso di Isa attraverso un’operazione di finanza a condizioni di mercato con un finanziamento di 10 milioni di euro in Giv Verona spa, mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale pari al 48,8%, mantenendo al Gruppo italiano vini la maggioranza del 51,2%.
L’operazione ha ricevuto il nullaosta del Mipaaf e della Commissione europea.
Quello che l’amministratore delegato del Giv considera un semplice finanziamento ha scatenato, però, un notevole polverone, nonostante la notizia fosse arrivata in piena estate quando i giornali si occupano più di paparazzi che di economia.
A dare parecchia enfasi alla notizia, questo va sottolineato, sono stati primi fra tutti lo stesso Isa e il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro (lo stesso Pedron lo ha confermato), che hanno voluto evidenziare l’importanza di tale operazione. Il ministro, in un comunicato di Isa, ha sottolineato come «Isa è diventata partner del Gruppo italiano vini nel progetto di acquisizione della cantina di Pedemonte. L’operazione conferma l’importanza delle politiche messe in atto dal Governo per il sostegno dei progetti delle imprese».
Per alcuni osservatori si è trattato di una classica operazione sullo stile delle vecchie partecipazioni statali, che sono rimaste ben impresse nella memoria degli italiani.
Per qualcuno è stato un pericoloso tuffo nel passato, dimenticando che un’operazione di intervento a condizioni di mercato da parte dell’Isa si era realizzata anche lo scorso anno a vantaggio del colosso italiano dell’ortofrutta Conserve Italia. Come pure recentemente Isa è stata coinvolta anche in operazioni con altre società dell’agroalimentare come la Rigoni di Asiago (miele, confetture biologiche), Grandi salumifici italiani e l’Olearia Valpesana. Operazioni passate sotto silenzio, ma evidentemente il vino «fa più rumore».

Cos’è l’Isa
Al di là delle questioni di principio, sulla validità o meno dell’intervento diretto pubblico in aziende private, dal nostro punto di vista oggi probabilmente ci troviamo di fronte a una non chiara comunicazione, dettata anche dalla scarsa conoscenza da parte degli addetti ai lavori dell’esistenza stessa dell’Isa e, soprattutto, del suo ruolo.
Allora, a questo punto, è forse opportuno capire meglio che cos’è l’Isa, che qualcuno si è già affrettato a ridenominare «l’Iri dell’agroalimentare».
L’ Isa è la società finanziaria del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nata per promuovere e sostenere progetti di sviluppo agroindustriale che comportino, come ricaduta indotta, un miglioramento strutturale dei livelli di reddito dei produttori agricoli. Attraverso specifici strumenti di legge Isa supporta le imprese operanti nella fase di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, zootecnici e silvicoli.
L’intervento di Isa si rivolge a società di capitali e società cooperative economicamente e finanziariamente sane, la cui redditività sia dimostrata.
In particolare la strategia di Isa è attuata attraverso: l’incremento delle dimensioni aziendali, l’innovazione dei processi, l’integrazione produttiva verticale e orizzontale. Ricordiamo che all’Isa lo scorso anno era stato affidato il compito della gestione dei contratti di filiera.
In pratica i servizi di Isa sono i seguenti: operazioni di finanza agevolata, operazioni di finanza a condizioni di mercato (come le operazioni che hanno riguardato Giv Verona e Conserve Italia), assistenza tecnica al Mipaaf.
Attualmente presidente e amministratore delegato di Isa sono, rispettivamente, Francesco Baldarelli e Walter Bellantonio. Per avere maggiori informazioni sull’Isa consigliamo di visitare il sito www.isa-spa.it
Sull’argomento, siamo convinti, vi saranno, ora che l’estate sta scemando e gli operatori tornano al lavoro, ulteriori commenti. Sarebbe opportuno, dal nostro punto di vista, che invece di soffermarsi troppo sulle questioni ideologiche si potesse avere maggiore trasparenza sulle informazioni per capire meglio le opportunità fornite da Isa per il nostro sistema agroalimentare.
Molto grave sarebbe dare la sensazione che vi siano organismi statali che agevolano imprese private senza criteri chiari e precisi di equità e trasparenza.

 

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Fabio Piccoli


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