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L'Informatore Agrario
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29
 20 - 26 Lug.

  2007
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Attualità POLITICA

Arrivano i soldi per la bonifica, forse

L’assemblea dell’Anbi a Roma.
Il ministro De Castro annuncia che nell’arco di tre–quattro mesi dovrebbero essere stanziati i finanziamenti previsti dal Piano irriguo nazionale. Il ruolo dei Consorzi di bonifica resta essenziale.


Serve un’intesa bipartisan per mettere in sicurezza il territorio italiano. Lo ha detto il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio che è intervenuto mecoledì 18 luglio a Roma all’assemblea annuale dell’Anbi, dove ha annunciato un nuovo decreto legge per la riutilizzazione delle acque reflue di provenienza agricola.
Il ministro dell’ambiente ha sottolineato che il nostro Paese ha bisogno di politiche di largo respiro e non di interventi decisi di volta in volta sulla base delle emergenze.
D’accordo con lui il suo collega delle politiche agricole Paolo De Castro il quale nel corso dei lavori ha annunciato che nei prossimi tre o quattro mesi i Consorzi di bonifica potranno avviare le gare per le opere previste dal Piano irriguo nazionale (vedi riquadro). I relativi stanziamenti per il Nord pari a 720 milioni – ha precisato – sono stati quasi tutti impegnati mentre i 260 per il Sud lo saranno prossimamente.
Dobbiamo sviluppare ora il dibattito sul nuovo Piano che coprirà il periodo 2010-2012 – ha sottolineato il titolare delle politiche agricole – invitando sia l’Anbi sia le Regioni a parteciparvi attivamente con progetti.
L’assemblea della Associazione bonifiche – alla quale hanno partecipato sottosegretario, presidenti di commissioni parlamentari, deputati e rappresentanti delle organizzazioni agricole, tra cui i presidenti della Coldiretti Sergio Marini, della Cia Giuseppe Politi, Mario Vigo della giunta della Confagricoltura, e rappresentanti di centri di ricerca – è stata aperta dal presidente Massimo Gargano e conclusa dal segretario generale Anna Maria Martuccelli. L’Anbi – hanno sottolineato Gargano e Martuccelli – ha a cuore alcune questioni, prima tra le quali la manutenzione straordinaria delle infrastrutture idriche, e chiede che invece di spendere per contrastare l’inquinamento siano privilegiati sistemi di produzione meno inquinanti.
L’Associazione si oppone anche, proponendo di dare continuità al Piano irriguo nazionale, a chi chiede di superare l’esperienza dei Consorzi di bonifica per affidarne la competenza alle Province o alle Comunità montane. L’Anbi è infatti convinta che l’impostazione abolizionista sia innanzitutto in contrasto «con i moderni concetti di ambito territoriale per il governo del territorio». Inoltre – ha ricordato Gargano – l’Anbi vuole «procedere lealmente con le altre istituzioni» come Unione province italiane, Protezione civile, Autorità di bacino, Regioni, aziende elettriche. Ha, inoltre, centinaia di collaborazioni in essere con Comuni, Comunità montane, Parchi, nonché associazioni come Lipu e Wwf.
La non facile situazione dei Consorzi di bonifica del Sud ha indotto il presidente Gargano a ribadire la richiesta «di istituire immediatamente una task force ministeriale in grado di affiancare e affrancare i Consorzi di bonifica del Sud, per rendere da subito cantierabili i progetti. Solo qualora tale gruppo di lavoro fallisse l’obiettivo – ha aggiunto – si dovrebbe lavorare per una soluzione diversa, non umiliante per il Sud, la sua economia, la sua cultura».
Il ruolo dei Consorzi di bonifica nella gestione della recente crisi idrica al Nord è stato messo in evidenza dal presidente: «Rivendico a questi Consorzi di bonifica – ha asserito – di avere individuato i problemi, di averne sottolineato l’urgenza, ... di voler essere fra i soggetti che devono e possono impegnarsi» a lavorare con logiche non emergenziali.
L’Anbi propone infine l’avvio, nelle regioni del Nord, di un Piano nazionale degli invasi. Soprattutto piccoli invasi, anche aziendali, che i Consorzi di bonifica, con la loro esperienza, potrebbero aiutare a realizzare. «Vi è però – ha sottolineato Gargano – la necessità di una chiara indicazione da parte delle istituzioni».

 

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Letizia Martirano


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