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- Evoluzione delle macchine
- Rassegna dei modelli sul mercato
- Il mercato ad oggi e per il futuro
- Sicurezza e prevenzione dei rischi igienico-sanitaria
Il miglioramento di queste macchine operatrici, per quanto riguarda la
qualità delle uve raccolte e il rispetto della vite, rende compatibile
se non addirittura consigliabile il ricorso alla vendemmia meccanica per
la produzione di vini di pregio. Inoltre, il ricorso alla
meccanizzazione di questa operazione, che con la potatura rappresenta il
90% del tempo di lavoro in vigneto, risponde perfettamente alla
pressante esigenza di ridurre i costi di produzione e ovvia alla
difficoltà di reperire la manodopera. Relativamente alle macchine
semoventi a scuotimento orizzontale, al momento della valutazione della
convenienza di acquisto non ne va sottovalutata la multifunzionalità,
che consente di allargare l’utilizzo della vendemmiatrice, come
portattrezzi, alle altre operazioni colturali, permettendo così un più
rapido ammortamento della macchina. Oggi, infatti, sul mercato sono
disponibili attrezzature efficienti e precise con costi di acquisto e di
gestione ridotti rispetto all’utilizzo della combinazione fra trattore e
attrezzatura tradizionale.
I progressi delle vendemmiatrici, dalla loro comparsa a oggi, hanno
riguardato soprattutto le regolazioni e la loro automazione. Questa
evoluzione emerge chiaramente dalla Rassegna dei modelli di
vendemmiatrici disponibili sul mercato presentata in questo Speciale.
In Italia attualmente operano circa 1.500 vendemmiatrici e se ne vendono
circa 200 all’anno. È un mercato decisamente non brillante, ma le
previsioni sono di crescita, di pari passo con il reimpianto e la
riconversione dei vigneti. Lo Speciale chiude con alcune importanti
indicazioni per gli operatori delle aziende viticole e i contoterzisti,
utili a minimizzare i rischi per la salute, e per la sicurezza, connesse
all’uso delle vendemmiatrici.
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