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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
26
 29 Giu. - 5 Lug.

  2007
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Attualità POLITICA

Le armate Coldiretti contro De Castro

Grande manifestazione a bologna l'11 luglio.
Dopo alcune scaramucce in corso da mesi scoppia la battaglia contro il ministro accusato di aver tradito il percorso verso la qualità dell’agricoltura italiana.



La più grande organizzazione agricola italiana è entrata in rotta di collisione con il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro. Uno scontro duro, come raramente se ne sono visti n Italia nel settore agricolo. E senza esclusione di colpi. Coldiretti cerca, e sembra aver trovato, alleati politici per la sua battaglia su tutti fronti: dal segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano a quello di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini. Quest’ultimo, incontrato personalmente lo scorso 27 giugno dal presidente di Coldiretti Sergio Marini, ha dato assieme all’ex ministro dell’agricoltura Gianni Alemanno tutta la sua solidarietà.
Le avvisaglie dell’imminente bufera erano già nell’aria da tempo. In più occasioni il presidente dell’Organizzazione, Sergio Marini, aveva dichiarato la sua insoddisfazione per l’operato di De Castro. E nella sua denuncia Marini aveva usato spesso toni forti. L’ultimo episodio si è verificato a Bruxelles lo scorso 5 giugno durante le conclusioni del Forum internazionale «Dal territorio la salute per la nuova Europa» (L’Informatore Agrario n. 23/2007 pag. 8).
Dal tavolo dei relatori Marini aveva tuonato contro il ministro per non aver difeso a sufficienze in sede Ue il provvedimento sull’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti agroalimentari in etichetta. Un provvedimento secondo l’Organizzazione fondamentale per la sopravvivenza del settore agricolo nazionale. E il risultato dell’indecisione del ministro, secondo Coldiretti, è una legge che pur continuando a esistere resta sospesa, ovvero inapplicata.
Ma Coldiretti contesta a De Castro anche le modalità con cui sono state condotte le consultazioni con i rappresentanti delle filiere in occasione di importanti riforme, come quelle delle ocm ortofrutta e vino. Marini addebita al ministro la volontà di preferire riunioni ristrette ai tavoli istituzionali di confronto con l’obiettivo di difendere le rendite di una parte, piccola, dell’agricoltura italiana.
I capi di imputazione mossi da Coldiretti sono tanti altri, ad esempio la lentezza con cui vengono emanati i decreti applicativi che consentono di rendere operativo quanto previsto dalla Finanziaria 2007 in materia di agroenergie, di nuove società agricole, ecc. E ancora il via libera all’invecchiamento artificiale del vino con i trucioli.
Ma a far traboccare l’acqua dal vaso è stata la recente proposta del Ministero di sperimentare gli ogm in Italia. Un tentativo, secondo Coldiretti, di standardizzare e omologare verso il basso la qualità dell’agricoltura italiana per asservirla a un modello di sviluppo produttivistico, contrario all’interesse delle imprese, dell’ambiente e dei consumatori.
Per questo Coldiretti ha organizzato il prossimo 11 luglio a Bologna una grande manifestazione per chiedere al ministro un netto cambiamento di rotta.
Quella che secondo Coldiretti sarà la più grande manifestazione promossa dagli agricoltori italiani negli ultimi anni partirà da Piazza 8 agosto alle ore 10, poi il corteo si muoverà per Piazza Maggiore dove sarà allestito un megapalco.
«Ministro, giù le mani dalla qualità italiana» sarà lo slogan della manifestazione, necessaria per difendere i primati dell’agroalimentare italiano, e con essi la salute dei cittadini, la qualità dell’ambiente e il reddito delle imprese agricole.
In sostanza l’organizzazione professionale chiede al ministro di sbloccare i tanti provvedimenti in attesa di attuazione da quello sulle nuove società agricole, a quello per la gestione assicurativa delle calamità atmosferiche e per le crisi di mercato, dalla vendita diretta degli agricoltori alle intese di filiera fino alla questione agroenergie il cui sviluppo è bloccato per la mancanza di strumenti normativi di incentivazione.
E ancora Coldiretti chiede l’applicazione dell’indicazione obbligatoria dell’origine nelle etichette dei prodotti agroalimentari, l’applicazione delle ocm ortofrutta e vino coerente con il percorso di orientamento al mercato delle produzioni agricole senza la distorsione degli aiuti accoppiati e la ripresa della concertazione con le organizzazioni professionali.


Ma il ministro non è solo: solidarietà dal mondo cooperativo
È con una lettera che alcune tra le più importanti cooperative agricole del settore ortofrutticolo italiano tra cui Apoconerpo, Apofruit Italia, Melinda e Conserve Italia e le rappresentanze del mondo cooperativo nazionale, Agci Agrital, Fedagri, Legacoop agroalimentare, hanno espresso il loro ringraziamento al ministro delle politiche agricole Paolo De Castro in relazione alla trattativa sull’ocm ortofrutta.
«Il lavoro svolto dalla delegazione italiana in merito alla riforma dell’organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta – si legge nella lettera - ha consentito di ottenere importanti risultati, sia per il settore del fresco che del trasformato».
«Sono aumentate le risorse per il nostro Paese – continua la lettera – si sono rafforzati gli strumenti organizzativi dell’offerta e si è conseguita la possibilità di applicare un atterraggio morbido al disaccoppiamento totale».
«Ministro – conclude la missiva – nel ringraziarLa per l’impegno e per le capacità negoziali dimostrate, Le chiediamo di continuare la strada intrapresa».


 

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A.B.


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