POLITICA |
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La condizionalità imboccala strada della
semplificazione |
Il rispetto dell’ambiente non deve trasformarsi in burocrazia.
I ministri agricoli europei hanno dato il via libera alla Commissione per
mettere a punto un apposito regolamento, che dovrebbe prevedere maggiore
tolleranza per le piccole infrazioni, nonché uniformità e semplificazione
nei controlli.
Durante l’ultimo Consiglio agricolo che si è svolto a Bruxelles l’11 e il 12
giugno è stato esaminato, tra l’altro, il rapporto della Commissione sulla
condizionalità (cross compliance). I ministri dei 27 Paesi membri hanno
deciso di procedere alla semplificazione e al miglioramento delle norme in
vigore, in modo da avere un’applicazione agevole, ma coerente con gli
obiettivi di fondo stabiliti nel 2003.
La condizionalità è stata introdotta nell’ambito della pac riformata per
conseguire tre importanti obiettivi di politica agraria: promuovere una
agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale; rendere accettabile
la pac agli occhi dei consumatori e dei contribuenti; prevenire l’abbandono
dei terreni e mantenerli in buone condizioni di fertilità e agronomiche.
Il sistema si fonda sull’individuazione di regole standard in materia di
ambiente, salute e sicurezza alimentare, benessere degli animali e buone
condizioni agronomiche e ambientali e nel condizionare la concessione degli
aiuti a favore degli agricoltori al rispetto di tali standard. Nei casi di
inadempienza si interviene con la decurtazione e, nei casi più gravi, con
l’azzeramento dei pagamenti diretti della pac.
Nel mese di marzo scorso, la Commissione ha presentato un rapporto
sull’applicazione della condizionalità in Europa nei primi due anni. In tale
documento si effettua un’analisi delle principali difficoltà emerse in sede
di prima applicazione, si espongono i risultati ottenuti e si formulano una
serie di proposte per la semplificazione e il miglior funzionamento del
dispositivo.
I ministri agricoli hanno esaminato il rapporto della Commissione e hanno
redatto e approvato un documento di conclusione che approva il lavoro fatto
e invita l’esecutivo comunitario a presentare al più presto le proposte di
regolamento per modificare il sistema della cross compliance, in modo che
possa essere approvato rapidamente e quindi applicato prima della fine del
corrente anno.
Il Consiglio dei ministri «è convinto che sia necessario esplorare in futuro
ulteriori possibilità per semplificare i requisiti di condizionalità,
andando oltre il rapporto presentato dalla Commissione. Il carico
burocratico per gli agricoltori e per la pubblica amministrazione non deve
essere aumentato e, dove possibile conclude il documento del Consiglio deve
essere ridotto».
Le principali novità
Dopo il passaggio politico ci sarà il lavoro da parte dei servizi comunitari
e del gruppo di esperti che condurrà alla preparazione della proposta di
regolamento che, in base alle previsioni, dovrebbe essere pronta per il
prossimo mese di ottobre.
Ma quali sono le modifiche più importanti che saranno apportate al regime
della condizionalità?
Una prima novità riguarda la tolleranza delle inadempienze di minore entità
che non saranno oggetto di sanzione, ma solo di una lettera di richiamo
indirizzata all’agricoltore, al quale si chiederà di rimuovere il problema.
Ci sarà da definire cosa si intende per irregolarità di minore importanza.
In base ai documenti della Commissione si devono classificare come tali le
inadempienze che determinano una sanzione complessiva inferiore all’1%
rispetto al montante dei pagamenti diretti che sarebbero destinati
all’azienda agricola, oppure le irregolarità trascurabili, come ad esempio
la mancanza di una marca auricolare dell’animale.
Una seconda modifica riguarderà l’introduzione della regola de minimis, in
virtù della quale non saranno applicate le sanzioni il cui importo
complessivo per azienda risulta inferiore a un dato ammontare (il Consiglio
dei ministri indica 100 euro).
In materia di controlli, si pensa di uniformare il tasso di accertamento in
loco all’1%, eliminando la regola attuale che prevede di utilizzare la
percentuale di controllo prevista in ogni specifica legislazione.
Inoltre si intende introdurre la prassi di preavvisare l’agricoltore della
visita ispettiva, fino a 14 giorni prima, a eccezione degli accertamenti che
riguardano la registrazione degli animali, il loro benessere e le norme
sulla sicurezza alimentare, che sarebbero eseguite senza preventivo
avvertimento.
In materia di campione di aziende da sottoporre alle verifiche, si propone
di introdurre l’analisi del rischio e, in questo contesto, di tener conto
della partecipazione delle aziende ai sistemi di consulenza aziendale e di
certificazione e di considerare anche la frequenza delle inadempienze
riscontrate a livello di area geografica.
Dopo lo svolgimento del controllo deve essere stilato un rapporto, da
trasmettere all’agricoltore entro un intervallo di tempo di tre mesi.
Infine, degna di attenzione è la volontà politica di sopprimere la
cosiddetta regola dei 10 mesi, prevista all’articolo 44, paragrafo 3 del
regolamento 1782/2003, in base alla quale, per essere eleggibile al regime
dei pagamenti diretti disaccoppiati e ricevere i relativi aiuti, una
parcella agricola deve rimanere nella disponibilità del richiedente per un
periodo di almeno 10 mesi, che inizia tra il primo settembre e il 30 aprile
dell’anno successivo. Si va nella direzione di ridurre in modo sensibile
tale periodo e di affidare la responsabilità di deciderne la durata al
singolo Paese membro.
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