riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
22
 1 - 7 Giu.

  2007
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita


Attualità POLITICA

Prove tecniche di sopravvivenza per la bieticoltura meridionale

Lo zuccherificio del molise investe per ammodernare gli impianti.
L’impianto di Termoli, a cui fa capo tutta la produzione di bietole del Sud, cerca il rilancio ma i problemi restano molti, a cominciare dalla necessità di reperire altre quote.

Lo Zuccherificio del Molise di Termoli (Campobasso), ultima tra le imprese saccarifere rimaste operative nel Sud Italia, punta al rilancio e programma una ristrutturazione destinata a potenziare una filiera che coinvolge importanti comprensori agricoli di molte regioni.
Lo fa procedendo a un aumento di capitale di 16 milioni di euro, stabilito lo scorso aprile, che dovrebbe servire ad aumentare la dotazione patrimoniale della Società in vista degli investimenti studiati per ammodernare l’impianto di Termoli, che riceve bietole dai comprensori molisano, abruzzese e pugliese.
Investimenti, che dovrebbero sommare a circa 35 milioni di euro e che saranno in parte coperti anche dal finanziamento del «Contratto di programma Molise agroalimentare», i cui contratti esecutivi sono in fase di sottoscrizione. Per la parte rimanente provvederà il sistema bancario, oltre a diverse altre opzioni di finanziamento attualmente allo studio.
Si tratta di cifre importanti, che paiono in controtendenza rispetto al comportamento di una parte considerevole degli operatori del ramo, in fuga volontaria dal settore per poter guadagnare gli importanti incentivi introdotti dalla recente riforma della normativa zucchero, che Bruxelles vorrebbe ulteriormente arricchire.
Ma la natura pubblica del maggiore azionista di riferimento (la Regione Molise attraverso l’Ente di sviluppo regionale) e la determinazione dell’azionista privato (la famiglia Tesi, che opera da due generazioni nel ramo saccarifero) hanno reso condivisa la scelta, in nome della difesa di interessi economico-sociali rilevanti.
Sotto il profilo tecnico, il progetto di ristrutturazione dello zuccherificio di Termoli prevede l’installazione di un’unità cromatografica, per esaltare i rendimenti industriali e l’estrazione dello zucchero, oltre all’ampliamento della «casa zucchero», uno dei punti sensibili del processo di lavorazione delle bietole, per migliorare l’efficienza energetico-ambientale dell’impianto.
Con questi interventi dovrebbero essere acquisiti livelli di economicità adeguati, in linea con i parametri tracciati dal Piano di settore governativo e idonei al mantenimento della produzione e dei profili occupazionali, oltre che dell’indotto.
La prospettiva di un esito positivo del programma di ristrutturazione è tuttavia legata ad altri aspetti che vanno attentamente considerati.

Garantire reddito ai bieticoltori
Il primo aspetto riguarda la dotazione di quota dell’impresa, oggi sottodimensionata rispetto agli standard e, in prospettiva, alla capacità di produzione della fabbrica. Di fronte a un obiettivo annuo proiettato verso le 120.000 t, l’impianto di Termoli dispone oggi di un contingente di 84.000 t di zucchero, il che renderà necessario acquisirne altre 30-35.000 in un contesto nazionale poco incline a favorire trasferimenti di quota tra le imprese, sia per gli oggettivi vincoli posti dalla disciplina comunitaria in materia, sia per le inevitabili resistenze da parte degli altri operatori. Tutti aspetti che non rendono semplice una manovra del Mipaaf volta a soddisfare l’esigenza dello Zuccherificio del Molise.
Un altro aspetto nevralgico è costituito dall’approvvigionamento della materia prima, strettamente legato ai prezzi della bietola. Il calo di questi ultimi, programmato dalla riforma del settore, non consentirebbe un ritorno economico sufficiente per una componente significativa delle imprese agricole, tradizionali fornitrici di materia prima, con la conseguente insufficienza di prodotto da lavorare. Occorrono pertanto atti correttivi a scongiurare effetti nefasti proprio in questi anni di lavori in corso per la ristrutturazione industriale.
Nel 2007 le associazioni bieticole e la società hanno risolto il problema adottando alcune soluzioni. Infatti, grazie alle economie indotte dalla riduzione dei contributi comunitari 2005-2006, è stato possibile allargare i bacini di approvvigionamento, comprendendovi aree (quali Fucino e Metapontino in testa) inizialmente escluse dalla raccolta dei contratti di coltivazione per via dell’eccessivo costo del trasporto.
Inoltre, l’utilizzo del plafond degli aiuti nazionali del 2006 per il 2007 (con accordo recepito dal ministro Paolo De Castro) ha consentito di mantenere il reddito bieticolo di quest’ultima campagna su valori accettabili. Entrambe le misure non hanno potuto esplicare appieno la loro efficacia a causa del ritardo con cui si è raggiunta l’intesa di merito.
Il problema si pone ora per il 2008, dove occorre trovare il meccanismo per stabilizzare il reddito bieticolo sui livelli precedenti. Una necessità vitale in questa fase di passaggio verso la ristrutturazione, che interessa peraltro anche il mondo agricolo. Anche per i bieticoltori si impone infatti un aumento di produttività, attraverso il miglioramento delle tecniche, dell’organizzazione della filiera e dell’accesso alle risorse idriche. Aspetto sul quale vi è la convergenza delle due Regioni maggiormente interessate (Puglia e Molise) verso soluzioni concordate che finalmente potrebbero risolvere una situazione dove in passato le divisioni hanno nuociuto gravemente.
Il quadro è complesso. A fianco degli aspetti positivi esistono nodi difficili ma non insuperabili, per i quali occorre creare un clima di fiducia che solo un impegno corale tra pubblico e privato, tra Stato e Regioni, tra operatori agricoli e industriali, potrà sciogliere compiutamente.
In questo quadro, l’aumento di capitale è sì una condizione indispensabile, che deve tuttavia essere accompagnata da un processo dove tutti i cosiddetti «portatori di interesse» siano coinvolti in una cooperazione di intenti consapevole, guidata dalla regia del ministro De Castro al quale spetta il delicato compito di coordinare i lavori e di favorire la concertazione di soluzioni.
Soluzioni che devono essere individuate con grande tempestività. A giugno i produttori dovranno fare le loro scelte colturali e avranno bisogno di certezze per poter dire sì alla contrattazione della prossima campagna bietole 2008.

 

Sommario rivista

di A.Red


la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati