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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
16
 20 - 26 Apr.

  2007
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Attualità POLITICA

Psr: lo Stato anticipa,gli agricoltori incassano

Finalmente sbloccata la vicenda.
Le domande ancora inevase riferite al periodo 2000-2006 potranno essere pagate grazie all’anticipazione del Ministero dell’economia, che verrà poi rimborsato con i fondi riferiti al 2007-2013.


Il 12 aprile il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro ha reso noto che il Ministero dell’economia ha concesso un’anticipazione di cassa di 645 milioni di euro per pagare gli impegni aggiuntivi assunti dalle Regioni per i Piani di sviluppo rurale 2000-2006. L’aumento dei fondi a favore dei Psr è scattato in seguito al comportamento virtuoso che l’Italia ha avuto e che ha fruttato al nostro Paese un premio di 50 milioni di euro da parte dell’Unione Europea.
I fondi sbloccati – subito ripartiti in base alle previsioni dall’Agea tra i vari organismi pagatori – saranno rendicontati sul capitolo di bilancio relativo ai Piani di sviluppo rurale 2007-2013 e la Commissione europea, fatte le verifiche necessarie, restituirà al Tesoro la quota parte comunitaria. Cosa che avverrà solo man mano che i singoli programmi regionali di sviluppo 2007-2013 saranno approvati.
Il meccanismo dell’anticipazione permette di non incappare nelle misure previste dal nuovo regolamento sullo sviluppo rurale che sanziona rigorosamente gli Stati membri incapaci di spendere i fondi messi a disposizione.
Il ministro ha sottolineato che, anche se questa «non è la soluzione definitiva al problema delle carenze di cassa per lo sviluppo rurale, sofferenza conseguente, peraltro, al ritardo con cui i primi programmi regionali saranno approvati dalla Commissione europea, la disponibilità di questi fondi consente alle Amministrazioni regionali di uscire da una situazione di stallo e agli agricoltori di percepire quanto loro dovuto».

La questione resta aperta
«Anche se in ritardo, è stata accolta la richiesta da tempo avanzata dalla nostra organizzazione relativa all’anticipazione dei fondi necessari per i pagamenti non effettuati nel corso del 2006 sui Piani di sviluppo rurale», ha commentato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, ricordando che nelle scorse settimane l’organizzazione sindacale aveva sollecitato un tempestivo intervento del ministro De Castro. «Adesso che il nodo è stato sciolto, non possiamo – ha concluso Politi – che esprimere la nostra soddisfazione, anche se sappiamo che le questioni di disponibilità finanziaria sono tutt’altro che risolte».
«Paradossalmente – ha fatto notare il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni – il problema dei mancati finanziamenti di una parte delle domande del vecchio Psr non è sintomo di scarsa efficienza del nostro Paese ma, al contrario, è un segnale della capacità dell’Italia di saper utilizzare al meglio le opportunità offerte dal secondo pilastro della pac. Non a caso l’Italia ha beneficiato della ripartizione dei fondi che non sono stati spesi da altri Paesi membri. Gli agricoltori sono pronti a investire e scommettere sul futuro – ha sottolineato Vecchioni – ma hanno bisogno di essere messi nelle condizioni di farlo».
Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, ha accolto con soddisfazione la notizia e ha ricordato che «proprio le aziende più impegnate sul fronte dell’innovazione e degli investimenti sono quelle che hanno più sofferto di questa situazione e che chiedono, anche per il futuro, certezze rispetto agli impegni assunti. Ora – ha concluso – ci aspettiamo tempi rapidi nella ripartizione dei fondi, e nei pagamenti, e altrettanto impegno per trovare una soluzione definitiva al problema».

 

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Letizia Martirano


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