POLITICA |
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Cura dimagrante in arrivo per la burocrazia del
vino |
Si vogliono semplificare le disposizioni e gli adempimenti
Il Ministero delle politiche agricole ha preparato un documento che prevede
interventi nella gestione del potenziale viticolo, nelle denunce annuali,
sull’albo degli imbottigliatori e sulle registrazioni inerenti alla
circolazione dei prodotti vitivinicoli
Gli eccessi della burocrazia sono da qualche tempo nel mirino della autorità
pubbliche, le quali attualmente sono impegnate in una determinata e incisiva
azione di semplificazione e snellimento delle procedure e degli adempimenti.
A iniziare è stata la Commissione europea ma, anche a livello nazionale sono
state colte l’esigenza e l’opportunità di procedere nella direzione del
miglioramento della legislazione, in modo da perseguire un duplice
risultato: ridurre gli oneri che gravano a carico delle imprese e rendere
più agevole e meno costosa la vita della stessa Pubblica amministrazione.
Il Ministero delle politiche agricole sta attivamente lavorando in tale
direzione e il settore a essere preso di mira per primo è quello
vitivinicolo, a favore del quale si intende mettere in atto un’attività di
semplificazione nella gestione delle numerose procedure burocratiche
previste dalla normativa comunitaria e da quella nazionale.
Il documento del Mipaaf
È stato preparato un primo documento di lavoro che ora è al vaglio delle
istituzioni interessate e degli organismi di rappresentanza degli operatori.
Una volta che sia stato trovato il necessario consenso, dovrebbero
intervenire modifiche alle disposizioni vigenti e ai relativi criteri di
lavoro impiegati che poi dovrebbero sfociare in nuove procedure
amministrative, tali da ridurre e semplificare quelle oggi in vigore.
Sarebbe un segnale importante alla vigilia della riforma dell’organizzazione
comune di mercato e nei confronti di un settore che, insieme alla zootecnia,
è sicuramente tra i più tartassati da adempimenti e carico burocratico di
varia natura.
Peraltro, nel settore del vino, le autorità che hanno la competenza sulla
gestione delle procedure sono numerose e spesso si verificano duplicazioni
di adempimenti e registrazioni.
Oltre naturalmente al Ministero, che detiene compiti fondamentali
soprattutto in materia di coordinamento politico e di gestione del
potenziale viticolo, intervengono le Camere di commercio, le Regioni, le
quali a loro volta delegano alcune competenze alle Province e ai Comuni,
nonché gli organismi pagatori e l’Ispettorato centrale per il controllo
della qualità dei prodotti agroalimentari.
Le linee di intervento
Quanto alle procedure amministrative sulle quali si intende intervenire,
sarebbero state individuate 4 categorie: la gestione del potenziale viticolo
(superfici vitate, schedario, albi dei vini a denominazione di origine ed
elenchi dei vini a igt); le denunce annuali (denuncia della produzione delle
uve a denominazione di origine e igt, dichiarazione di raccolta uve e
produzione vinicola, dichiarazione di giacenza); albo degli imbottigliatori;
registrazioni finalizzate ad accertare la circolazione dei prodotti
vitivinicoli.
Per ognuna di queste 4 categorie è stata effettuata una ricognizione sulla
normativa che ne regola il funzionamento, sulle procedure attualmente in
essere, sulla ripartizione delle competenze e delle responsabilità tra le
istituzioni coinvolte, sulle possibili eventuali sovrapposizioni con altri
adempimenti.
Da un’analisi del genere sono emersi due elementi. Intanto è stato possibile
valutare fino a che punto c’è la possibilità di poter introdurre nuove
procedure gestionali tali da conseguire risultati tangibili in termini di
semplificazione e di snellimento.
Inoltre sono state individuate possibili soluzioni da mettere in atto, come
ad esempio l’unificazione delle diverse dichiarazioni in un’unica
operazione.
Ora non resta che continuare negli ulteriori passaggi tecnici e politici,
per poi assumere le decisioni finali che sicuramente sono suscettibili di
portare vantaggi consistenti in termini di risparmi di tempo e di costi per
i produttori e per la Pubblica amministrazione.
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