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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
16
 20 - 26 Apr.

  2007
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Attualità POLITICA

Cura dimagrante in arrivo per la burocrazia del vino

Si vogliono semplificare le disposizioni e gli adempimenti
Il Ministero delle politiche agricole ha preparato un documento che prevede interventi nella gestione del potenziale viticolo, nelle denunce annuali, sull’albo degli imbottigliatori e sulle registrazioni inerenti alla circolazione dei prodotti vitivinicoli


Gli eccessi della burocrazia sono da qualche tempo nel mirino della autorità pubbliche, le quali attualmente sono impegnate in una determinata e incisiva azione di semplificazione e snellimento delle procedure e degli adempimenti.
A iniziare è stata la Commissione europea ma, anche a livello nazionale sono state colte l’esigenza e l’opportunità di procedere nella direzione del miglioramento della legislazione, in modo da perseguire un duplice risultato: ridurre gli oneri che gravano a carico delle imprese e rendere più agevole e meno costosa la vita della stessa Pubblica amministrazione.
Il Ministero delle politiche agricole sta attivamente lavorando in tale direzione e il settore a essere preso di mira per primo è quello vitivinicolo, a favore del quale si intende mettere in atto un’attività di semplificazione nella gestione delle numerose procedure burocratiche previste dalla normativa comunitaria e da quella nazionale.

Il documento del Mipaaf
È stato preparato un primo documento di lavoro che ora è al vaglio delle istituzioni interessate e degli organismi di rappresentanza degli operatori.
Una volta che sia stato trovato il necessario consenso, dovrebbero intervenire modifiche alle disposizioni vigenti e ai relativi criteri di lavoro impiegati che poi dovrebbero sfociare in nuove procedure amministrative, tali da ridurre e semplificare quelle oggi in vigore.
Sarebbe un segnale importante alla vigilia della riforma dell’organizzazione comune di mercato e nei confronti di un settore che, insieme alla zootecnia, è sicuramente tra i più tartassati da adempimenti e carico burocratico di varia natura.
Peraltro, nel settore del vino, le autorità che hanno la competenza sulla gestione delle procedure sono numerose e spesso si verificano duplicazioni di adempimenti e registrazioni.
Oltre naturalmente al Ministero, che detiene compiti fondamentali soprattutto in materia di coordinamento politico e di gestione del potenziale viticolo, intervengono le Camere di commercio, le Regioni, le quali a loro volta delegano alcune competenze alle Province e ai Comuni, nonché gli organismi pagatori e l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari.

Le linee di intervento
Quanto alle procedure amministrative sulle quali si intende intervenire, sarebbero state individuate 4 categorie: la gestione del potenziale viticolo (superfici vitate, schedario, albi dei vini a denominazione di origine ed elenchi dei vini a igt); le denunce annuali (denuncia della produzione delle uve a denominazione di origine e igt, dichiarazione di raccolta uve e produzione vinicola, dichiarazione di giacenza); albo degli imbottigliatori; registrazioni finalizzate ad accertare la circolazione dei prodotti vitivinicoli.
Per ognuna di queste 4 categorie è stata effettuata una ricognizione sulla normativa che ne regola il funzionamento, sulle procedure attualmente in essere, sulla ripartizione delle competenze e delle responsabilità tra le istituzioni coinvolte, sulle possibili eventuali sovrapposizioni con altri adempimenti.
Da un’analisi del genere sono emersi due elementi. Intanto è stato possibile valutare fino a che punto c’è la possibilità di poter introdurre nuove procedure gestionali tali da conseguire risultati tangibili in termini di semplificazione e di snellimento.
Inoltre sono state individuate possibili soluzioni da mettere in atto, come ad esempio l’unificazione delle diverse dichiarazioni in un’unica operazione.
Ora non resta che continuare negli ulteriori passaggi tecnici e politici, per poi assumere le decisioni finali che sicuramente sono suscettibili di portare vantaggi consistenti in termini di risparmi di tempo e di costi per i produttori e per la Pubblica amministrazione.

 

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C.Di.


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