POLITICA |
|
Bietole: fissata l’entità dei diritti pac
disaccoppiati |
Le scelte del Ministero in un decreto
La macchina burocratica dell’Unione Europea e nazionale sta sfornando
numerose disposizioni per consentire ai bieticoltori di presentare in tempo
le domande di pagamento unico previste dalla nuova ocm
Negli ultimi giorni, sono stati predisposti diversi provvedimenti relativi
alla prima applicazione della riforma dell’organizzazione comune di mercato
nel settore zucchero.
La Commissione europea, il Ministero delle politiche agricole e l’Agea,
ognuna per le rispettive competenze e responsabilità, stanno lavorando
freneticamente alla messa a punto delle regole del gioco per consentire il
passaggio dalla vecchia alla nuova politica di sostegno per la filiera
bieticola e saccarifera.
Nel complesso, in soli 15 giorni sono stati varati e in qualche caso non
ancora pubblicati sulle relative Gazzette Ufficiali ben quattro
regolamenti comunitari e un decreto ministeriale. E non è finita qui, perché
sono attesi ulteriori provvedimenti, sia europei sia nazionali.
Scadenze vicine
Intanto, la data del 15 maggio che segna il termine ultimo entro il quale
gli agricoltori interessati dalla prima assegnazione dei titoli pac per le
bietole devono presentare la domanda per la fissazione, l’utilizzo,
l’accesso alla riserva nazionale e la richiesta di aiuti accoppiati si
avvicina e le procedure standard da attuare per l’introduzione di questo
settore nell’ambito del regime del pagamento unico aziendale sono
palesemente in ritardo.
I dati di riferimento e i titoli provvisori non sono stati ancora
determinati e comunicati ai produttori storici interessati.
La ricognizione preventiva per l’aggiustamento delle situazioni, in modo da
tenere conto delle trasformazioni aziendali intercorse nel tempo e delle
eventuali cause di forza maggiore e circostanze eccezionali, non è partita.
Da ultimo ci sono delle incertezze anche sui piani di riconversione che
dovrebbero portare risorse finanziarie a favore delle aziende agricole che
non potranno più contare sulla barbabietola da zucchero e sono nella
necessità di riconvertire l’ordinamento produttivo verso altre produzioni.
Questo ultimo non è problema da poco conto, ove si consideri che gli ettari
coltivati a bietole si sono ridotti da oltre 240.000 nel 2005 a circa 90.000
nel 2006, con numerose regioni che hanno dovuto forzatamente dire addio per
sempre a tale coltura.
I diritti disaccoppiati
Ma torniamo agli ultimi provvedimenti che sono stati preparati, iniziando da
quello nazionale, che fissa l’entità dei diritti pac disaccoppiati da
assegnare a favore dei bieticoltori storici e da erogare per il periodo che
va dal 2006 fino al 2013 e, magari, anche oltre.
Il decreto è passato alla Conferenza Stato-Regioni e deve solo essere
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Le scelte principali riguardano
i seguenti aspetti:
- il periodo di riferimento per il calcolo dei diritti è il triennio
2000-2002, in conformità con la scelta che è stata fatta per gli altri
seminativi e per il riso;
- l’importo di riferimento è determinato partendo dal saccarosio prodotto a
livello di singola aziendale agricola nel triennio 2000-2002 e applicando
l’importo di base dell’aiuto risultante dalla dotazione massima assegnata
all’Italia (136 milioni di euro a regime);
- la superficie di riferimento e, dunque, il numero di titoli supplementari
da assegnare ai bieticoltori storici è determinato sulla base delle rese
medie Istat a livello provinciale e dalle disposizioni di attuazione decise
successivamente da Agea;
- infine, per quanto riguarda il regime dei pagamenti supplementari
(articolo 69 del regolamento n. 1782/2003), per ora non trova applicazione.
C’è tempo, però, fino al 30 aprile prossimo per prendere una decisione
definitiva in tal senso, sempre che si riesca a trovare il necessario
consenso politico.
In relazione ai regolamenti comunitari varati negli ultimi giorni, se ne
contano ben quattro e altri sono in arrivo, con particolare riferimento al
tanto atteso testo sui criteri di applicazione del regime di aiuti alla
ristrutturazione e alla riconversione della filiera saccarifera.
Il regolamento n. 493/2006 contiene alcune importanti misure transitorie,
con particolare riferimento alla gestione del riporto e alla quota
temporanea attribuita ai Paesi come l’Italia che hanno avuto semine
autunno-vernine antecedenti all’1-1-2006.
Altri tre testi in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale
delle Ce prevedono modifiche ai regolamenti n. 1973/2004, 795/2004 e
796/2004, relative alle modalità di gestione dei nuovi regimi di aiuto pac.
|