LAVORO E PREVIDENZA |
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Le indicazioni dell’Inps per la sospensione delle
cartelle |
L’Istituto ha chiesto ai concessionari per la riscossione dei
contributi previdenziali che la sospensione venga automaticamente applicata
fino al prossimo 31 luglio, in attesa di una soluzione definitiva per
l’estinzione dei debiti contributivi del settore agricolo
Arrivano dall’Inps i primi chiarimenti in merito alla sospensione delle
procedure di riscossione dei contributi agricoli unificati disposta – fino
al 31-7-2006 – dalla legge n. 81 dell’11-3-2006. Con il messaggio n. 8710
del 20-3-2006, infatti, l’Ente previdenziale affronta il tema della
sospensione dei contributi agricoli per definirne gli ambiti e per indicare
alle proprie sedi periferiche le procedure da adottare anche nei confronti
dei concessionari della riscossione.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire a cosa si riferisce il messaggio
dell’Istituto.
Una storia travagliata
I lettori ricorderanno la rocambolesca vicenda della mini-riforma della
previdenza agricola contenuta nel decreto legge n. 2/2006 (convertito poi
nella citata legge n. 81/2006), il quale aveva previsto, tra l’altro, una
forma di regolarizzazione dei debiti previdenziali e assistenziali
pregressi.
Tale previsione era stata infine cancellata, a causa dei rilievi del
presidente della Repubblica per mancanza di copertura finanziaria (vedi
anche L’Informatore Agrario n. 11/2006).
In luogo della regolarizzazione sono state introdotte alcune misure a breve
termine che si propongono di trovare una soluzione al grave problema del
debito previdenziale delle aziende agricole che ammonterebbe a circa 5
miliardi di euro.
Una prima norma di carattere programmatico ha previsto l’istituzione di una
commissione di tre esperti nominati con apposito decreto del presidente del
Consiglio dei ministri con il compito di elaborare, entro il 31-7-2006, una
proposta da sottoporre allo stesso presidente del Consiglio per l’estinzione
dei debiti dei datori di lavoro agricolo e dei lavoratori autonomi agricoli
verso l’Inps. Una seconda norma ha disposto fino alla data prevista per
l’elaborazione della proposta di estinzione dei debiti contributivi
pregressi – cioè fino al 31-7-2006 – la sospensione dei giudizi pendenti e
delle procedure di riscossione e recupero relativi ai suddetti carichi
contributivi risultanti alla data del 30-6-2005. Il messaggio Inps citato ha
chiarito che la sospensione fino al 31 luglio riguarda:
- i versamenti su cartelle esattoriali di pagamento;
- le rate di dilazione;
- gli atti esecutivi e cautelari in corso di espletamento da parte dei
concessionari (con conseguente divieto di iniziare nuove procedure);
- i giudizi pendenti relativi a opposizione a cartella esattoriale o alle
misure esecutive e cautelari.
Sospensione automatica
L’Inps rende noto peraltro di avere già informato della sospensione l’Ascotributi,
cioè l’organizzazione che rappresenta i concessionari per la riscossione di
tributi e contributi, chiedendo che la sospensione venga automaticamente
applicata fino al prossimo 31 luglio. Ciononostante l’Istituto previdenziale
invita, nello stesso messaggio, i direttori delle sedi periferiche dell’Inps
a informare con urgenza i rispettivi concessionari sulla sospensione in
atto. Il messaggio precisa inoltre che gli eventuali versamenti
spontaneamente effettuati dai debitori, pur in presenza della sospensione,
non devono essere rimborsati e che il periodo di sospensione viene
considerato come periodo «neutro», durante il quale non maturano somme
aggiuntive di alcun tipo.
L’Inps sottolinea infine che la sospensione delle cartelle esattoriali e
delle relative procedure esecutive è automatica e dunque non sarà inviato ai
debitori alcun provvedimento di sospensione. La tregua disposta dalla legge
di conversione del decreto legge n. 2/2006 è dunque pienamente operativa
fino al 31 luglio, quando dovrebbe pervenire la proposta di soluzione dei
problemi sopra ricordati, elaborata dall’apposita commissione tecnica che
però, a oggi, non risulta neanche nominata. Lo spettro dei pignoramenti e
delle esecuzioni forzate al momento è rinviato, ma il 31 luglio non è poi
così lontano.
Nel frattempo sono attese anche le istruzioni e le indicazioni dell’Inps
sulle numerose altre novità in materia previdenziale apportate dal decreto
legge n. 2/2006, alcune delle quali sono già operative come, ad esempio, il
blocco degli aumenti contributivi e la maggiorazione degli sgravi per le
imprese agricole operanti in zone montane e svantaggiate, mentre altre lo
diventeranno nei prossimi mesi, quelle ad esempio che si riferiscono
all’invio telematico obbligatorio delle denunce aziendali e delle
dichiarazioni trimestrali di manodopera.
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