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L'Informatore Agrario
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14
 31 Mar. - 6 Apr.

  2006
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Speciale clorosi ferrica

Sorgo: può convenire negli areali difficili

Cereale minore in leggera ripresa
Ibridi a confronto in Italia centrale e Sicilia

Per le semine del sorgo nel 2006 l’Istat stima un incremento del 2,8% rispetto al 2005, quando la superficie investita contava 31.600 ha,
dimostrando che la coltura continua a rimanere un cereale «minore». La rusticità del sorgo ne consente la coltivazione in aree marginali e in condizioni ambientali difficili, con terreni poco fertili e in presenza di ridotte disponibilità idriche.
Le prospettive della coltura sono legate anche ai diversi utilizzi della produzione finale; a oggi la maggior parte del sorgo è coltivato per la produzione di granella a uso zootecnico, ma la sperimentazione si sta orientando al sorgo come fonte energetica e per la produzione di biomasse. Il futuro di questi utilizzi alternativi appare ancora incerto, ma l’interesse per le tematiche ambientali e lo sviluppo tecnologico apre un’ulteriore strada all’utilizzo e alla sua espansione. Per quanto riguarda le sperimentazioni del 2005 è emersa una maggiore produttività negli areali emiliano-romagnoli da parte delle varietà a ciclo medio-tardivo, mentre per il Centro Italia, in prove condotte senza sussidio idrico, le migliori performance produttive sono da ricondurre a genotipi di ciclo medio (classi 400 e 500).

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