POLITICA |
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C’è l’accordo per il latte lombardo |
Il prezzo base fissato a 0,33156 euro al litro
Grazie anche alla mediazione del ministro De Castro, produttori e
industriali sono riusciti a trovare un’intesa che mancava ormai da quattro
anni
Alla presenza del ministro delle politiche agricole Paolo De Castro e della
vicepresidente della Regione Lombardia, nonché assessore all’agricoltura,
Viviana Beccalossi, è stato firmato martedì 27 marzo a Roma, tra le
organizzazioni agricole regionali – Coldiretti, Cia, Federlombarda – e
Assolatte, il nuovo accordo per il prezzo del latte alla stalla in
Lombardia.
L’accordo regionale prevede un prezzo di base di riferimento pari a 0,33156
euro al litro (circa 642 vecchie lire) valido dal 1° aprile 2007 al 31 marzo
del 2008, con una nuova tabella qualità che mediamente equivarrà a
riconoscere altre 17 lire sul prezzo di base di riferimento in relazione
alle proprietà del prodotto in termini di grasso, proteine, carica batterica
e cellule somatiche.
«Da parte nostra – hanno commentato Nino Andena, presidente Coldiretti
Lombardia, Mario Lanzi della Cia e Francesco Bettoni, presidente di
Federlombarda, firmatari dell’accordo che mancava dal 2002 – rimarchiamo il
fatto che, dopo quattro anni senza un prezzo di riferimento, finalmente con
questo accordo i produttori hanno la possibilità di avere una certezza in
più nella remunerazione del loro latte».
«Ringraziamo – hanno proseguito Andena, Lanzi e Bettoni – il ministro De
Castro e l’assessore Beccalossi per la loro mediazione per una trattativa
che ci ha visti, come organizzazioni agricole regionali, condividere
l’obiettivo di difendere i legittimi interessi dei produttori di latte che
si confrontano ogni giorno con un mercato difficile e sempre più
globalizzato. Ora, dopo questo accordo – hanno concluso i tre esponenti
delle organizzazioni professionali – c’è la necessità di mantenere e
rafforzare la rappresentanza del prodotto puntando sui nuovi strumenti
economici e di aggregazione per supportare la competitività della filiera
lattiero-casearia che ha negli oltre 7.000 produttori di latte della
Lombardia il punto di forza».
Il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, ha definito il nuovo accordo
«molto oneroso per l’industria lattiero-casearia nazionale» e lo ha
accettato «con grande senso di responsabilità solo per l’intervento del
ministro De Castro e della vicepresidente Beccalossi, che si sono impegnati
in un progetto di ristrutturazione della filiera. L’aumento – sottolinea il
comunicato dell’industria di trasformazione – arriva in un momento critico
per il comparto: nelle prossime settimane saremo chiamati con le altre
associazioni alimentari al Tavolo per il rinnovo del contratto nazionale del
lavoro. Le organizzazioni sindacali hanno presentato richieste molto pesanti
sia sotto il profilo economico che normativo».
Il ministro De Castro commentando l’accordo raggiunto ha dichiarato: «Si può
dire che con questa intesa riparte l’interprofessione visto che questo
negoziato, pur riguardando il latte della Lombardia, costituisce un
importante riferimento nazionale».
«Esprimo grande soddisfazione – ha commentato infine Viviana Beccalossi –
per il raggiungimento di un obiettivo che riporta fiducia a un settore,
quello lattiero-caseario, che è a pieno titolo uno dei motori trainanti
dell’agricoltura e più in generale dell’economia lombarda. Ho accettato di
buon grado l’invito di prendere parte alla trattativa – ha commentato –
proprio in virtù del fatto che la nostra regione è leader incontrastata del
settore con una produzione che va oltre il 40% del totale nazionale. Un
ringraziamento va al ministro De Castro che ha dimostrato attenzione verso
una regione che ha sempre fatto della collaborazione istituzionale uno dei
suoi punti di forza».
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