riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
   
13
 24-30 Mar.

  2006
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita


Attualità PRIMA PAGINA

Ogm in agricoltura: tutto da rifare sulla coesistenza

La Corte costituzionale boccia la legge

La complessa vicenda del possibile utilizzo di piante transgeniche nel nostro Paese si arricchisce di un nuovo capitolo che mette in discussione anche la moratoria alla coltivazione  

La Corte costituzionale, con la sentenza 116 dell’8-3-2006, depositata il 17 marzo, ha dichiarato illegittime alcune parti sostanziali della legge italiana (la 5/2005) sulla coesistenza tra colture convenzionali, biologiche e gm. La pronuncia potrebbe di fatto annullare la moratoria sulle coltivazioni gm prevista dall’articolo 8 dalle legge sotto accusa, dando quindi via libera alla coltivazione in campo.
La Consulta giudica in primo luogo indefinibile la natura giuridica dell’atto (decreto ministeriale) con il quale la legge prevede le modalità per adottare le norme quadro per la coesistenza, mentre a suo giudizio è necessaria una regolamentazione tramite fonti primarie.
In secondo luogo, i giudici costituzionali ritengono che con il provvedimento vengano date indicazioni relative a piani regionali di coesistenza lesive della competenza legislativa delle Regioni in materia di agricoltura.
Per giungere a questa conclusione la Corte ha messo in discussione gli articoli 3, 4, 6, comma 1, e 7 e conseguentemente anche l’articolo 5, commi 3 e 4, l’articolo 6, comma 2, e l’articolo 8.
La sentenza è stata resa pubblica il giorno stesso in cui a Palazzo Chigi si teneva la riunione del Tavolo agroalimentare dedicata al documento contenente le linee guida sulla coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche, messo a punto dal comitato consultivo in materia istituito proprio con la legge 5/2005 che la Corte ha così puntigliosamente criticato.
Di questo pronunciamento della Consulta, però, nel corso della riunione non si è parlato. Lo hanno riferito molti dei partecipanti, increduli del fatto che il Governo non fosse a conoscenza della decisione della Consulta.
Il ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno ha reagito annunciando «di avere telefonato al presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, per concordare una linea comune», e affermando che «entro la prossima settimana definiremo un provvedimento d’urgenza che permetta al sistema agricolo italiano di superare la fase di transizione politica collegata allo scioglimento delle Camere». «Nessuno – ha dichiarato il ministro Alemanno – ha mai messo in discussione le competenze legislative delle regioni in materia di coesistenza agricola per l’utilizzo degli ogm, tant’è vero che il decreto legge sulla materia è stato promulgato d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e che per tutti gli atti applicativi era prevista questa intesa».
«La sentenza della Corte costituzionale apre un grave vuoto normativo anche perché viene meno la moratoria temporanea per la coltivazione di ogm, con rischi pesantissimi per i nostri prodotti di qualità», ha commentato la senatrice dei Verdi Loredana De Petris. «Ora è indispensabile – ha aggiunto –
che tutte le Regioni che ancora non hanno provveduto in tal senso adottino leggi per la tutela, in via transitoria, del proprio territorio, per consentire al nuovo Parlamento di legiferare efficacemente, nel rispetto dell’orientamento contrario agli ogm della stragrande maggioranza dei consumatori e degli agricoltori e del principio di precauzione».
La posizione di agricoltori e consumatori è ribadita anche dalla Coldiretti che ha sollecitato nuovamente un dibattito pubblico e chiede di investire nella ricerca per evitare di aprire la strada al rischio di «contaminare irreversibilmente l’ambiente e di danneggiare la salute dei cittadini». L’organizzazione ricorda che in una ricerca realizzata dall’Inran (vedi L’Informatore Agrario n. 11, pag. 15) viene sottolineata la necessità di «effettuare ulteriori analisi mirate ad analizzare eventuali effetti non solo nell’immediato, ma anche a medio-lungo termine».
Massima chiarezza chiede pure la Cia, che ribadisce come a suo parere gli ogm non servano all’agricoltura e che va sempre tenuto fermo il concetto del principio di precauzione per tutelare i consumatori».
Per Andrea Ferrante, presidente dell’Aiab, c’è «bisogno urgente di una normativa chiara a tutti i livelli: comunitario, nazionale e regionale». Anche Copagri chiede che dopo la sentenza ci sia certezza normativa e si domanda a cosa sia servita la peraltro brevissima riunione del Tavolo agroalimentare alla luce delle decisioni dei giudici costituzionali.

Le norme contestate

Le linee guida sulla coesistenza sono suddivise in sei articoli.
- All’articolo 1 sono definite le misure per la realizzazione della coesistenza: la separazione dei campi dedicati a tipi di agricoltura diversi; la conservazione e l’impiego delle sementi; la semina; il raccolto; il trasporto; il magazzinaggio e la conservazione dei prodotti.
- L’articolo 2 contiene gli adempimenti a carico degli operatori: agricoltori che utilizzano colture biotech e imprese agromeccaniche che forniscono loro servizi.
- L’articolo 3 contiene le indicazioni per realizzare la separazione tra i campi, individuando per ciascuna specie interessata due distanze di riferimento, all’interno delle quali le Regioni possono determinare le distanze in funzione delle diverse caratteristiche presenti a livello territoriale.
- L’articolo 4 contiene le norme relative alle aree di confine tra Regioni.
- L’articolo 5 riguarda l’omogeneizzazione delle attività di controllo fra le varie Regioni.
- L’articolo 6 regola le modalità per il ritorno alle coltivazioni convenzionali dei terreni utilizzati per colture ogm. 

 

 

Sommario rivista Letizia Martirano


la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati