riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
12
 23 - 29 Mar.

  2007
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita
 

Speciale Fieragricola 2006

Vino, dopo le paure torna l’ottimismo


La crisi di questi ultimi anni ha spinto i produttori italiani a investire maggiormente sulla propria imprenditorialità, sulle indagini di mercato e a conoscere meglio anche i propri limiti. Purtroppo permangono alcuni ostacoli culturali, a partire dall’insufficiente capacità in termini di marketing, e le croniche resistenze a fare sistema.
 

La carrellata di interviste ad alcuni dei principali attori del sistema vitivinicolo del nostro Paese che proponiamo in questo Supplemento de L’Informatore Agrario è, riteniamo, una buona opportunità per conoscere non solo lo stato di salute del vino italiano, ma anche per cercare di valutarne le prospettive.
E, stando alle risposte dei nostri interlocutori, si evidenzia, nonostante la lucida analisi critica nei confronti dei numerosi limiti del «Sistema vino Italia», una buona dose di ottimismo che è fondamentale per affrontare sfide sempre più complesse.
Un ottimismo che viene confermato proprio in questi giorni da un’indagine realizzata in collaborazione tra Vinitaly e www.winenews.it, uno dei siti più cliccati del mondo del vino.
A cinquanta tra le più importanti aziende vitivinicole italiane, per storia, volume d’affari e immagine, è stato chiesto come vedono il nuovo anno, da poco iniziato. Il 44% delle aziende sondate sente «a pelle» che il 2007 sarà un anno positivo, e la stessa percentuale lo reputa in prospettiva abbastanza positivo, mentre il restante 12% si aspetta un 2007 molto positivo.
Guardando «in casa» propria, le aziende non cambiano sostanzialmente le loro previsioni: il 56% si aspetta un 2007 positivo, il 35% molto positivo e il 9% abbastanza positivo, in virtù di previsioni sul fatturato 2007, le quali indicano, a grande maggioranza (87%), che percentualmente ci sarà una buona/ottima crescita (con un range che va dal 5% al 20%); solo per il 13% delle aziende il fatturato 2007 resterà stabile (su quello 2006).
«L’export 2006 tocca quota 3 miliardi e 200 milioni di euro secondo i più recenti dati Istat – ha affermato Giovanni Mantovani, direttore generale VeronaFiere. Ciò significa che in termini di valore è cresciuto di oltre il 6-7% sull’anno precedente. Già il Vinitaly 2006, con i primi due giorni in cui avevamo registrato un 15% in più di presenze di buyer, segnalava che il mercato era in forte ripresa. Il 2007 si annuncia altrettanto interessante».
Con una maggioranza «bulgara» (ben il 95%), le 50 cantine tra le più importanti d’Italia confermano che il 2007 sarà un anno di vero e proprio boom per l’export del vino italiano; solo il 5% delle aziende sondate si aspetta invece una stabilità sul 2006, che peraltro ha fatto segnare un significativo aumento percentuale sul 2005 che tocca quasi il 10%.
A sostenere questo diffuso ottimismo anche la buona crescita in termini di vendita dei vini che occupano la fascia di prezzo che va dai 5 ai 15 euro (franco cantina), indicati dal 57% del campione come i prodotti più venduti; apprezzabile anche la percentuale delle aziende che vede crescere la richiesta dei vini posizionati nella fascia di prezzo tra i 15 e i 50 euro (30%), mentre il 13% delle aziende intervistate indica in crescita la vendita dei vini che costano fino a 5 euro (franco cantina).
Il campione delle 50 cantine fra le più importanti d’Italia ha anche stilato una sorta di classifica dei Paesi/mercati più importanti per l’export dei vini italiani: al primo posto, nei mercati «in», ci sono gli Stati Uniti (indicati dal 35% delle aziende), al secondo la Gran Bretagna (20%), al terzo la Russia (20%), al quarto il Canada (15%) e al quinto il Giappone, a pari merito con l’India (5%).
A questa speciale classifica, si contrappone quella dei Paesi/mercati «out» per i vini italiani: per il 35%, la Germania, un tempo fra i «clienti» di riferimento per le imprese vitivinicole italiane, è al primo posto, seguita da Francia (30%), Cina (15%), che sorprendentemente non sembra ancora essere entrata a pieno regime nei meccanismi commerciali delle aziende, Svizzera e Italia (10%), che resta, senza sorprese, ancora un mercato in qualche modo un po’ in difficoltà.
Ma gli imprenditori del vino italiano dimostrano anche di non perdere il contatto con la realtà: il presente, e soprattutto il futuro, rimangono incerti, ed è impensabile che il mercato del vino, pur dimostrando una ripresa incoraggiante, possa essere completamente uscito dalla crisi.
Ecco allora le aziende stilare una sorta di «classifica» delle preoccupazioni più impellenti, che vede ai primi tre posti la possibilità di perdita della nostra competitività internazionale (per il 31% del campione), la ancora persistente debolezza nei consumi (26%) e la concorrenza dei Paesi del Nuovo mondo (17%); seguono le incognite politico-economiche (13%), una generica incertezza sul futuro (10%) e, da ultimo, problemi valutari (3%).

 

 

Sommario rivista

Fabio Piccoli



la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati