LETTERE AL DIRETTORE |
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Agricoltura e TV spazzatura |
Uno, due, tre... stalla
Martedì 20 marzo è andata in onda su Canale 5 la prima puntata di «Uno,
due, tre... stalla» un nuovo programma che, nelle intenzioni, dovrebbe
essere un «reality agricolo».
La prima reazione è venuta dalla Cia che, in un comunicato, afferma che «gli
agricoltori, e tanto più i giovani imprenditori, non sono quelli che il
nuovo programma di Canale 5, tra il folcloristico e il cattivo gusto,
vorrebbe accreditare».
La Cia esprime costernazione e disappunto per una trasmissione con la quale,
oltretutto, si pretende di fare spettacolo dando un’immagine negativa,
distorta e non reale dell’agricoltura e mettendo alla berlina un mondo
giovanile, quello agricolo, che è, invece, protagonista dell’innovazione del
settore ed è impegnato con grande professionalità nell’economia e nella
società.
Per la Cia l’indignazione è ancora più forte proprio perché in questa
particolare fase i giovani produttori agricoli stanno sviluppando un’intensa
azione volta a rilanciare la dignità dell’agricoltore, non più semplice
contadino, ma imprenditore a tutti gli effetti.
L’Informatore Agrario sposa in pieno questo commento.
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