UNIONE EUROPEA |
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Come avverrà l’eutanasia delle quote latte |
I progetti del commissario europeo
Per garantire un «atterraggio morbido» in vista della fine del sistema
delle quote la Fischer Boel avanza le prime indicazioni sul modo con cui
abituare i produttori al libero mercato
Ormai sempre più di frequente e con sempre maggiore convinzione, il
commissario europeo all’agricoltura Mariann Fischer Boel torna
sull’argomento relativo al futuro delle quote latte e manifesta in maniera
nitida qual è il proprio pensiero.
L’ultima volta che ne ha parlato in pubblico è stato in occasione della
conferenza annuale del National farmer union, cioè l’organizzazione degli
agricoltori inglesi, che si è tenuta a Birmingham lo scorso 26 febbraio.
Il discorso affrontato è stato ad ampio raggio, sull’intero spettro delle
prospettive della pac nei prossimi anni, ma uno spazio significativo è stato
dedicato dal commissario alle quote latte. Cosa ha detto di tanto
interessante in materia?
In primo luogo ha ribadito che fino al 2015 il sistema del controllo
produttivo non si toccherà. Poi ha subito aggiunto che l’Unione Europea deve
decidere il più presto possibile se rinnovare o meno il regime del prelievo
supplementare. È necessario trasmettere informazioni corrette e tempestive
ai produttori, in modo da dare loro la possibilità di prepararsi per tempo e
organizzare al meglio il futuro.
Inoltre, ha ribadito un concetto già espresso altre volte, e cioè che il
regime delle quote latte è un arnese ormai inservibile che limita la
competitività delle aziende, mentre l’Unione Europea sta cercando in tutti i
modi di incoraggiare la ricerca della competitività.
Infine, ha attirato l’attenzione su un altro cavallo di battaglia ricorrente
nei recenti discorsi pubblici: la necessità di un atterraggio morbido e
quindi di avviare una fase transitoria a partire dal 2009, in modo da
preparare il campo a una situazione senza il controllo fisico della
produzione a livello di singola azienda zootecnica già dal 1° aprile 2015.
Le soluzioni possibili
Il fatto nuovo è che per la prima volta la Fischer Boel si è spinta in
avanti individuando quali potranno essere le soluzioni tecniche da mettere
in atto nella fase transitoria.
Aumento delle quote nazionali. Le preferenze vanno a un aumento dei
quantitativi globali garantiti a livello di singolo Stato membro. In tal
modo si creerebbe una situazione di progressiva crescita della produzione
europea di latte, minando così alla base la funzionalità e l’efficacia del
regime delle quote di produzione.
Nella misura in cui il sacrificio del contingentamento produttivo non è
ripagato da una situazione di apprezzabile equilibrio del mercato, è
spontaneo da parte dei produttori auspicare la fine del funzionamento dello
stesso e prepararsi ad affrontare un mercato libero, nel quale il prezzo è
determinato dal libero gioco della domanda e dell’offerta e dove
sopravvivono i produttori più competitivi.
La decisione sul periodo transitorio sarà presa nel corso del 2008, quando
nell’Unione Europea si discuterà della verifica dello stato di salute della
pac (health check). A tale proposito il commissario ha annunciato che entro
la fine del corrente anno sarà presentato un rapporto che prospetterà la
situazione sul settore del latte e come stanno funzionando i vari strumento
dell’organizzazione comune di mercato.
Oltre alla manovra sul volume delle quote di produzione, ci sono altre
soluzioni che il commissario sta prendendo in considerazione e sono state
sottoposte all’attenzione nel corso del convegno di Birmingham.
Diritti liberi. Una prima opzione è l’autorizzazione alla libera
commercializzazione dei diritti a produrre tra i diversi Stati membri
dell’Unione Europea. Oggi questo non è possibile: gli affitti e le
compravendite sono possibili solo entro i confini nazionali.
Una eventuale introduzione del principio della mobilità allargata
comporterebbe una diversa allocazione delle quote e quindi della produzione
europea di latte, anche se si nutre qualche dubbio sull’effettiva
propensione dei produttori di latte a voler investire nell’acquisto di
quote, sapendo che ormai il regime si avvia verso la fase del tramonto.
Riduzione del prelievo supplementare. Una seconda opzione indicata dalla Fischer Boel è la riduzione del prelievo supplementare, in modo da rendere
meno disincentivante il regime e incoraggiare di più a produrre oltre la
soglia individuale. Nella corrente campagna 2006-2007 la sanzione è di 28,54
euro per quintale e passerà a 27,83 dal 2007-2008 in avanti.
Ancora qualche mese e poi si inizierà a parlare apertamente di come sarà la
fase dell’atterraggio morbido, come ama dire il commissario europeo. Nel
frattempo, i produttori di latte dell’Ue devono essere consapevoli del fatto
che al centro della volontà di cambiamento della politica europea di settore
non c’è solo il regime del prelievo supplementare, ma tutti gli altri
classici strumenti di mercato inclusi da tanti anni nell’ocm latte.
In occasione della riforma della pac che, secondo il calendario annunciato
dalla commissione, sarà varata entro il 2010 per essere applicata dal 2013,
si parlerà di regimi di intervento di mercato, stoccaggio privato, aiuti al
consumo, restituzioni alle esportazioni: tutti interventi di stabilizzazione
del mercato il cui futuro è a rischio.
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