riviste mensili agricole, riviste settimanali agricole, riviste agricoltura, riviste online agricoltura, riviste agricole specializzate, riviste specializzate agricoltura

riviste agricole, mondo agricoltura, riviste agricoltori  
riviste agricoltura, testate agricoltura, edizioni agricoltura
 
   
Home Riviste   L'Informatore Agrario   Vita in Campagna   Vivere La Casa in Campagna   Mad   Origine   International Agricultural Policy  

elenco prodotti in vendita
n°prodotti: 0
Totale: E. 0,00
cassa

chi siamo





riviste agricole, rivista per gli amanti della campagna, rivista sull'agricoltura professionale, riviste sull'agricoltura non professionale, edizioni dedicate al mondo agricolo, riviste specializzate in agricoltura, testate e giornali online agricoltura


L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
Copertina supplemento  
7
 10-16 Feb.

  2006
segnala ad un amico  invia ad un amico    scrivi un commento alla redazione  scrivi alla redazione
non in vendita


Piano di sviluppo rurale

La Toscana va verso il nuovo sviluppo rurale

Intervista a Susanna Cenni, assessore all’agricoltura della Regione Toscana.
Pronto il documento preliminare. Ora parte la concertazione con i soggetti economici e le autorità locali.

La Toscana brucia le tappe. Era già stata tra le prime Regioni a presentare il Psr che si esaurisce quest’anno. E la programmazione per il periodo 2007-2013 è già partita. Il documento preliminare su cui l’assessore all’agricoltura Susanna Cenni ha tracciato le linee strategiche da perseguire è stato infatti presentato nel corso dell’ultimo Consiglio regionale con apprezzamenti quasi unanimi.
Quali sono le priorità?
L’agricoltura Toscana è condizionata da una congiuntura economica negativa e dalla recente riforma della pac. In gioco c’è il recupero di settori chiave come quello vitivinicolo, cerealicolo, floricolo e zootecnico che, seppure con diversi punti di forza e di debolezza, hanno bisogno di innovazione, promozione e organizzazione della filiera.

Opportunità bioenergia
Significa una precedenza da accordare al tema della competitività?

Il reg. 1698/05 impone di attivare misure per ognuno dei tre assi ovvero, oltre alla competitività, la gestione del territorio e la diversificazione dell’economia rurale. È la strada che la Toscana ha sempre seguito e continuerà a seguire, in coerenza con gli obiettivi tracciati dalla programmazione regionale. Lo sviluppo rurale è ormai l’unico strumento per impostare politiche di investimento strutturale e non potrà quindi essere impiegato a senso unico. Alcune misure trasversali, come l’innovazione, la riduzione dei costi energetici e la promozione delle energie rinnovabili potranno anche essere utilizzate per risollevare le sorti delle filiere più in difficoltà.
Tra cui sicuramente quella bieticola.
Con la chiusura dello stabilimento di Castiglione Fiorentino (Arezzo) la Toscana rischia di perdere repentinamente 9.000 ettari di bietola. Lo sviluppo di filiere energetiche può garantire soluzioni colturali alternative con un’attività che tutela l’interesse pubblico. Puntiamo alla riconversione di questo stabilimento verso la produzione di energia da biomassa e da olio, settori in cui siamo leader. Per sviluppare filiere energetiche economicamente sostenibili bisogna però stimolare l’aggregazione delle imprese e costruire un sistema in grado di fornire soluzioni immediatamente attivabili, dalla fornitura della materia prima, alla vendita dell’energia prodotta.

Filiere da accorciare
Una sorta di filiera corta dell’energia. D’altronde la Toscana vanta già esperienze di accorciamento delle filiere.

La valorizzazione dell’agricoltura locale è un obiettivo su cui la Toscana punta molto. Alcune esperienze pilota sono già state attivate grazie all’attività dell’Arsia, che ha portato al censimento di ben 440 prodotti tradizionali e allo sviluppo di mercati gestiti direttamente dai produttori come quello di Montevarchi (Arezzo). Ora si tratta di coordinare queste attività, creare una sorta di rete della filiera corta e rendere reperibili e riconoscibili questi prodotti sui mercati locali ed extra regionali.
L’agriturismo sarebbe uno sbocco ideale per queste produzioni. La Toscana ha una lunga tradizione, ma le presenze sono un po’ in stasi.
L’agriturismo non deve rincorrere modelli che non sono propri dell’agricoltura. Oggi bisogna capire se è ancora opportuno sostenere nuove strutture o se invece non convenga investire su qualificazione e specializzazione dell’esistente. Penso che anche in questo settore si debba recuperare originalità.
Una dote tipica dei giovani imprenditori. Una delle misure più discusse dello sviluppo rurale è in loro favore.
Abbiamo monitorato l’effetto dei premi per il primo insediamento erogati dal precedente psr: 20-25.000 euro per azienda che hanno sviluppato investimenti privati aziendali medi di oltre 46.000 euro, innescando positivi miglioramenti strutturali di queste imprese.
Misure che saranno concertate con i soggetti economici e le autorità locali. Un decentramento che causa problemi?
Non in Toscana. Sono 8 i programmi leader gestiti oggi dai Gal nel nostro territorio con ottimi risultati anche in termini di consenso locale sulle scelte operative. E la tematica dello sviluppo locale sarà presa in considerazione anche nella nuova programmazione, soprattutto per il consolidamento del tessuto imprenditoriale e dei servizi e l’aumento dell’occupazione. Ogni ente locale potrà soddisfare le proprie esigenze nell’ampio menu regionale del nuovo Psr.
 

Sommario rivista Lorenzo Tosi


la ricerca

trova 

© 2024 Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. - Tutti i diritti riservati