POLITICA |
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Pomodoro 2007, un buon contratto è possibile |
Trattativa con gli industriali in dirittura finale
Ci sono le condizioni di mercato e produttive per arrivare a un prezzo
e a una griglia di qualità che siano di soddisfazione per gli agricoltori,
dopo anni di sacrifici. La filiera alla prova della verità
È in fase avanzata la trattativa per la definizione delle condizioni
contrattuali della campagna del pomodoro 2007-2008 e l'auspicio è che sia al
Nord che al Sud si trovi il bandolo della matassa, con il giusto incremento
dei prezzi e la rivisitazione delle griglie-qualità.
Il contesto
A gennaio è stato fissato, attraverso l'accordo interprofessionale,
l'obiettivo di produzione a 4.600.000 t, in linea con quanto prospettato e
rispettato l'anno scorso: fortuna o, finalmente, capacità di programmazione?
Successivamente la Commissione Ue ha fissato l'aiuto per la campagna
entrante a 27,76 euro/t (era 30,43 euro/t l'anno scorso), conseguenza del
superamento della soglia nazionale nelle tre campagne di riferimento,
applicando una penalità pari al 19,6%. Per la Spagna l'aiuto è stato fissato
a 12,75 euro/t (era 23,35 euro/t nel 2006).
Vale la pena ricordare che il superamento della soglia è determinato dal
concorso di due fattori: l'eccesso di produzione e l'eccesso di
trasformazione. L'eccesso di produzione, da solo, se questa non viene
trasformata, non genera il superamento della soglia. In sostanza si tratta
del mix esubero di offerta e di trasformazione che determina il problema. Il
regolamento comunitario colpisce però solo la parte agricola, che spesso,
come avvenuto nel 2006, viene anche penalizzata sul prezzo.
Il 24 gennaio scorso è stato trasmesso l'elenco delle industrie, per la
precisione 178, e delle organizzazioni di produttori (op), 66, riconosciute
a operare in regime di aiuto. La pubblicazione tardiva di questi elenchi ha
determinato, per l'ennesima volta, seppure a norma di regolamento, lo
slittamento della data limite per la stipula dei contratti dal 15 al 28
febbraio prossimo, con i soliti problemi, tutti di parte agricola, di
perdita di potere contrattuale.
Infine va registrato che si starebbe concretizzando in questi ultimi giorni
la volontà spagnola, assolutamente da contrastare, di concedere un aiuto di
Stato che consenta di rimediare parzialmente a una penalità abbondantemente
meritata nel corso degli anni con una condotta produttiva quanto meno
dissennata.
Le condizioni
In questo momento non sono ancora chiuse le trattative e non è noto su quali
livelli di prezzo (indicativamente) e con quali griglie verranno chiusi gli
accordi.
A tale proposito è bene ricordare i prezzi indicativi delle ultime campagne.
Al Nord, che aveva un prezzo base 100 nel 2005 di circa 41 euro/t e di 50,5
euro/t nel 2004, nel 2006 si sono siglati i contratti attorno a 39 euro/t,
ma con una griglia di qualità peggiorativa per la parte agricola per il
terzo anno consecutivo e altri problemi legati alla definizione di difetti,
inerti e trasporti. Al Sud, a fronte di un prezzo base 100 nel 2005 di circa
61,9 euro/t per il lungo e 51,6 euro/t per il tondo (erano rispettivamente
67 e 56,8 euro/t nel 2004), i contratti 2006 si erano chiusi attorno a 41,31
euro/t per il lungo e 36,15 euro/t per il tondo, con una opzione «pomodoro
per concentrato» a 25,82 euro/t e la possibilità di incrementi di prezzo per
condizioni particolari, ma senza una griglia di qualità. Il prezzo di per sé
non è un elemento sufficiente a valutare un contratto, ma deve essere
considerato nell'ottica della griglia che verrà applicata.
Ma anche la griglia può essere un qualcosa di relativo, poiché la vera
differenza, come verificato anche nel 2006, viene determinata
dall'abbondanza o carenza di prodotto in fase di raccolta.
Prezzo incerto
Conoscendo
l'importo dell'aiuto, possiamo ipotizzare un confronto con il prezzo delle
precedenti campagne, consapevoli del fatto che i costi di produzione (tra i
70 e i 90 euro/t a seconda delle rese) non sono certo calati e che
aspettative a oggi negative si addensano sulla disponibilità idrica per la
prossima estate.
Nella tabella sono evidenziati i prezzi indicativi e il valore del premio
delle ultime campagne, senza però conoscere la griglia, elemento invece
fondamentale. Fissato il premio a 27,76 euro/t, per avere un prezzo simile a
quello del 2006 servirebbero 41,67 euro/t al Nord e 38,82 euro/t al Sud; per
raggiungere il prezzo del 2005 servirebbero 47,74 euro/t al Nord e 58,34
euro/t al Sud, mentre servirebbero ben 57,24 euro/t per avere lo stesso
livello di prezzo del 2004 al Nord e 63,54 euro/t al Sud. Questo almeno in
teoria, perché, come detto, si devono poi analizzare le condizioni di
griglia, ovvero la base 100, premi e penalità, inerti, consegne, ecc.
Filiera batti un colpo!
È adesso, quindi, che la filiera, intesa come partnership di soggetti
economici che programmano insieme il proprio business, deve dimostrare di
esistere.
I segnali del mercato sono positivi, la produzione è calata negli ultimi due
anni e le giacenze sono scese. Insomma, ci sono tutte le condizioni per un
prezzo e una griglia finalmente di soddisfazione per la parte agricola,
troppo sacrificata negli ultimi anni, e la parte industriale lo sa
benissimo.
Staremo a vedere come si conclude la partita questa volta.
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