LEGISLAZIONE |
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Accessi stradali abusivi, l’Anas presenta il
conto |
Preavvisi bonari di accertamento in arrivo
La campagna di regolarizzazione degli accessi abusivi o irregolari
prevede il versamento di sanzioni pesanti e indennizzi per i canoni non
percepiti. Sarebbe opportuno riaprire i termini della sanatoria, prevedendo
in particolare la diminuzione dei canoni
L’Anas nel periodo aprile 2004 - gennaio 2005 ha avviato una campagna di
regolarizzazione degli accessi abusivi ubicati sulle strade di competenza
dell’Ente, prevedendo condizioni agevolate per gli utenti che intendevano
aderire all’iniziativa (la sanatoria degli accessi, i cui termini sono
scaduti il 31-1-2005 è stata attivata con la disposizione n. 97 della
Direzione generale dell’Anas, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del
22-4-2004 - Parte Seconda).
Per una serie di motivi la sanatoria però non ha riscosso il successo
auspicato, probabilmente a causa di una insufficiente informazione degli
utenti, per le condizioni non particolarmente agevolate della stessa
sanatoria, per il rischio da parte degli utenti di perdere la possibilità di
accedere alla strada se l’accesso non era tecnicamente regolarizzabile o per
le ingenti spese da affrontare per adeguarlo alle disposizioni previste agli
articoli 22 e 27 del Codice della strada e agli articoli 44-45 del
regolamento attuativo. A ciò occorre aggiungere l’elevato costo del canone
per gli accessi agricoli, utilizzati nella maggior parte dei casi non solo
per la conduzione dell’attività, ma anche per raggiungere l’abitazione
dell’agricoltore. Fattori che non hanno certo favorito una rapida adesione
alla sanatoria.
L’obiettivo di recupero dei costi di gestione delle strade, con particolare
riferimento alla manutenzione delle stesse, e l’obiettivo di garantire la
sicurezza nella circolazione stradale anche in funzione della presenza degli
accessi hanno fatto sì che l’Anas proseguisse il suo sforzo verso la
regolarizzazione degli accessi.
L’Anas, durante la sanatoria e nei mesi successivi alla scadenza della
stessa, ha censito gli accessi presenti sulle strade di competenza e ha
proceduto a una verifica della situazione dei singoli utenti rispetto a due
aspetti sostanziali: posizioni abusive e posizioni irregolari o comunque non
in linea con le nuove disposizioni in materia di canoni.
I preavvisi di accertamento
Il risultato di tale attività è stato che gli agricoltori, a partire dal
dicembre 2005 (il Piemonte è stato una delle prime regioni ad essere
interessata), si sono visti recapitare i preavvisi bonari di accertamento
della situazione di abuso ai sensi del decreto legislativo n. 285 del
30-4-1992. Provvedimenti che hanno e stanno causando forte disorientamento
tra gli agricoltori viste le cifre liquidate che possono variare tra 750 e
1.500 euro per accesso.
Difatti, oltre alla sanzione amministrativa prevista dall’art. 22 del
decreto n. 285/1992 (che sarà comminata con separato verbale), nonché la
sanzione accessoria dell’obbligo di ripristino dei luoghi e della rimozione
delle opere abusivamente realizzate, salva la regolarizzazione se possibile,
l’Anas richiede un indennizzo dal 2001 al 2005, calcolato in base ai canoni
non percepiti e quantificati alla stregua della normativa regolamentare
vigente (sul predetto indennizzo deve essere inoltre applicata l’Iva).
Allo scopo di giungere alla bonaria e celere definizione delle posizioni
oggetto di accertamento, va, peraltro, sottolineato che l’Anas ha
predisposto una procedura diretta a favorire gli utenti che provvedono a
pagare le somme liquidate bonariamente in via provvisoria e salvo conguaglio
nei termini indicati dalla stessa Anas, senza procedere coattivamente nei
loro confronti. Difatti, coloro che provvedono al pagamento entro 60 giorni
dalla notifica del preavviso beneficeranno per le annualità dal 2001 al 2004
di una riduzione pari al 50% sulle somme accertate provvisoriamente. Per
coloro che pagheranno successivamente al 60° giorno dalla notifica del
suddetto preavviso, ma non oltre il 90°, non si applicherà la riduzione di
cui sopra. L’annualità 2005 dovrà comunque essere corrisposta per l’intera
somma provvisoriamente accertata.
In relazione al costo della regolarizzazione, va sottolineato che se
l’utente procede al pagamento entro i primi 60 giorni usufruisce di un
trattamento simile a quello previsto dalla sanatoria nel periodo 2004-2005.
In caso di pagamento non in via bonaria secondo le modalità prima descritte,
l’Anas potrà valutare l’opportunità di non dare ulteriore seguito all’esame
istruttorio e applicare immediatamente la sanzione amministrativa accessoria
dell’obbligo di ripristino dei luoghi o della rimozione delle opere
abusivamente realizzate ai sensi del decreto n. 285/1992, dovendo intendersi
che il mancato pagamento delle somme in questione costituisca elemento
indicativo della volontà di non voler regolarizzare l’abuso accertato.
L’Anas, una volta ricevuto il versamento, procederà ad avviare l’esame
istruttorio necessario a verificare la rispondenza dell’opera abusivamente
realizzata alle prescrizioni di legge, all’esito della quale potrà
rilasciare l’autorizzazione ovvero negarla (le spese del procedimento dovute
ai rimborsi di oneri di istruttoria e sopralluogo saranno liquidate al
momento della conclusione dell’istruttoria).
Per quanto riguarda gli aspetti connessi alla circolazione stradale occorre
sottolineare, come più volte specificato dall’Anas, che nel corso dell’esame
istruttorio l’autore dell’abuso è responsabile penalmente e civilmente di
tutti i danni di qualsiasi natura che possano derivare a persone o cose a
causa dell’opera abusivamente realizzata.
Autorizzazioni scadute
La campagna di regolarizzazione sugli accessi non si limita solo a quelli
abusivi ma interessa anche le posizioni irregolari, con particolare
riferimento alle autorizzazioni scadute che prevedono il versamento del
canone in un’unica soluzione una tantum.
Su questo aspetto, l’Anas ha chiarito che, in relazione a quanto stabilito
dalla circolare
n. 79/81 del 26-5-1981, il canone da richiedere per le licenze di accesso
deve essere annuale (indirizzo, peraltro, confermato dall’art. 55 della
legge 27-12-1997 n. 449 - Finanziaria 1997 - che ha stabilito che le entrate
proprie dell’Anas derivanti dai canoni e dai corrispettivi dovuti per le
concessioni e le autorizzazioni sono aggiornate ogni anno con atto
dell’amministratore dell’Ente).
In tali casi l’Anas, in considerazione del fatto che era stato a suo tempo
rilasciato un provvedimento autorizzatorio, ancorché scaduto, ha stabilito
procedure più semplici per il rilascio del nuovo titolo che prevedono:
- un indennizzo, salvo verifica e conguaglio, pari a circa due annualità
pregresse;
- il canone 2005 sulla base di quanto stabilito dal provvedimento
19-10-2004.
Come già specificato, il problema a breve interesserà tutto il territorio
nazionale, vista la diffusa presenza in agricoltura di posizioni abusive o
irregolari (situazione che, va ribadito, si è venuta a creare nel tempo
anche per lo scarso interesse degli organi di controllo a far rispettare le
disposizioni stabilite dal Codice della strada e per alcune esenzioni che
avevano riguardato gli accessi agricoli fino alla metà degli anni Novanta -
Tosap).
Proprio per tale ragione, alla strategia intrapresa dall’Anas negli ultimi
mesi con i preavvisi bonari sarebbe preferibile una di più largo respiro
diretta a incentivare l’emersione, attraverso soluzioni condivise idonee a
correggere gli errori che hanno portato allo scarso successo della
precedente sanatoria.
In particolare, auspicando una sospensione delle iniziative descritte,
occorrerebbe verificare la possibilità di riaprire i termini della sanatoria
intervenendo sui seguenti aspetti:
- limitare l’ammontare dell’indennizzo e comunque prevedere la possibilità
di rateizzazione;
- non prevedere il pagamento della sanzione amministrativa;
- applicare le disposizioni tecniche vigenti all’atto dell’apertura
dell’accesso (in pratica per gli accessi utilizzati prima del 1992
andrebbero applicati i requisiti previsti dal precedente Codice della
strada);
- diminuire il costo dei canoni per il settore (nel dicembre scorso è stato
pubblicato l’ultimo provvedimento emanato dall’Anas concernente
l’adeguamento dei canoni dovuti per l’anno 2006).
Soprattutto quest’ultimo aspetto si reputa di fondamentale importanza, al
fine di prevedere un canone in linea con le esigenze delle aziende agricole
che tenga conto della necessità di disporre di accessi sufficientemente
dimensionati in relazione all’evoluzione delle macchine agricole, di
prevedere canoni scalari in presenza di più accessi, di diminuire
l’incidenza sul costo del canone del coefficiente Ki, fattore di
maggiorazione variabile in funzione dell’importanza della strada nella quale
è ubicato l’accesso, che per la maggior parte della aziende agricole non ha
alcuna influenza sulla conduzione dell’azienda.
A questo punto non resta che sperare nella disponibilità dell’Anas nel
risolvere in tempi rapidi i problemi esposti. Un primo passo può essere
considerato la proroga concessa per la regolarizzazione dei passi carrai del
Piemonte, con lo spostamento al 31 maggio 2006 per il pagamento in misura
ridotta e al 30 giugno per il pagamento intero delle somme indicate nei
preavvisi bonari di accertamento.
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