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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
 
6
 3 - 9 Feb.

  2006
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Rubriche LEGISLAZIONE

Accessi stradali abusivi, l’Anas presenta il conto

Preavvisi bonari di accertamento in arrivo

La campagna di regolarizzazione degli accessi abusivi o irregolari prevede il versamento di sanzioni pesanti e indennizzi per i canoni non percepiti. Sarebbe opportuno riaprire i termini della sanatoria, prevedendo in particolare la diminuzione dei canoni

L’Anas nel periodo aprile 2004 - gennaio 2005 ha avviato una campagna di regolarizzazione degli accessi abusivi ubicati sulle strade di competenza dell’Ente, prevedendo condizioni agevolate per gli utenti che intendevano aderire all’iniziativa (la sanatoria degli accessi, i cui termini sono scaduti il 31-1-2005 è stata attivata con la disposizione n. 97 della Direzione generale dell’Anas, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 22-4-2004 - Parte Seconda).
Per una serie di motivi la sanatoria però non ha riscosso il successo auspicato, probabilmente a causa di una insufficiente informazione degli utenti, per le condizioni non particolarmente agevolate della stessa sanatoria, per il rischio da parte degli utenti di perdere la possibilità di accedere alla strada se l’accesso non era tecnicamente regolarizzabile o per le ingenti spese da affrontare per adeguarlo alle disposizioni previste agli articoli 22 e 27 del Codice della strada e agli articoli 44-45 del regolamento attuativo. A ciò occorre aggiungere l’elevato costo del canone per gli accessi agricoli, utilizzati nella maggior parte dei casi non solo per la conduzione dell’attività, ma anche per raggiungere l’abitazione dell’agricoltore. Fattori che non hanno certo favorito una rapida adesione alla sanatoria.
L’obiettivo di recupero dei costi di gestione delle strade, con particolare riferimento alla manutenzione delle stesse, e l’obiettivo di garantire la sicurezza nella circolazione stradale anche in funzione della presenza degli accessi hanno fatto sì che l’Anas proseguisse il suo sforzo verso la regolarizzazione degli accessi.
L’Anas, durante la sanatoria e nei mesi successivi alla scadenza della stessa, ha censito gli accessi presenti sulle strade di competenza e ha proceduto a una verifica della situazione dei singoli utenti rispetto a due aspetti sostanziali: posizioni abusive e posizioni irregolari o comunque non in linea con le nuove disposizioni in materia di canoni.

I preavvisi di accertamento
Il risultato di tale attività è stato che gli agricoltori, a partire dal dicembre 2005 (il Piemonte è stato una delle prime regioni ad essere interessata), si sono visti recapitare i preavvisi bonari di accertamento della situazione di abuso ai sensi del decreto legislativo n. 285 del 30-4-1992. Provvedimenti che hanno e stanno causando forte disorientamento tra gli agricoltori viste le cifre liquidate che possono variare tra 750 e 1.500 euro per accesso.
Difatti, oltre alla sanzione amministrativa prevista dall’art. 22 del decreto n. 285/1992 (che sarà comminata con separato verbale), nonché la sanzione accessoria dell’obbligo di ripristino dei luoghi e della rimozione delle opere abusivamente realizzate, salva la regolarizzazione se possibile, l’Anas richiede un indennizzo dal 2001 al 2005, calcolato in base ai canoni non percepiti e quantificati alla stregua della normativa regolamentare vigente (sul predetto indennizzo deve essere inoltre applicata l’Iva).
Allo scopo di giungere alla bonaria e celere definizione delle posizioni oggetto di accertamento, va, peraltro, sottolineato che l’Anas ha predisposto una procedura diretta a favorire gli utenti che provvedono a pagare le somme liquidate bonariamente in via provvisoria e salvo conguaglio nei termini indicati dalla stessa Anas, senza procedere coattivamente nei loro confronti. Difatti, coloro che provvedono al pagamento entro 60 giorni dalla notifica del preavviso beneficeranno per le annualità dal 2001 al 2004 di una riduzione pari al 50% sulle somme accertate provvisoriamente. Per coloro che pagheranno successivamente al 60° giorno dalla notifica del suddetto preavviso, ma non oltre il 90°, non si applicherà la riduzione di cui sopra. L’annualità 2005 dovrà comunque essere corrisposta per l’intera somma provvisoriamente accertata.
In relazione al costo della regolarizzazione, va sottolineato che se l’utente procede al pagamento entro i primi 60 giorni usufruisce di un trattamento simile a quello previsto dalla sanatoria nel periodo 2004-2005.
In caso di pagamento non in via bonaria secondo le modalità prima descritte, l’Anas potrà valutare l’opportunità di non dare ulteriore seguito all’esame istruttorio e applicare immediatamente la sanzione amministrativa accessoria dell’obbligo di ripristino dei luoghi o della rimozione delle opere abusivamente realizzate ai sensi del decreto n. 285/1992, dovendo intendersi che il mancato pagamento delle somme in questione costituisca elemento indicativo della volontà di non voler regolarizzare l’abuso accertato.
L’Anas, una volta ricevuto il versamento, procederà ad avviare l’esame istruttorio necessario a verificare la rispondenza dell’opera abusivamente realizzata alle prescrizioni di legge, all’esito della quale potrà rilasciare l’autorizzazione ovvero negarla (le spese del procedimento dovute ai rimborsi di oneri di istruttoria e sopralluogo saranno liquidate al momento della conclusione dell’istruttoria).
Per quanto riguarda gli aspetti connessi alla circolazione stradale occorre sottolineare, come più volte specificato dall’Anas, che nel corso dell’esame istruttorio l’autore dell’abuso è responsabile penalmente e civilmente di tutti i danni di qualsiasi natura che possano derivare a persone o cose a causa dell’opera abusivamente realizzata.

Autorizzazioni scadute
La campagna di regolarizzazione sugli accessi non si limita solo a quelli abusivi ma interessa anche le posizioni irregolari, con particolare riferimento alle autorizzazioni scadute che prevedono il versamento del canone in un’unica soluzione una tantum.
Su questo aspetto, l’Anas ha chiarito che, in relazione a quanto stabilito dalla circolare
n. 79/81 del 26-5-1981, il canone da richiedere per le licenze di accesso deve essere annuale (indirizzo, peraltro, confermato dall’art. 55 della legge 27-12-1997 n. 449 - Finanziaria 1997 - che ha stabilito che le entrate proprie dell’Anas derivanti dai canoni e dai corrispettivi dovuti per le concessioni e le autorizzazioni sono aggiornate ogni anno con atto dell’amministratore dell’Ente).
In tali casi l’Anas, in considerazione del fatto che era stato a suo tempo rilasciato un provvedimento autorizzatorio, ancorché scaduto, ha stabilito procedure più semplici per il rilascio del nuovo titolo che prevedono:
- un indennizzo, salvo verifica e conguaglio, pari a circa due annualità pregresse;
- il canone 2005 sulla base di quanto stabilito dal provvedimento 19-10-2004.
Come già specificato, il problema a breve interesserà tutto il territorio nazionale, vista la diffusa presenza in agricoltura di posizioni abusive o irregolari (situazione che, va ribadito, si è venuta a creare nel tempo anche per lo scarso interesse degli organi di controllo a far rispettare le disposizioni stabilite dal Codice della strada e per alcune esenzioni che avevano riguardato gli accessi agricoli fino alla metà degli anni Novanta - Tosap).
Proprio per tale ragione, alla strategia intrapresa dall’Anas negli ultimi mesi con i preavvisi bonari sarebbe preferibile una di più largo respiro diretta a incentivare l’emersione, attraverso soluzioni condivise idonee a correggere gli errori che hanno portato allo scarso successo della precedente sanatoria.
In particolare, auspicando una sospensione delle iniziative descritte, occorrerebbe verificare la possibilità di riaprire i termini della sanatoria intervenendo sui seguenti aspetti:
- limitare l’ammontare dell’indennizzo e comunque prevedere la possibilità di rateizzazione;
- non prevedere il pagamento della sanzione amministrativa;
- applicare le disposizioni tecniche vigenti all’atto dell’apertura dell’accesso (in pratica per gli accessi utilizzati prima del 1992 andrebbero applicati i requisiti previsti dal precedente Codice della strada);
- diminuire il costo dei canoni per il settore (nel dicembre scorso è stato pubblicato l’ultimo provvedimento emanato dall’Anas concernente l’adeguamento dei canoni dovuti per l’anno 2006).
Soprattutto quest’ultimo aspetto si reputa di fondamentale importanza, al fine di prevedere un canone in linea con le esigenze delle aziende agricole che tenga conto della necessità di disporre di accessi sufficientemente dimensionati in relazione all’evoluzione delle macchine agricole, di prevedere canoni scalari in presenza di più accessi, di diminuire l’incidenza sul costo del canone del coefficiente Ki, fattore di maggiorazione variabile in funzione dell’importanza della strada nella quale è ubicato l’accesso, che per la maggior parte della aziende agricole non ha alcuna influenza sulla conduzione dell’azienda.
A questo punto non resta che sperare nella disponibilità dell’Anas nel risolvere in tempi rapidi i problemi esposti. Un primo passo può essere considerato la proroga concessa per la regolarizzazione dei passi carrai del Piemonte, con lo spostamento al 31 maggio 2006 per il pagamento in misura ridotta e al 30 giugno per il pagamento intero delle somme indicate nei preavvisi bonari di accertamento.

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