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L'Informatore Agrario
Sommario rivista Approfondimento
4
 26 Gen. - 1 Feb.

  2007
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Attualità UNIONE EUROPEA

Il nuovo Congresso Usa attende il Farm Bill

Intervista a Collin Peterson

Il presidente del Comitato per l’agricoltura della Camera dei deputati, ora a maggioranza democratica, parla delle priorità del settore primario americano in vista della nuova legge nazionale, ormai prossima alla presentazione


PetersonUn uomo, praticamente da solo, potrebbe cambiare il cammino dell’agricoltura statunitense. Si tratta di Collin Peterson, 62 anni, deputato democratico del Minnesota dal 1990. Peterson è il nuovo chairman, il presidente, del Comitato per l’agricoltura della House, ossia della Camera dei deputati.
Una poltrona potente, come dicono a Washington, perché Peterson non dovrà soltanto preparare il Farm Bill, la legge per l’agricoltura dei prossimi 5 anni; dovrà anche occuparsi di energia rinnovabile, dell’assistenza agli agricoltori colpiti da calamità, dell’alimentazione, dell’assicurazione sui raccolti, del commercio con l’estero, del regolamento per i futuri mercati, della sicurezza di animali e piante, del bioterrorismo e della selvicoltura.
Mister Peterson ha concesso questa intervista a L’Informatore Agrario.
Chairman Peterson, ora che il Congresso è nelle mani dei Democratici che cosa cambierà?
Il Comitato per l’agricoltura della Camera dei deputati ha una lunga tradizione di affiatamento tra Democratici e Repubblicani che lavorano insieme per affrontare i problemi nel nostro settore. Detto questo, personalmente ho alcune priorità che mi piacerebbe segnalare in qualità di chairman: incoraggiare la produzione di energia rinnovabile come etanolo e biodiesel, nonché aiutare i contadini colpiti dai disastri naturali che rovinano i loro raccolti.
Sul Farm Bill lei pensa di seguire i suggerimenti del ministro Johanns?
Penso che il ministro Mike Johanns sia molto impegnato nelle discussioni sul Farm Bill (vedi riquadro nella pagina a fianco). Infatti conto sulla sua esperienza e sul suo intuito. Il nostro traguardo è di preparare una legge che serva al meglio gli interessi dei produttori agricoli e dei consumatori. È giusto che il ministro dell’agricoltura si trovi coinvolto in quel processo poiché sarà proprio lui a mandare avanti la legislazione che produrremo.
In Europa è stato detto che il Governo Usa concede grossi sussidi agli agricoltori di questa Nazione. Lei che cosa risponde al riguardo?
L’ Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) è un gruppo di 30 Paesi tra cui Stati Uniti, la maggior parte delle Nazioni europee, Messico, Australia e Nuova Zelanda. Si tratta della più sicura fonte di informazioni che paragona il livello di sussidi delle Nazioni più sviluppate. Ebbene, l’Ocse ha affermato che l’Unione Europea sovvenziona i suoi contadini due volte di più degli Stati Uniti.
L’agricoltura statunitense è in ottime condizioni, ci dicono, eppure molti giovani contadini emigrano in Brasile in cerca di lavoro.
Sì, ma sono pochi e ora dovranno affrontare le restrizioni sulla proprietà dei terreni, dovranno affrontare la mancanza di infrastrutture e la continua verifica internazionale sulle politiche brasiliane per quanto riguarda l’ambiente.
Chairman Peterson, lei è cresciuto in campagna; ci sono stati molti cambiamenti da quando lei era giovane?
Le comunità agricole della nostra Nazione hanno dovuto affrontare tante sfide. Molti giovani hanno lasciato la campagna perché per loro era troppo duro procurarsi da vivere lavorando la terra.
Tuttavia il continuo aumento dell’interesse per l’energia ricavata da prodotti agricoli, inclusi etanolo e biodiesel, ha portato nuovi grossi investimenti nelle campagne. Questo rappresenta il più interessante nuovo sviluppo nell’America rurale di tutta la mia vita.
L’etanolo risolverà, secondo lei, la petrol-dipendenza del mondo?
Credo che il biodiesel rimpiazzerà molte richieste di combustibile fossile nei prossimi anni. Così il sottoscritto appoggerà un Farm Bill che incoraggi l’industria bioenergetica. In modo specifico voglio aumentare i fondi per l’etanolo cellulosico che secondo me rappresenta la chiave per l’indipendenza nel campo dell’energia.
Mister Chairman, che ne sarà della Wto e del negoziato di Doha?
Non abbiamo nessuna indicazione che l’Europa sia pronta a fare cambiamenti nella sua politica agricola, cambiamenti necessari per raggiungere un accordo nell’agricoltura nel Doha Round.
Gli Stati Uniti hanno già offerto tagli significativi per quanto riguarda i limiti di spese nell’agricoltura, aumentando nel contempo l’accesso ai loro mercati. Sarà assai difficile per molti membri del Congresso provenienti da aree rurali appoggiare i cambiamenti richiesti dalle attuali offerte americane nel nostro campo.
E poiché non sappiamo quando e se i nostri negoziatori saranno capaci di raggiungere un accordo, noi dobbiamo guardare avanti e preparare un Farm Bill che permetta ai nostri contadini di seguire la nostra politica e prendere le decisioni per la programmazione dei prossimi 5 anni.
Chairman Peterson, è mai stato in Italia?
Non ho ancora visitato l’Italia. Mi hanno detto che è una bella Nazione con abbondanti regioni agricole. Spero di visitare l’Italia, un giorno, per vedere da vicino i prodotti della vostra agricoltura.
 

 

Il ministro Johanns ottimista sul Farm Bill

Abbiamo ascoltato gli agricoltori
JohannsWashington. Secondo il Ministero Usa dell’agricoltura le proposte per il Farm Bill saranno pronte a fine gennaio o agli inizi di febbraio e saranno quindi presentate al Comitato congressuale che potrà poi seguire o meno i suggerimenti del ministro Mike Johanns. Dopo il successo del Partito democratico alle elezioni di novembre in molti si attendono cambiamenti nelle leggi che proteggono contadini e campagne.
Il ministro Johanns è tuttavia convinto che «I democratici non potranno dire no alle proposte del nostro Ministero in quanto rispettano le richieste dei farmers d’America». Johanns ha ricevuto 42.000 «idee e suggerimenti» dagli agricoltori che presero parte, l’anno scorso, ai 52 forum in tutto il Paese (vedi L’Informatore Agrario n. 29/2005).
I legislatori del Partito repubblicano hanno esortato Johanns a dare a Peterson, chairman del Comitato, «soltanto larghe vedute, concetti, nozioni». Ma il ministro dell’agricoltura conta di presentare proposte specifiche, spinto proprio dalle conoscenze acquisite durante i forum. «In 5 anni – ha detto il ministro al nostro settimanale – siamo riusciti a mettere insieme materiale di grande rilievo nel campo dell’agricoltura conservativa, dello sviluppo rurale, delle commodities (grano, mais, ecc.) e dell’alimentazione».
Molti esperti hanno cercato di predire il futuro del negoziato sul commercio internazionale, dopo il collasso dei colloqui Wto del luglio 2006. La posizione degli Stati Uniti riguardo l’agricoltura è stata criticata pesantemente perché non avrebbe fatto abbastanza per ridurre il trade-distorting, ossia l’alterazione del commercio, e il supporto nazionale.
Oggi, dopo il successo di novembre, i democratici sono decisi a sfidare e attaccare la US Trade Representative. Il risultato avrà implicazioni anche per il Farm Bill. Bush, dicono i Democratici della Camera dei deputati, ha appoggiato molti accordi commerciali assolutamente sbagliati; il risultato, sostengono sempre i Democratici, è stato la perdita di molti posti di lavoro in America. Un altro tasto dolente è quello del lavoro portato in altre Nazioni perché i costi sono inferiori a quelli statunitensi. Un fenomeno che si ripercuote anche nel campo agricolo.
Johanns è sempre ottimista sul Farm Bill e dice: aspettiamo e vedremo. «Non cambieranno molte cose, insiste. I farmers hanno espresso le loro richieste e noi non abbiamo fatto altro che presentarle alla legislatura».
Non può dire di più, il ministro, anche perché al momento della nostra conversazione erano ancora molti i punti da considerare prima di metterli nero su bianco. Ora conta conoscere il parere degli avversari, del chairman Collin Peterson.

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