FIERE E CONVEGNI |
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Veronafiere al centro dell’agricoltura |
Intervista al presidente Luigi Castelletti
Grazie a un efficace impegno manageriale e a cospicui investimenti,
Fieragricola ha trovato nuovo slancio e, assieme alle altre sette
manifestazioni di settore, fa di Verona il punto di riferimento privilegiato
dell’agricoltura italiana
La ormai più che secolare storia di Fieragricola sta lì a dimostrarlo:
Verona ha sempre rappresentato un punto di riferimento per il settore
agricolo italiano, il luogo deputato a far conoscere agli agricoltori tutte
le novità che potevano agevolare, e in qualche caso rivoluzionare, il loro
lavoro.
è altrettanto vero che in anni recenti la manifestazione aveva dato segni di
stanchezza, perdendo un po’ del suo appeal in un mondo in veloce
trasformazione a tutti i livelli, dove la quantità di informazioni a
disposizione di chiunque, anche di chi vive in campagna, ha raggiunto
livelli inimmaginabili solo dieci o quindici anni fa.
L’Ente fieristico veronese, però, non è rimasto a guardare, si è mosso a
tutti i livelli e i risultati cominciano ad arrivare. Delle novità di questa
edizione e del futuro prossimo abbiamo parlato con il presidente di
Veronafiere Luigi Castelletti.
Presidente Castelletti, Fieragricola compie quest’anno 107 anni, ma
non si tratta di un’edizione qualunque: è la prima dopo la «pausa» dello
scorso anno dovuta alla scelta della biennalità e soprattutto segna il
ritorno in grande stile della meccanica agricola.
Esatto, e devo dire che siamo molto soddisfatti di come stanno andando le
cose. A monte c’è la scelta compiuta dall’Ente Fiera di riposizionare
Fieragricola su base biennale: negli anni pari una manifestazione dedicata
ai fattori produttivi per l’agricoltura, Fieragricola appunto, e negli anni
dispari una dedicata ai prodotti, Agrifood, che ha visto la prima edizione
nel 2005 con un successo lusinghiero (tanto da ipotizzare una cadenza
annuale, n.d.r.).
Ovviamente, però, la biennalità, pur gradita agli espositori, non basta da
sola a spiegare il successo che si profila per questa edizione 2006, che si
caratterizza per la presenza dei principali marchi del settore agromeccanico,
compresi alcuni che mancavano a Verona da diversi anni, almeno come presenza
diretta. Alla base di questo c’è un proficuo lavoro «diplomatico».
In sostanza avete ritrovato la collaborazione con le principali
organizzazioni del settore come Unacoma e Unima.
Possiamo dire che abbiamo risanato una ferita aperta molti anni fa,
raggiungendo accordi di lungo periodo con entrambe le organizzazioni, e i
risultati si vedono. Siamo anche venuti incontro alle esigenze degli
espositori anticipando la data di svolgimento, rispetto a quella
tradizionale di marzo, e contenendo la manifestazione in quattro giorni.
Confermata invece la divisione dell’area fieristica in filoni tematici con i
Saloni specializzati Agrimeccanica, Agriservice e Zoosystem.
Insomma, Fieragricola vuole tornare a recitare un ruolo da
protagonista.
Mi piace pensare a Fieragricola come «quella di una volta».
Aggiornata con i tempi che cambiano, ovviamente, ma sempre la fiera degli
agricoltori, che qui trovano quello che interessa loro.
All’attività organizzativa, affrontata con strategie vincenti, si
affianca da parte di Veronafiere anche un piano di sviluppo notevole.
Da questo punto di vista la cosa più importante è la futura trasformazione
di Veronafiere in spa: semplificando possiamo dire che è prevista la
creazione di due società, una operativa per l’organizzazione delle
manifestazioni e una di gestione degli immobili, il che darà sicuramente
maggiore agilità ed efficienza.
A proposito di immobili ricordo che in primavera, in tempo per il Vinitaly,
saranno pronti i due nuovi padiglioni per un totale di circa 18.000 m2.
Tornando agli investimenti, c’è da dire che il piano industriale per il
periodo 2006-2008 prevede un esborso di circa 120 milioni di euro per il
potenziamento di infrastrutture e servizi.
Non dimentichiamo, comunque, che Veronafiere viene da un 2005 altamente
positivo (vedi riquadro).
Torniamo all’ambito agricolo: se in generale Veronafiere è leader in
Italia, a maggior ragione lo è per quanto riguarda l’agricoltura.
In capo agroalimentare organizziamo ben otto manifestazioni, che coprono
tutta la filiera: oltre a Fieragricola abbiamo Vinitaly, Sol, Agrifood,
Enolitech, Siab, Eurocarne e Acquacoltura.
Tradotto in cifre significa più di 7.600 espositori e oltre mezzo milione di
visitatori.
Con questi marchi la Fiera offre alle aziende non solo una vetrina
espositiva di primaria importanza, ma anche la possibilità di promozione
all’estero, grazie a una sempre più intensa attività internazionale per i
principali settori del made in Italy.
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