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2006 |
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Mont Favet, vicino ad Avignone: è qui che l’istituto statale di ricerca
Inra ha introdotto le resistenze ai virus CMV e PVY in molte specie orticole
importanti per la Francia, come il melone e il peperone. Wageningen, nel
cuore dei Paesi Bassi, l’Università statale europea più attiva nella ricerca
agricola, ha migliorato soprattutto l’adattamento in serra di molte orticole
oggi diffuse nelle colture fuori suolo di questo Paese. Murcia e Almeira, le
regioni dove sono concentrate la maggior parte delle orticole spagnole,
ospitano i centri di ricerca di molte multinazionali del seme, che hanno
migliorato l’adattabilità delle loro cultivar a questi territori. Volcani
center in Israele: è una vera fortuna che questo istituto lavori alla stessa
latitudine e alle stesse condizioni pedoclimatiche della nostra Sicilia. La
sua attività di miglioramento genetico ci ha procurato innegabili vantaggi,
basti pensare al lungo successo del pomodoro ciliegino. Non si può però
sempre sperare nelle coincidenze. Oggi che la concorrenza internazionale si
è fatta più serrata, il vantaggio competitivo assicurato da una forte
ricerca nazionale è più evidente.
Per anni la nostra attività di miglioramento genetico, pubblica e privata, è
stata troppo frammentata e non abbiamo saputo approfittare della ricchezza
di un germoplasma orticolo unico al mondo. Stiamo però recuperando in
fretta: la valorizzazione della nostra biodiversità è uno dei principali
obiettivi del Cra - Istituto sperimentale per l’orticoltura. Oggi la
preoccupazione principale dei nostri orticoltori non è quanto produrre, ma
cosa produrre. Per questo il tradizionale supplemento orticolo d’inizio anno
de L’Informatore Agrario è dedicato alle infinite forme e colorazioni
dei nostri prodotti (melanzane, peperoni, pomodori, ecc.). Anche perché il
consumatore... sceglie con gli occhi.
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