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L'Informatore Agrario
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2
 12-18 Gen.

  2007
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Attualità POLITICA

Sugli espianti serve più chiarezza

Intervista al ministro delle politiche agricole Paolo De Castro

Riparte l’anno per il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro e sul tavolo di via XX Settembre vi sono i problemi lasciati nel 2006 appena concluso. A partire dalla tanto discussa riforma dell’ocm vino.
«Una riforma – ci spiega De Castro – che comunque, è bene sottolinearlo subito, è solo nella fase iniziale, in quanto la formulazione ufficiale della proposta arriverà nel prossimo mese di settembre.
L’attuale presidenza tedesca dell’Ue, quindi, non affronterà in alcun modo la riforma dell’ocm vino che ritornerà in agenda, invece, nel secondo semestre 2007 sotto la presidenza del Portogallo».
«Siamo, quindi – ha aggiunto De Castro – ancora nella fase della bozza di ipotesi e pertanto abbiamo tutto il tempo per prepararci alle contromisure e, soprattutto, per studiare un modello di organizzazione di mercato per il vino europeo, e in particolare italiano, realmente adeguato allo scenario attuale e futuro».
«Riguardo all’ipotesi finora formulata, comunque – ha proseguito De Castro – la nostra posizione è di decisa critica. A partire dalla misura relativa all’estirpazione dei 400.000 ha di vigneto in cinque anni che rischia di mettere fuori gioco proprio le aree più vocate alla viticoltura di qualità ma su terreni meno produttivi. Va però sottolineato, a questo proposito, per evitare eccessive drammatizzazioni, che stiamo parlando di misure volontarie, non obbligatorie».
Su questo punto De Castro è particolarmente critico anche nei confronti dell’informazione specializzata, che non è stata chiara su questo punto «comunicando male una misura presentata come un colpo di mano che in poco tempo avrebbe fatto sparire metà del vigneto italiano».
Il principio di snellimento del vigneto europeo per renderlo più in sintonia con il mercato attuale e del futuro può anche essere accettabile, secondo il ministro, «ma deve essere garantito il principio di sussidiarietà tra i Paesi membri dell’Ue».
«L’obiettivo fondamentale che deve essere tenuto sempre presente nella scrittura della nuova ocm vino è quello di rafforzare le imprese vitivinicole europee nei confronti dei competitor del Nuovo mondo. Una ocm che guardi solo alla riduzione dell’offerta senza individuare misure per rafforzare il vino europeo e la sua capacità di essere competitivo sui mercati internazionali sarebbe un grave errore. Politiche di riduzione possono essere applicate solo in certe aree e con estrema attenzione».
Su un altro punto De Castro è chiaro: «Potranno anche essere accettate talune modifiche, ovviamente, ma non potrà essere assolutamente diminuito il budget, le risorse da destinare alla vitivinicoltura europea. Anzi, noi chiederemo un aumento delle disponibilità».
Sulla questione dello zuccheraggio il ministro ritiene che «sarà una battaglia, soprattutto per la posizione di dura difesa del suo mantenimento da parte dei Paesi nordeuropei. Quello che è certo è che accetteremo proposte sullo zuccheraggio solo in presenza del mantenimento degli aiuti al mosto concentrato rettificato. È chiaro che sarebbe meglio un’abolizione di questa misura che consentirebbe una minore distorsione del mercato (ovvio che l’alcol da barbabietola costa meno di quello ottenuto dal mosto concentrato) e andrebbe verso la direzione di qualificare ulteriormente la produzione enologica di qualità».
In conclusione De Castro si dichiara ottimista «anche perché la presidenza portoghese ci garantisce una maggiore sensibilità nei confronti della vitivinicoltura. A questo proposito, entro breve avrò incontri con i partner europei maggiormente coinvolti nella vitivinicoltura di qualità a partire dalla Francia».


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