POLITICA |
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Sugli espianti serve più chiarezza |
Intervista al ministro delle politiche agricole Paolo De Castro
Riparte l’anno per il ministro delle politiche agricole
Paolo De Castro e sul tavolo di via XX Settembre vi sono i problemi lasciati
nel 2006 appena concluso. A partire dalla tanto discussa riforma dell’ocm
vino.
«Una riforma – ci spiega De Castro – che comunque, è bene sottolinearlo
subito, è solo nella fase iniziale, in quanto la formulazione ufficiale
della proposta arriverà nel prossimo mese di settembre.
L’attuale presidenza tedesca dell’Ue, quindi, non affronterà in alcun modo
la riforma dell’ocm vino che ritornerà in agenda, invece, nel secondo
semestre 2007 sotto la presidenza del Portogallo».
«Siamo, quindi – ha aggiunto De Castro – ancora nella fase della bozza di
ipotesi e pertanto abbiamo tutto il tempo per prepararci alle contromisure
e, soprattutto, per studiare un modello di organizzazione di mercato per il
vino europeo, e in particolare italiano, realmente adeguato allo scenario
attuale e futuro».
«Riguardo all’ipotesi finora formulata, comunque – ha proseguito De Castro –
la nostra posizione è di decisa critica. A partire dalla misura relativa
all’estirpazione dei 400.000 ha di vigneto in cinque anni che rischia di
mettere fuori gioco proprio le aree più vocate alla viticoltura di qualità
ma su terreni meno produttivi. Va però sottolineato, a questo proposito, per
evitare eccessive drammatizzazioni, che stiamo parlando di misure
volontarie, non obbligatorie».
Su questo punto De Castro è particolarmente critico anche nei confronti
dell’informazione specializzata, che non è stata chiara su questo punto
«comunicando male una misura presentata come un colpo di mano che in poco
tempo avrebbe fatto sparire metà del vigneto italiano».
Il principio di snellimento del vigneto europeo per renderlo più in sintonia
con il mercato attuale e del futuro può anche essere accettabile, secondo il
ministro, «ma deve essere garantito il principio di sussidiarietà tra i
Paesi membri dell’Ue».
«L’obiettivo fondamentale che deve essere tenuto sempre presente nella
scrittura della nuova ocm vino è quello di rafforzare le imprese
vitivinicole europee nei confronti dei competitor del Nuovo mondo. Una ocm
che guardi solo alla riduzione dell’offerta senza individuare misure per
rafforzare il vino europeo e la sua capacità di essere competitivo sui
mercati internazionali sarebbe un grave errore. Politiche di riduzione
possono essere applicate solo in certe aree e con estrema attenzione».
Su un altro punto De Castro è chiaro: «Potranno anche essere accettate
talune modifiche, ovviamente, ma non potrà essere assolutamente diminuito il
budget, le risorse da destinare alla vitivinicoltura europea. Anzi, noi
chiederemo un aumento delle disponibilità».
Sulla questione dello zuccheraggio il ministro ritiene che «sarà una
battaglia, soprattutto per la posizione di dura difesa del suo mantenimento
da parte dei Paesi nordeuropei. Quello che è certo è che accetteremo
proposte sullo zuccheraggio solo in presenza del mantenimento degli aiuti al
mosto concentrato rettificato. È chiaro che sarebbe meglio un’abolizione di
questa misura che consentirebbe una minore distorsione del mercato (ovvio
che l’alcol da barbabietola costa meno di quello ottenuto dal mosto
concentrato) e andrebbe verso la direzione di qualificare ulteriormente la
produzione enologica di qualità».
In conclusione De Castro si dichiara ottimista «anche perché la presidenza
portoghese ci garantisce una maggiore sensibilità nei confronti della
vitivinicoltura. A questo proposito, entro breve avrò incontri con i partner
europei maggiormente coinvolti nella vitivinicoltura di qualità a partire
dalla Francia».
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