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FEDAGRI

Logo Mucca PREMI PAC SOLO AGLI ALLEVATORI CHE ADERISCONO AL SISTEMA APA
Il 19 febbraio scorso il ministro Martina ha annunciato l'approvazione del secondo decreto applicativo della pac.
Oltre a definire la figura dell'agricoltore attivo, il decreto stabilisce che i premi previsti per le vacche da latte sono destinati ai produttori per i capi appartenenti ad allevamenti iscritti nei libri genealogici o nel registro anagrafico delle razze bovine ed iscritti ai controlli funzionali latte, che partoriscono nell’anno e i cui vitelli sono identificati e registrati secondo le modalità e i termini previsti dal regolamento 1760/2000 e dal decreto del presidente della Repubblica n. 437/2000.
In altre parole i premi accoppiati per il latte saranno destinati solo a chi aderisce al sistema Apa. Questa disposizione ha suscitato forti proteste perché di fatto esclude oggi quasi la metà degli allevatori italiani, allevatori che allo stesso modo hanno la loro stalla regolarmente controllata così come il loro latte.


Logo Mucca MULTE VECCHIE E MULTE NUOVE
Sul fronte latte la fine del regime delle quote, il prossimo 31 marzo, è ancora sotto il segno delle multe, vecchie e nuove.
Per quanto riguarda le prime, il ministro Maurizio Martina ha annunciato durante un intervento alla Camera che «Agea ed Equitalia hanno già predisposto 1.405 cartelle esattoriali con interessi aggiornati al 31 dicembre 2014 che sono attualmente in fase di notifica agli interessati».
Facendo il punto sullo stato di riscossione delle multe non pagate da alcuni produttori per lo sforamento dei livelli assegnati Martina ha precisato che il prelievo sulle multe per le quote ancora da riscuotere «riguarda 14 periodi di riferimento a partire dalla campagna '95-96 fino alla campagna 2008-2009, mentre per i periodi successivi non si è più superata la quota, salvo verifica della campagna in corso».
«Su 2.305 milioni di euro di prelievo imputato – ha aggiunto Martina - ne sono stati riscossi 553 e ve ne sono 198 che saranno incassati a rate, per un totale di 751 milioni di euro. Dei restanti 1.554 milioni, 211 sono classificati come irrecuperabili, arrivando quindi a un prelievo ancora dovuto di 1.343 milioni di euro. Di questa somma una parte non è esigibile a causa di azioni in corso di natura giuridica, mentre risultano esigibili 832 milioni di euro».
Per quanto riguarda, invece, la campagna 2014-2015, l’ultima del «sistema quote» l’Aia prevede uno sforamento per l’Italia di circa il 4% (contro il 6% mediamente nell’Ue) il che, secondo Confagricoltura, potrebbe tradursi in una multa di 30-40 milioni. Confermata dall’Ue la possibilità di rateizzazione per un massimo di tre anni e senza interessi.


Logo Mucca SEGNALI POSITIVI DAL MERCATO INTERNAZIONALE DI LATTE E DERIVATI
La siccità che ha colpito la Nuova Zelanda ha determinato un rallentamento inatteso della produzione di latte del Paese che ha dato il via al rialzo delle quotazioni. Dal Continente australe l'inversione di tendenza sull'andamento dei prezzi ha cominciato a diffondersi anche in Europa, dove il valore del latte spot olandese dalla metà di gennaio è progressivamente aumentato fino ad arrivare il 1° marzo scorso a 34,5 centesimi di euro/kg, livello che l'ha avvicinato all'importo segnato l'anno precedente.
La ripresa delle quotazioni in Europa è stata anche favorita dall'indebolimento dell'euro e da una certa frenata produttiva registrata in alcuni Paesi del Nord dove era elevato il rischio di superare la quota nazionale e pagare così all'Unione ingenti prelievi. Nonostante tutto però permangono incertezze sul futuro, legate principalmente al livello produttivo che si registrerà dopo la fine di marzo per la fine dell'ormai ultradecennale regime delle quote latte.


Logo Mucca FONDO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DEL LATTE, QUALCOSA SI MUOVE
Il Ministero delle politiche agricole ha predisposto uno schema di decreto, da adottare di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, per definire le modalità di accesso ai contributi previsti dal fondo per il miglioramento della qualità del latte che - lo ricordiamo - ha una dotazione finanziaria triennale di 108 milioni di euro.
Questo è uno dei quattro strumenti che il ministro Maurizio Martina ha presentato al tavolo di filiera svoltosi l'11 marzo scorso per dare risposte concrete alle difficoltà del settore del latte bovino italiano. Le altre misure che Martina intende attivare per uscire dall'emergenza e dare prospettive al settore sono: un marchio per valorizzare il latte italiano, la costituzione di un organismo interprofessionale per favorire l'imminente passaggio al libero mercato e, infine, uno strumento per rateizzare le multe che con ogni probabilità interesseranno la produzione 2014-2015.

 

Logo Mucca PARTE IL MARCHIO «LATTE 100% ITALIANO»
Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha presentato in una riunione con tutti i soggetti della filiera lattiero casearia, con rappresentanti del mondo produttivo, industriale e della grande distribuzione, il logo «latte 100% italiano», che ha definito «un marchio chiaro e omogeneo per indicare la zona di mungitura del latte fresco con un'informazione semplice e ben identificabile da parte del consumatore»
«Il logo - ha precisato Martina - sarà utilizzabile anche per il prodotto Uht italiano. Il segno distintivo sara' privato e facoltativo, ma ha gia' trovato il favore delle aziende lattiere e dei rappresentanti della grande distribuzione organizzata e si troverà sul mercato nelle prossime settimane». 
«Siamo impegnati con gli operatori della filiera - ha detto il ministro - per rilanciare i consumi di latte fresco e sostenere i produttori. Parliamo di 35.000 aziende che dovranno affrontare dopo trent'anni un passaggio cruciale come quello della fine delle quote. Il Governo è in campo per favorire un percorso che dia futuro e competitività ai nostri imprenditori, che oggi soffrono anche per il crollo dei prezzi del latte alla stalla che ha raggiunto i 35 centesimi al litro. Da qui - ha concluso Martina - la volontà di dare il via a un lavoro concreto per l'interprofessione in questo settore e la collaborazione con l'antitrust per contrastare eventuali pratiche sleali sul mercato».
 

Logo Mucca ECCO PERCHÈ LA STALLA COMPOST SI STA DIFFONDENDO IN EUROPA

Le caratteristiche della superficie a disposizione delle vacche nella stalla compost consentono un riposo più confortevole, movimenti più sicuri e una migliore condizione di articolazioni e zoccoli. Sempre piàù allevatori europei stanno adottando questo modello di stalla. Un modello israeliano di stalla libera, ma senza cuccette. Questa tipologia di stalla è passato da poche decine a circa un centinaio.
Uno studio ha confermato che tra i motivi alla base di questa diffusione è la libertà concessa agli animali di sdraiarsi come preferiscono, uno dei pincipali aspetti del modello australiano.
Per gli animali è stata riscontrata una camminata molto più agevole e sicura; conseguenza della continua movimentazione dello strato di letame (almeno due volte al giorno). L'aspetto messo in particolare rilievo dalla ricerca austro-elvetica è riferito alla migliorata integrità dell'apparato locomotore degli animali.

Per conoscere quali peculiarità e quali svantaggi caratterizzano le stalle compost e scoprire i confronti con le stalle classiche scarica gratuitamente l'articolo pubblicato sul Supplemento Stalle da Latte n. 5/2015.



File da scaricare: Diffusione stalle compost.pdf
Logo Mucca GRANA PADANO E PARMIGIANO REGGIANO

Completamente invariato il mercato dei formaggi nazionali. Sulla piazza di Milano, infatti, le quotazioni del Grana Padano 15 mesi e 9 mesi rimangono ferme, rispettivamente, a 7,38 euro/kg e a 6,4 euro/kg. Sempre sulla stessa piazza, vengono riconfermate le quotazioni del Parmigiano Reggiano 12 mesi (7,55 euro/kg) e 24 mesi (9,53 euro/kg). Anche il prezzo del Grana Padano rilevato a Cremona non cambia e rimane fermo a 7,13 euro/kg. Invariato anche il prezzo del Parmigiano Reggiano 12 mesi quotato sulla piazza di Reggio Emilia, che si riconferma a  7,53 euro/kg.


Logo Mucca GORGONZOLA E ASIAGO

Rimangono invariate anche le quotazioni di Asiago e Gorgonzola sulla piazza di Milano. L’Asiago pressato a latte intero, infatti, mantiene la quotazione di 5,2 euro/kg, così come il Gorgonzola (3,95 euro/kg). Stabile anche la quotazione del Gorgonzola dolce rilevato sulla piazza di Novara, che rimane fermo a 4,05 euro/kg. In calo la quotazione dell’Asiago fresco DOP rilevato a Thiene, che perde 1,6 punti percentuali, con il prezzo che scende a 4,81 euro/kg.


Logo Mucca FORMAGGI INTERNAZIONALI

Il mercato internazionale dei formaggi ha mostrato, invece, un andamento completamente a rialzo. Aumenta la quotazione dell’Emmentaler rilevato sulla piazza di Kempten, che guadagna lo 0,5%, con il prezzo che sale a  5,43 euro/kg. In aumento anche il prezzo del Gouda rilevato ad Hannover che guadagna 1,9 punti percentuali, con il prezzo che sale a 2,65 euro/kg. In rialzo anche il prezzo dell’Edam polacco che, durante l’ultima rilevazione, guadagna lo 0,4%, con il prezzo che sale a 2,72 euro/kg. Guardando ai mercati extra-europei, negli Stati Uniti, aumenta la quotazione del Cheddar che guadagna 4,1 punti percentuali (3,87 euro/kg).


Logo Mucca LATTE SPOT LODI E VERONA

Durante la seconda settimana di Marzo, il mercato del latte spot ha mostrato un andamento quasi del tutto stabile. I prezzi rilevati sulla piazza di Lodi, infatti, rimangono completamente invariati, ad eccezione del latte estero scremato, che perde il 4,7% scendendo a 205 euro/tonnellata. Non cambiano, invece, i prezzi del latte francese pastorizzato, fermo a 320 euro/tonnellata, e quello del tedesco pastorizzato (340 euro/tonnellata). Identica la situazione a Verona, dove la quotazione del latte estero di provenienza Germania-Austria rimane ferma a 325 euro/tonnellata, così come quella del latte nazionale crudo (352,5 euro/tonnellata). In calo, invece, il prezzo del latte magro pastorizzato, che perde il 2,5% scendendo a 205 euro/tonnellata.


(1) Quotazioni quindicinali
Logo Mucca POLVERI DI LATTE

Andamento vario per le quotazioni delle polveri di latte estere. In Germania, a Kempten, il latte scremato in polvere cede 2,5 punti percentuali, con il prezzo che scende a 197,5 euro/100 kg. Stesso discorso per il prodotto olandese che perde l’1,8% (216 euro/100 kg). In aumento, invece, il prezzo statunitense, che guadagna il 2,3%, salendo a 222,09 euro/100 kg.
In aumento, invece, tutti i prezzi del latte intero in polvere. La borsa  tedesca di Kempten ha, infatti, fatto registrare un incremento pari a 0,9 punti percentuali (275 euro/100 kg), così come quella olandese, che guadagna l’1,8% (288 euro/100 kg). In aumento anche il prezzo del prodotto statunitense. Durante l’ultima rilevazione, infatti, la quotazione è aumentata di 4,4 punti percentuali (302,38 euro/100 kg).


(1) Quotazioni quindicinali
(1) 26% grassi, sacchi da 25 kg. (2) Quotazioni quindicinali.
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Il mercato del siero di latte in polvere, durante la seconda settimana di marzo, ha mostrato un andamento vario. In aumento la quotazione del siero di latte a Kempten, in Germania, che sale a 106 euro/100 kg (+1%), mentre la piazza olandese fa registrare una diminuzione di 1,2 punti percentuali (85 euro/100 kg). In aumento la quotazione polacca, che guadagna l’1,8%, con il prezzo che sale a 84,81 euro/100 kg, così come la quotazione statunitense che guadagna il 3,7% portando il prezzo a 92,8 euro/100 kg.


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Stabile la quotazione del burro sulla piazza di Milano. Durante l’ultima rilevazione, infatti, il prezzo non ha fatto registrare alcun cambiamento rimanendo, quindi, fermo a 2,30 euro/kg. Cala, invece, la quotazione della crema di latte, che perde il 2,4%, con il prezzo che scende a 1,66 euro/kg.


 
 


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