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La xylella non aspetta i Tribunali
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L’emergenza xylella rischia di raggiungere il punto di non ritorno, alla luce del nuovo report sulle piante infette in Puglia, reso noto dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia. Infatti, sono più che triplicate negli ultimi due mesi le piante di olivo colpite dal batterio, passate da 735 a 2.251 nella cosiddetta fascia di contenimento.
Lo conferma il presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) Gennaro Sicolo, il quale afferma che l’avanzata del batterio è inesorabile e inarrestabile e non bastano più le parole che illudono tanti olivicoltori. «La Regione Puglia e il presidente Michele Emiliano devono prendere di petto la situazione per tutelare il futuro dell’economia dei territori, oltre che di centinaia di migliaia di famiglie, e fare in modo che le direttive comunitarie - che si basano su studi scientifici comprovati - vengano eseguite alla lettera per evitare che il batterio possa avanzare ancora di più sul territorio».
A complicare la questione ci sono le ordinanze dei tribunali amministrativi che periodicamente intervengono contro gli espianti. L’ultima è quella della seconda sezione del Tar Puglia che ha accolto la richiesta cautelare avanzata in un ricorso del proprietario di un fondo nel Comune di Ceglie Messapica (Brindisi) contro un provvedimento di abbattimento dell'Osservatorio fitosanitario della Puglia.
«Bisogna procedere subito con l’eradicazione delle piante infette e con gli immediati rimborsi per gli agricoltori colpiti dice Sicolo. « Attendere significa consentire al batterio di avanzare ancora e compromettere il futuro dell’olivicoltura nazionale. La decisione del Tar è l’ennesimo rallentamento che la burocrazia impone a una guerra che invece dobbiamo portare avanti rapidamente contro la xylella».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2018 a pag. 9
La xylella avanza senza aspettare i Tribunali
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