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Il Ministero delle politiche agricole  il 28 giugno ha reso noto che sono stati stanziati 15 milioni di euro a favore del sistema allevatori per superare il taglio di risorse di pari importo che rischiava di far collassare l’Aia e le sue strutture periferiche. In particolare 10 milioni di euro verranno destinati dal Ministero dell'economia con la legge di assestamento al finanziamento diretto dei Capitoli 7637 e 7638 per le attività in materia di controlli funzionali del bestiame, mentre il Mipaaf provvederà alla copertura di ulteriori 5 milioni di euro con fondi propri. 

«Abbiamo superato un taglio di risorse che non abbiamo mai condiviso - ha dichiarato il ministro Maurizio Martina - risolvendo un problema che rischiava di creare difficoltà ai nostri allevatori. Ringrazio il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan per la pronta individuazione di una soluzione. Continuiamo a lavorare per la tutela di un settore strategico come quello zootecnico, al di sopra di ogni polemica». 

La notizia del taglio dei fondi pubblici destinati ad Aia e Apa  aveva infatti suscitato immediate e numerose reazioni nel mondo agricolo, gran parte delle quali a difesa di queste importanti strutture al servizio della zootecnia nazionale. Non sono mancate, però, le voci dissonanti: c’è stato chi ha chiesto una semplificazione e una profonda riforma dell'organismo tecnico degli allevatori italiani e chi addirittura il commissariamento dell’Aia, arrivando a domandare alle istituzioni politiche la riforma della legge 30/1991 sull’erogazione dei servizi tecnici agli allevatori, in senso liberale, aperto al mercato e pluralistico.