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Si tratta di una novità molto importante per il nostro Paese, non solo nella sostanza ma anche nella forma,  perché le Regioni hanno rinunciato al proprio piccolo fondo di garanzia per consentire al Ministero di crearne uno dalle dimensioni economiche ragguardevoli. Nella piattaforma sono stati infatti coinvolti il Fondo europeo per gli investimenti (165 milioni di euro), la Banca europea per gli investimenti (150 milioni di euro), la Cassa depositi e prestiti (150 milioni di euro), Ismea (20 milioni di euro) e ben 8 Regioni. Insieme, tutte queste realtà, hanno messo a disposizione poco meno di 500 milioni di euro, attraverso i quali ci si aspetta di attivare circa 1 miliardo di euro di investimenti nel settore agricolo e agroindustriale.

Una somma considerevole che spalmata sulle 8 Regioni che finora hanno aderito (Piemonte, Toscana, Umbria, Campania, Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria) può davvero stimolare la crescita dell’intero comparto. Il fondo, in pratica, concorrerà alla garanzia fino al 50% della somma finanziata, riducendo il rischio per il sistema creditizio con riflessi positivi anche sul tasso. La garanzia verrà concessa sia alle imprese destinatarie di progetti finanziati dai Psr sia per progetti al di fuori dei Psr ma coerenti con gli obiettivi dei medesimi. Consentirà pertanto di superare l’ostacolo del cofinanziamento da parte dell’agricoltore che sempre più spesso, non essendo in grado di reperire le risorse necessarie, è costretto a rinunciare all’aiuto e soprattutto al progetto.


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 7 de L'Informatore Agrario n. 14/2017!  Clicca qui