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Grano duro record in Canada, ma è allarme qualità
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Se i consuntivi di campagna confermeranno la stima di 6,8 milioni di tonnellate, quello di quest’anno sarà il raccolto di grano duro più alto di sempre in Canada. Anche negli Stati Uniti il risultato è stato più elevato rispetto alle attese. Grazie a un buon livello di resa si è arrivati a 2,5 milioni di tonnellate, il dato migliore degli ultimi sei anni, in crescita di 250.000 tonnellate rispetto alla passata stagione.
Tanta produzione, ma con un'alta incidenza di prodotto di scarsa qualità, osservano alcuni buyer. Con troppi attacchi parassitari che rendono i grani più vulnerabili ai rischi di contaminazione da tossine.
Problemi analoghi si registrano anche in Europa. In Francia (primo esportatore europeo di grano duro) le piogge torrenziali hanno seriamente compromesso la qualità dei raccolti, comunque in calo del 20%, pregiudicando anche una quota significativa della produzione di frumento tenero.
In Italia (secondo produttore mondiale e primo Paese consumatore) si sono prodotti quest'anno circa 5 milioni di tonnellate di grano duro. Un buon risultato sul quale ha però pesato un deficit qualitativo piuttosto evidente, che ha fortemente depresso i listini nelle Borse merci nazionali. La conferma di una disponibilità più limitata di grani di migliore qualità, anche oltre Atlantico, ha cambiato la direzione dei prezzi in Italia, ripotando il segno più sulle quotazioni dei grani con garanzie di proteine.
A Foggia, principale piazza di riferimento del Sud Italia, il listino ha recuperato in due sedute 10 euro/t tornando vicino alla soglia dei 200 euro. Il guadagno in due sessioni è stato di oltre il 5%. Tuttavia in un anno i produttori stanno perdendo più del 35%.
Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 25 de L'Informatore Agrario n. 36/2016! Clicca qui
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