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Brexit: gli inglesi tentati dalla marcia indietro

E adesso?
Dopo la vittoria degli euroscettici nel referendum del Regno Unito sulla permanenza nell'Unione Europea se lo chiedono tutti, a cominciare dagli agricoltori britannici, che vedono avverarsi l'incubo della Brexit senza che nessuno nei due fronti schierati – il Leave, per lasciare l'UE e il Remain per restarci – abbia mai pensato a uno straccio di proposta di politica agricola fuori dall'Unione Europea. 
Per quanto riguarda le possibili conseguenze economiche per l’agricoltura italiana, ricordiamo che, secondo dati Istat del 2015, l'export agroalimentare italiano verso il Regno Unito vale 3,2 miliardi, mentre le importazioni non arrivano a 700 milioni: i settori più forti sono i vini (23%), le conserve vegetali (14%) e la pasta (7%).
Oltre la probabile svalutazione della sterlina, si dovrebbe tenere conto di molte condizioni, tra cui le principali sono la possibilità per il Regno Unito di restare nel mercato unico e quali saranno i termini fissati dalla rinegoziazione delle relazioni commerciali tra Londra e Bruxelles, che potrebbero prevedere il ritorno dei dazi. 
Al momento. comunque, la sensazione prevalente è quella che gli inglesi stiano cercando di far passare l’dea che «abbiamo scherzato». L'articolo 50 del trattato dell'Unione Europea prevede che la procedura di uscita sia attivata dallo stesso Stato membro ma per  il momento il Regno Unito non ha intenzione di farlo. 
Il referendum non è mai stato vincolante e gli alfieri del Leave hanno già cominciato a rimangiarsi le promesse fatte, dimostrando la differenza che passa tra idea (anzi, spettacolo) e azione.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, intervenendo alla sessione urgente del Parlamento europeo, ha chiesto al Governo britannico di chiarire la situazione nel più breve tempo possibile per evitare l'incertezza. E rivolgendosi a Nigel Farage, paladino del no all’Europa, gli ha detto: «Si è battuto per l'uscita, i britannici hanno votato in favore dell'uscita, quindi cosa ci fa lei qui?».


Se vuoi approfondire l'argomento, grazie al servizio Rivista Digitale, leggi l'articolo online a pagina 8 de L'Informatore Agrario n. 26/2016!  Clicca qui


 


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